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Milano
Lodi, consigliere leghista denuncia: "Discriminata dalla Croce Rossa"

di Fabio Massa

Lodi pare proprio essere l'epicentro di tutti gli scontri della politica italiana, in questi giorni. Dopo aver vissuto le giornate degli attacchi per il caso dell'ex sindaco del Pd, Simone Uggetti. Dopo aver visto trionfare alle elezioni Sara Casanova, della Lega, adesso a Lodi e in tutta Italia si dibatte sul caso della mensa scolastica, dove - è l'accusa della sinistra - si discriminano gli stranieri. In questo clima infuocato arriva la denuncia di una consigliera comunale della Lega, Eleonora Ferri. L'esponente politica ha infatti inviato una lettera aperta al presidente della Croce Rossa Italiana, nonché ai responsabili lombardi e provinciali.

"Gentili Presidenti, vi scrivo per denunciare un fatto che mi ha lasciata davvero senza parole, accaduto giovedì 11 ottobre a Lodi, durante la seconda lezione di formazione del Corso Base per diventare volontario di Croce Rossa Italiana - scrive la Ferri - Trovo solo ora la forza di scrivervi, ero molto combattuta. Nutro infatti massimo rispetto, stima ed onore verso le persone che ne fanno parte. Credo tuttavia che chiunque indossi una divisa come questa, debba essere responsabile del proprio comportamento con la consapevolezza di rappresentare l’intera associazione prima ancora che se stesso ed è proprio per questo che ho deciso di non tenere riservato l’accaduto".

Ed ecco quindi "il fattaccio": "L’istruttrice regionale di Croce Rossa Italiana, delegata del servizio di Area 2 del lodigiano, stava tenendo una lezione avente come tema principale l’area Socio Sanitaria - scrive ancora la Ferri - Durante la spiegazione, facendo riferimento alle persone cui la Croce Rossa, presta servizio di assistenza, elenca le cosiddette categorie “vulnerabili”: disabili, tossicodipendenti, minori, carcerati, immigrati/rifugiati". E qui è il punto fondamentale: "Entrando nel merito di ogni singola categoria, arrivata a trattare la voce immigrati e rifugiati, la sento affermare: “Chi vota Lega qui dentro non ci può stare” e ancora “visto che a Lodi negli ultimi tempi l’aria che si respira è quella che è - immagino l’istruttrice si riferisse all’attuale Sindaco leghista - chi la pensa così e stasera è qui, ha forse sbagliato posto”.

Sono profondamente amareggiata, incredula, offesa ed arrabbiata, per quello che le mie orecchie hanno sentito, io sono tesserata Lega dal lontano 2008 e quella sera mi trovavo lì, esattamente nel luogo dove secondo l’istruttrice non avrei dovuto stare, visto che non la penso politicamente come lei, perché io sono leghista!".

Insomma, il concetto della Ferri è "sono stata discriminata perché leghista". "Non nascondo che sentire affermare frasi di questo genere è stato per me a dire poco scioccante ed umiliante, mi sono sentita ferita - scrive ancora - Nel 2011 dopo già un anno e mezzo di servizio di trasporto base in ambulanza, mi sono certificata soccorritore DAE abilitata a svolgere servizi di emergenza urgenza, presso l’associazione Croce Verde Pavese, dove per anni ho svolto con massimo impegno e dedizione il mio ruolo di volontaria. Ho sempre dedicato tantissimo del mio tempo libero al volontariato sin dall’età di 18 anni. Mi sono trasferita a vivere da Pavia a Lodi, sono diventata mamma ed ho dovuto prendere un periodo di aspettativa. Ho sempre mantenuto attivo il desiderio di rientrare il prima possibile a prestare servizio in ambulanza così che ho deciso di intraprendere il corso di formazione presso la Croce Rossa di Lodi".

E ancora: "Trovo profondamente scorretto il comportamento dell’istruttrice, che si è permessa di fare politica davanti ad un gruppo nutrito di persone, facendo dichiarazioni discriminatorie che ledono la libertà di pensiero individuale.

Credo che un soccorritore lo si debba valutare sulla base dei test che è chiamato a sostenere prima di conseguirne il titolo oppure sul campo, quando è a diretto contatto con i bisognosi, ma non è possibile dare lui un giudizio per la personale idea politica, tralaltro non manifesta, ancor prima di averlo visto in azione. Il volontariato è la più alta forma di altruismo e non deve avere colore politico!", conclude Eleonora Ferri.

fabio.massa@affaritaliani.it

LA NOTA DEL PRESIDENTE DI CROCE ROSSA ITALIANA

Apprendo dalla lettura di un articolo a firma Fabio Massa, apparso sulla testata online Affari italiani e rilanciato anche da ilgiornale.it, di una "lettera aperta" rivolta a me e ai vertici istituzionali della Croce Rossa italiana da parte di un'aspirante volontaria - la signora Eleonora Ferri - che è anche, apprendo sempre dall'articolo, consigliere comunale nella città di Lodi.

Nella menzionata lettera aperta la signora Ferri lamenta di essere stata discriminata durante il corso di accesso alla Croce Rossa, in virtù della sua appartenenza ad un partito politico, nello specifico la Lega.

Chiunque conosca la storia, i principi, lo statuto e i regolamenti della Croce Rossa è perfettamente a conoscenza del fatto che nessuna discriminazione può essere ammessa o tollerata all'interno della nostra associazione.

La Croce Rossa è una organizzazione profondamente radicata nelle comunità locali di tutta Italia e accoglie tra i suoi volontari, più di 160mila, persone provenienti dalle più disparate realtà e dai più differenti percorsi personali, è quindi di tutta evidenza che al suo interno sia naturalmente rappresentata la più ampia pluralità di orientamenti, visioni e opinioni.

I nostri associati possono essere giudicati solo in base alla loro dedizione, disponibilità, capacità e piena e incondizionata aderenza ai sette principi fondativi che sono: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unità, Universalità. 

Sarà mia personale cura attivare tutte le procedure utili e necessarie ad approfondire la segnalazione della signora Ferri attraverso gli organi interni competenti, come stabilito dallo Statuto e dai regolamenti.

Colgo l'occasione per ribadire che la Croce Rossa Italiana è aperta a tutti coloro i quali vogliano dedicare una parte delle proprie energie e del proprio tempo alla cura e al sostegno nei confronti dei più vulnerabili, senza alcuna discriminazione per chi vuole prestare assistenza, come per chi ne abbia necessità.

Oltre a inviare alla Consigliera Ferri le mie personali rassicurazioni, la invito, qualora lo desideri, a scrivere direttamente a me, in quanto presidente della Croce Rossa italiana, per approfondire questo o qualunque altro argomento di mia pertinenza.

La Croce Rossa Italiana è una Casa di Vetro, le cui porte, lo ripeto, sono aperte a tutti.

Il Presidente

Avv. Francesco Rocca

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