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Lombardia al quarto posto in Italia per spesa mensile in cultura

Lombardia al quarto posto in Italia per spesa mensile in cultura

Con 162,92 euro al mese la Lombardia si posiziona al quarto posto in Italia per spesa mensile delle famiglie in cultura. E la cultura come patrimonio della collettività e volano per l'economia regionale e nazionale è stata al centro della presentazione del 14esimo Rapporto annuale di Federculture, associazione che riunisce enti pubblici e privati di tutta Italia a Palazzo Pirelli a Milano al corso del convegno organizzato dalla commissione Cultura del Consiglio regionale della Lombardia e da Federculture sul tema 'La cultura - Un patrimonio comune'. Il convegno è stato aperto con i saluti istituzionali della vice presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza e del presidente della commissione Cultura Curzio Trezzani (Lega).

Brianza ha sottolineato come ''Regione Lombardia investe molto sulla cultura, valorizzando l' enorme patrimonio storico, artistico e paesaggistico che genera un valore aggiunto di oltre 23 miliardi di euro e più di 340 mila occupati. Un tesoro da preservare e promuovere che genera bellezza, sviluppo economico e lavoro". Trezzani ha spiegato che "la recente legge regionale di riordino va nelle direzione giusta perché rafforza la visione delle cultura come asset strategico proprio per la coesione sociale e lo sviluppo dei territori. Malgrado i dati ci dicano che la nostra Regione ha un consumo culturale e un numero di addetti nel settore più elevato che in altre Regioni noi vogliamo dare di più ai nostri cittadini, sia in termini di maggior fruibilità sia in termini di incremento della partecipazione attiva''.

Il direttore di Federculture, Claudio Bocci, ha illustrato il Rapporto annuale 2018, mentre l'intervento del presidente di Federculture, Andrea Cancellato, ha sottolineato che il Rapporto rappresenta la più importante fonte di aggiornamento e analisi sulle politiche culturali, le dinamiche di domanda e offerta, i processi d'innovazione che investono la cultura e gli ambiti connessi. L'obiettivo dell'iniziativa, cui ha preso parte come moderatrice del dibattito la consigliera regionale del Pd Paola Bocci, consigliere segretario della commissione Cultura, e Andrea Rebaglio, vicedirettore dell'area Arte e Cultura della Fondazione Cariplo, è quello di intercettare l'attenzione delle istituzioni e della società civile sulla cultura.

Dal rapporto emerge che nel 2017 il valore annuale complessivo della spesa in cultura e ricreazione delle famiglie italiane è stato di 71,4 miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa familiare complessiva, con una crescita del 2,6%, in linea con l'incremento della spesa complessiva per consumi finali. Nell'insieme delle voci che compongono la funzione cultura e ricreazione, quella relativa alla spesa per servizi ricreativi e culturali, la più significativa, quella destinata a teatro, cinema, musei, concerti che incide per il 43% sull'intera funzione di spesa, nel 2017 risulta di poco superiore ai 31 miliardi di euro e aumenta del 3,1%. A livello territoriale si registrano delle differenze tra Nord e Sud del Paese: nelle regioni settentrionali, la spesa media mensile in cultura supera i 150 euro mensili e rappresenta il 6,6% del budget familiare mentre nel Meridione lo stesso dato è inferiore ai 95 euro. Nello specifico, la spesa media mensile delle famiglie per regione, vede il Trentino Alto Adige come regione in cui si spende di più in cultura: 191 euro e la voce che impegna il 6,3% della spesa delle famiglie, mentre la Sicilia è quella in cui si spende di meno: 66 euro. La Lombardia con 162,92 euro si posiziona al quarto posto, dietro all'Emilia Romagna (167,17 euro) e alla Toscana (terza con 165,53 euro). Confrontando i dati dell'Italia con quelli dell'eurozona, emerge come la spesa in cultura e ricreazione delle famiglie italiane sia al di sotto della media europea e ben lontano dai Paesi più virtuosi: 6,6% sul totale dei consumi finali conto l'8,5% europeo e l'11% della Svezia, al primo posto nella classifica seguita da Danimarca (10,9%) e Paesi Bassi (10,8%). Il Regno Unito è al 9,5%, la Germania al 9,1%, la Francia all'8,0%. L'Italia precede di poco l'Irlanda (6,5%), mentre la Grecia chiude la classifica con il 4,5%.

 

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