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Lombardia, oltre l’80% delle imprese al femminile è nel Terziario
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Lombardia, oltre l’80% delle imprese al femminile è nel Terziario

Brescia - Si è riunito a Brescia – Capitale italiana della cultura 2023 insieme a Bergamo - il Consiglio direttivo di Terziario Donna Lombardia per esaminare le misure regionali in essere e di prossima attuazione ed approfondire il livello di sensibilità delle imprese ai parametri ESG.

Lombardia, importante contributo in termini occupazionali

“Tra le varie facce della cultura c’è anche quella d’impresa – dichiara Lionella Maggi, Presidente di Terziario Donna Lombardia – E le imprese del Terziario lombardo guidate da donne, non solo danno un importante contributo in termini occupazionali e di ricchezza prodotta, ma si dimostrano innovatrici sotto diversi aspetti, a partire dai passi fatti verso un’economia sostenibile”. L’elaborazione di InfoCamere e Polis-Lombardia sui dati del Registro imprese evidenzia infatti un ruolo di protagonismo delle imprese a guida femminile del Terziario lombardo. Su un totale di 161.802 imprese femminili attive, il 20% del totale regionale, 132.224 (81%) appartengono ai settori del commercio e dei servizi.

Lombardia, ruolo da protagoniste delle donne nell’economia

Il ruolo da protagoniste delle donne nell’economia si riscontra anche dall’Osservatorio sostenibilità nel Terziario in Lombardia – indagine sull’applicazione dei parametri ESG tra le imprese - dal quale emerge come il 65% delle imprese rispondenti abbia donne tra soci/titolari e il 44% abbia oltre la metà di figure femminili tra gli addetti. La stessa indagine evidenzia come le imprese femminili del terziario lombardo siano anche portatrici di innovazioni sui temi della sostenibilità, con percentuali più elevate, rispetto alle imprese guidate da soli uomini, per quanto riguarda modifiche nell’offerta di prodotti e servizi (49% vs 35%), investimenti per efficientamento energetico (56% vs 48%) e donne assunte sul totale dei collaboratori (il 48% delle imprese femminili ha oltre la metà di donne tra i collaboratori, percentuale che scende al 35% tra le imprese a guida esclusivamente maschile). “Una sensibilità – conclude la Presidente Maggi – da valorizzare sia attraverso percorsi formativi, che consentano alle imprese di dotarsi del know how necessario, sia attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto che permetterebbero un’accelerazione del processo di transizione dell’economia”.

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