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Milano
Majorino: “Balzani? Ondivaga. L’inciucio con Sala? Diffamazione”
di Fabio Massa
 
Altro che ticket con Francesca Balzani. In un’intervista ad Affaritaliani.it Pierfrancesco Majorino si racconta (la scrittura, il figlio, le Dolomiti). Poi spara: “Balzani? Ondivaga. L’inciucio con Sala? Diffamazione: sono stato l’unico a chiedergli dei conti di Expo”… L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
 
Pierfrancesco Majorino, lei ha un figlio. Come gli ha detto che si candidava a sindaco?
Mio figlio farà otto anni ad aprile. Gliel’ho detto facendogli tutto un ragionamento complicato sul fatto che Pisapia non si vuole più ricandidare, che bisogna trovare un altro candidato. Lui sa che noi siamo quelli della sinistra e che gli altri sono quelli della destra, e che per scegliere il candidato dobbiamo fare una competizione. Ma poi gli ho detto: stai tranquillo che saremo insieme qualsiasi sia l’esito.
 
Lo vede poco, in questa campagna. E’ dura?
Eh sì, lo vedo meno. La mia giornata non è cambiata, perché sono uno che si è sempre sbattuto. Diciamo però che in queste settimane mi sta mancando del tempo prezioso per stare con lui. Ma ci sono solo otto giorni. Gli ho detto: per otto giorni sarò incasinatissimo. Poi qualche settimana di relax e poi si riparte per le elezioni. 
 
Lei è uno scrittore. Questa cosa suscita ironie perché oggi come oggi chi può fare lo scrittore come lavoro? Perché non dice che è un politico?
Tutti dicono che sono un politico, quindi io aggiungo che sono uno scrittore. Mi piacerebbe fare solo lo scrittore ma purtroppo oggi non riescono a fare più solo gli scrittori neppure quelli che vendono migliaia e migliaia di copie.
 
Lei quante ne ha vendute fino ad oggi? Le ha contate?
No, non lo so. Però sono in quella nicchia di autori che raccoglie sempre buone recensioni, fa presentazioni con tanta gente e poi fa fatica. Però mi piace tantissimo scrivere. Ho visto che non ho l’ossessione di fare lo scrittore per vivere quindi posso prenderla per quello che è: una grandissima passione che mi dà molta libertà. 
 
Passiamo alla politica: da quando Pisapia ha fatto l’endorsement  è ufficialmente in campo. Questa sua scelta ha influssi sulla giunta?
Spero di no, spero non li abbia. Il problema non è tanto sulla giunta. Il sostegno di Giuliano per Balzani era risaputo. Il problema può al massimo essere che la vicesindaco, che è l’assessore che ha fatto aumentare gli abbonamenti ai pensionati per motivi di bilancio, e costretto Pierfrancesco Maran a prendersi insulti per mesi, poi fa finta di non essere stata l’assessore responsabile di tutto questo e propone Atm gratis.
 
Conclusione?
La conclusione è che dobbiamo sempre tenere una linearità tra i nostri comportamenti tra assessori e quello che facciamo da candidati. A meno che non diciamo: abbiamo sbagliato tutto. Se Francesca dicesse: abbiamo sbagliato tutto sulla gestione di Atm, allora potremmo discutere di quella proposta.
 
Senta, la offende quando si parla di un ticket in atto, di un accordo sotto banco con Giuseppe Sala?
Mi indigna e nessuno si deve permettere. Non c’è nessuno che ha i requisiti per potermi dire una cosa del genere. Non c’è nessuno che può permettersi di dare lezioni a me su questo. Tra l’altro dicendo queste cose a me, le dicono anche a chi sta con me. Vadano a dirlo a Filippo Del Corno, che sta con Beppe Sala. O vadano a dirlo David Gentili, il presidente della Commissione Antimafia. Andate a dirlo a Gentili che sta sostenendo un inciucio con Sala. E’ un’accusa che dimostra molta debolezza da parte di chi la esprime.
 
Politicamente però la provoco: la sua candidatura, anche se non c’è inciucio, di fatto farebbe vincere Sala, perché divide il fronte della sinistra.
E’ una enorme sciocchezza, anche perché io mi sono candidato a luglio quando Sala era ancora incastrato nel padiglione del Giappone. Basta andarsi a vedere il confronto al Teatro Dal Verme e sentire che sono stato l’unico, anche rispetto a Francesca Balzani, a contestarlo sui conti di Expo. Sono andato in questi mesi con grandissima decisione a prescindere dagli altri candidati. Non ho chiesto permessi, né fatto calcoli.
 
Torniamo sul personale. Lei è milanese?
Sì, sono nato qui. Mio padre è di Milano e mia madre di Bolzano. Nonno di Milano.
 
Milanese milanese, quindi. Qual è il luogo che più ama a Milano?
Il quartiere dove vivo, la zona di corso Lodi. Ho in mente due luoghi: porta Romana, anche se io l’ho sempre vista dal lato esterno, essendo sempre stato fuori da Area C. E Marinai d’Italia perché poi è il parco dove andavo a giocare da bambino e dove vado spessissimo con mio figlio.
 
Ci sono degli splendidi giochi per i bimbi, in quel parco.
Sì. A proposito: sono molto legato a quel parco perché uno dei progetti che abbiamo inaugurato per primi io e Maran è stato il parco giochi per i bambini disabili, proprio in Marinai d’Italia.
 
Queste primarie sono state definite: le primarie più belle del mondo. A me sembra si siano incattivite…
Credo siano primarie che esprimono molto le potenzialità e i limiti di questa fase. C’è molta propositività, tanti contenuti e tante idee a confronto. E anche tanta cattiveria…
 
Tanta cattiveria.
Eh sì, non c’è dubbio. Io sono vittima di una campagna che cerca di sminuirmi attraverso quella carognata diffamatoria dell’ipotesi di accordo con Sala. Proprio io che chiedevo le primarie quando c’erano tanti di quelli che adesso fanno questo dibattito che non muovevano un dito perché attendevano Renzi.
 
Il Pd come sta gestendo quest’ultima fase?
Il partito milanese molto bene. Bisogna riconoscere a Pietro Bussolati la capacità in questo periodo di essere davvero un grande garante e arbitro. E’ evidente che fa il tifo per Sala, però questa cosa non pesa minimamente nella gestione dei confronti e in tutto il resto. Il Pd milanese è per me una grandissima dimostrazione di equilibrio, ed è una grandissima garanzia di stabilità per il futuro.
 
Parliamo della sua campagna. Lei è risultato il più applaudito entrambi i confronti (quello con Sala e quello con gli altri tre, al Dal Verme, ndr). C’è stato però qualche momento di difficoltà, no?
Sicuramente il momento di maggior difficoltà è stato quando ho aperto un giorno il giornale e ho letto che Francesca Balzani, che fino al giorno prima mi diceva di candidarmi, era candidata. E’ chiaro che quello è stato un giorno difficile.
 
Ha pensato di ritirarsi?
No, mai. Ho sentito la passione intorno a me.
 
Ha sempre il comitato in cantina? Qual è il suo vino preferito?
Hanno molto scherzato su questa cosa. Ma la verità è che io praticamente non bevo vino, solo birra. Mi prendono in giro per i miei vini preferiti.
 
Perché?
Perché mi piace la Bonarda e il Gewurtztraminer, ma anche questi non li bevo molto.
 
A lei non piace il mare. 
Ho una passione viscerale per le Dolomiti. Camminare nel bosco. Il massimo della vita. La passeggiata nel bosco con mio figlio è la prima cosa per la quale la pena di vivere.
 
Il giorno dopo le primarie che lei ha vinto. Che cosa fa?
(Fa le corna, ndr). Vado a farmi una pizza con quelli con cui ho costruito la candidatura e festeggiamo. Dal punto di vista politico chiamo i partiti della coalizione dico: andiamo tutti insieme.
 
Ci è rimasto male per il voltafaccia di Sel?
Non so se è stato un voltafaccia. Alle mie iniziative ci sono diversi militanti di Sel. Io credo che sia più un problema per Sel il proprio atteggiamento politico. E’ molto ondivaga tra il proprio sostegno ai candidati e l’essere perfino dentro la coalizione dopo.
 
C’è qualcuno che l’ha delusa in particolare di Sel?
Ma no. Non faccio mai questioni personali. Alcuni di loro peraltro non mi avevano mai sostenuto, come quando ho letto che Limonta smetteva di sostenere me. Ma Paolo non ha mai detto di sostenere me…
 
Il giorno dopo le primarie che lei ha perso. Che cosa fa?
Vado a farmi una pizza con quelli con cui ho sostenuto la candidatura e dico che abbiamo fatto un gran lavoro e che andiamo avanti. E poi aspetto che il vincitore o la vincitrice faccia quel che deve fare: che sappia essere unitario. Di sicuro non sono uno di quelli che si mette a porre condizioni per essere coinvolto. Quelle sono fesserie che non si devono fare. Non invocherò nessuno strano tavolo di trattativa.
 
Si può arrivare secondi o terzi. Importa?
No, non me ne frega niente. Se non vinco il tema sarà quanto i contenuti miei saranno nel programma di chi ha vinto.
 
Facciamo il giochino degli aggettivi. Beppe Sala.
Evasivo.
 
Francesca Balzani.
Ondivaga.
 
Antonio Iannetta.
Simpatico.
 
Pierfrancesco Majorino.
Tosto.
 
La cosa più bella che le è capitata in questa campagna?
L’incontro sull’idea di Milano con persone molto diverse da me: penso ad Alessandro Santoro, consigliere di Renzi sulla politica economica, o Massimo Recalcati.
 
La cosa più brutta.
Il veleno nei miei confronti, queste minchiate (poi sottolinea: scrivi minchiate, ti prego, ndr) sono la cosa più brutta.
 
Renzi come si è comportato sulle primarie di Milano?
All’inizio molto male perché è evidente che il Pd nazionale ha cercato in tutti i modi di impedirle. Poi ha fatto quel che doveva fare: lasciare che la città facesse quel che voleva. E poi mi ha colpito quando ha ragionato delle primarie milanesi in occasione della conferenza stampa di fine anno, definendomi un buon assessore che era il più lontano da lui politicamente. 
 
Quindi Renzi non endorsa. Anche Pisapia lo aveva detto…
Il comportamento di Giuliano lo lascio valutare ad altri. Però è legittimo che uno si esprima. Forse doveva essere più chiaro nell’esplicitare che cosa avrebbe fatto. Ha un po’ cambiato idea, anche se non ho capito perché. Non contesto il fatto che si esprima: mi lascia perplesso questo cambiare posizione sul suo atteggiamento.
 
Caterina che cosa le dice della sua campagna (Caterina Sarfatti, la sua compagna, ndr).
E’ una macchina da guerra, lei. E’ una parte decisiva della campagna.
 
Sempre convinto che il family day sia il volto dell’Italia peggiore?
Sì. Ne sono convinto. Il family day e il Pirellone acceso sono il volto dell’Italia peggiore. 
 
Se fosse candidato sindaco, temerebbe di più un populista o un manager?
Del Debbio tutta la vita. Temerei di più lui. 
 
Perché?
Perché parla a una parte di popolazione milanese che è in grande difficoltà sul piano economico e sociale. Ed è quella che ci deve riguardare di più sul piano degli interventi e della politica.
 
@FabioAMassa
 
 
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