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Milano
Majorino capolista alle Europee? L'assessore tentenna. E Zingaretti...
Pierfrancesco Majorino

di Fabio Massa

Il sindaco parteciperà sabato prossimo all'evento di Nicola Zingaretti a Milano. E i suoi fedelissimi fanno sapere che se ci fosse un'altra iniziativa analoga di Maurizio Martina, non farebbe comunque mancare il proprio apporto. Certo è che il mondo che si mobilita per il possibile nuovo segretario del partito democratico è quello di Pierfrancesco Majorino. Il suo mondo, i suoi fedelissimi, la sua gente. Con allargamenti a sinistra, anche a quelli che erano usciti, o che non sono mai entrati, che fanno urlare allo scandalo i renziani ortodossi (ancora in attesa che i comitati di Ritorno al futuro abbiano un futuro). E dunque, il programma è ricco, ed è di quella sinistra pisapiana orfana di Pisapia, il quale torna, a proposito, a rendere omaggio al governatore del Lazio. E Pierfrancesco Majorino conferma la sua centralità. Chissà se sarà abbastanza per ottenere un posto da capolista alle prossime Europee. I conti sono presto fatti: nel collegio nord ovest ci sono quattro posti, secondo i sondaggi. A Brando Benifei, con tutta probabilità, quello ligure, a Mercedes Bresso quello piemontese.

E i due milanesi? Una potrebbe essere Patrizia Toia, mentre l'altro, appunto Pierfrancesco Majorino. Il quale però - secondo quanto si mormora dalle parti di Palazzo Marino - ci starebbe pensando molto bene. Campagna impegnativa, ruolo politico che non permette la presenza sul territorio come lui è abituato a fare. Ma se fosse capolista? Difficile per lui dire di no al suo amico Nicola (Zingaretti). Anche perché sarebbe il modo per lanciarsi a livello nazionale, considerato che dopo le primarie perse, difficilmente potrebbe correre di nuovo come candidato sindaco. A proposito di Europee, Beppe Sala si guarda intorno incuriosito. Come al solito, non sostiene nessuno. Soprattutto a quattro mesi dal congresso che deciderà il futuro del partito. Se ci sarà Majorino, il suo sostegno sarà scontato, essendo il suo assessore. Ma se non ci dovesse essere, chissà che cosa farà il sindaco di Milano.

E i renziani?  Si è tenuta una riunione all'inizio della settimana con tutti gli esponenti di area. Ne è emersa una situazione composita, con una parte consistente dei parlamentari sull'opzione Martina, una parte con Giachetti, e nessuno - almeno esplicitamente - con Zingaretti (anche se pare che in più di uno ci stia pensando). Decisioni definitive? Nessuna. Ma del resto, è il momento del liberi tutti prima del serrare le fila.

fabio.massa@affaritaliani.it

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