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Milano
Manager e talent scout, ecco Alex Pacifico, volto gentile (dietro) lo showbiz

 


Si parla sempre più spesso di ciò che c’è dietro il dorato e sempre più social mondo dello spettacolo, della moda e della tv. Di quello che viene definito showbiz. Ecco, alle spalle di volti affermati o emergenti c’è sempre un bravo agente che li promuove. Puoi essere bellissimo e talentoso, ma se non hai nessuno che ti promuove rischi di rimanere nell’ombra. Per questo abbiamo incontrato Alex Pacifico che, da bravo talent scout, nel 2017 ha deciso di dare vita ad una sua struttura che potesse promuovere, attraverso i diversi canali, personaggi già noti o in cerca d’autore.

Come è iniziato il suo percorso in questo mondo?
Nasco come talent scout nella moda, sono sempre stato un grande fautore del made in Italy, inutile fare scouting sempre all’estero. Negli anni ho attraverso tutti i settori, ma con la consapevolezza che avrei fatto l’agente, sempre con molto rispetto per la consapevolezza di ciò che rappresenti, anche nell’approccio con l’artista. Per questo motivo due anni fa ho aperto una mia società e devo dire che le conferme sono arrivate, anche grazie al mio team di lavoro. Ci metto sempre la mia faccia, ma credo molto nell'importanza del team.

Cosa deve fare un bravo manager?
Il manager deve essere lo scudo di protezione di un talent e deve accompagnarlo anche in un percorso di crescita. Per esempio ho investito molto su Tommaso Zorzi. Di lui avevo una visione totalmente diversa, poi abbiamo cambiato percorso e, dopo Riccanza, ci siamo cimentati con Dance Dance Dance e oggi Zorzi è uno dei volti di punta di Pechino Express. Un programma faticoso ma di crescita, necessario. Poi Tommaso ha creato anche una sua linea di moda, Aristopop. Quindi insieme alla ‘creazione' del personaggio televisivo si lavora su altri fronti.

Quale è la dote che bisogna avere nel suo settore?
La capacità più importante è quella di riuscire a vedere quello che gli altri non vedono, cercare di capire i potenziali di crescita. Per questo non seguo solo professionisti, ma anche volti nuovi.

E i giovani alle prime esperienze?
Investo molto sono di loro, che sono il futuro. La nuova Manuela Arcuri o il nuovo Luca Argentero, bisogna scommetterci, crederci, per trovare il giusto approccio. Certo mi confronto anche con molti che sono specchietti per le allodole, come quelli che non fanno luce, ma anche in questo sono stato fortunato.

Come li sceglie?
Ci deve essere qualcosa che faccia scattare nel manager la voglia di costruire un percorso insieme alle persone che si vuole rappresentare. Anche quando gli stessi interessanti non hanno chiaro il loro stesso ruolo. Dove c’è talento non ci sono barriere, ma devi costruire per fare dei passa avanti e far carriera. Se vuoi fare l’attore devi studiare, fare l’accademia, un lavoro di anni. Se vuoi fare il presentatore devi avere una capacità culturale e di lessico che si apprende. Per l’intelligenza no, quella devi averla.

Come è il rapporto con le persone che rappresenti?
Aldilà del contratto ti deve legare la fiducia e la stima, è fondamentale. Se non ci sono più obiettivi comuni allora è meglio scegliere di separarsi. Credo in un apporto basato sulla sincerità, non ho la bacchetta magica. Non prometto cose irrealizzabili, ma bisogna tentare. Devo dire però che non ho avuto in questi anni grosse delusioni, quelle poche sono più umane che professionali, perché non amo la volgarità, preferisco sempre la lealtà.

Lei è impegnato anche nel sociale?
Sì, sono ambassador di Arte nel Cuore, la prima accademia del mondo frequentata da normodotati e diversamente abili. Sette anni fa ho conosciuto la presidente di questa realtà fantastica, Daniela Alleruzzo, e ho deciso di dare il mio contributo non solo come “ambasciatore”, ma lavorando attivamente con i ragazzi. Bisogna credere nel talento e abbattere le barriere, non fare vetrina. Una bella soddisfazione, ad esempio, è stata far provinare un ragazzo down da un grande casting director. Adesso abbiamo in cantiere il primo film completamente interpretato dai ragazzi dell’Accademia dell’Arte nel Cuore, dove diversi volti famosi hanno prestato la loro immagine. 

Progetti presenti e futuri?
Sono molto soddisfatto di Benedetta Mazza con la quale abbiamo fatto Tale e QualeShow, e Roberta Morise ai I fatti vostri insieme a Magalli. E chiaramente uno dei miei fiori all’occhiello è Giovanni Ciacci, che è stato la rivelazione dell’ultima edizione di Ballando con le Stelle e da settembre tornerà su Raidue a Detto Fatto. Poi per il 2019 credo di uscire con due volti nuovi che segneranno il mondo della fiction…

 

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