Maroni pensa (ancora) a elezioni. I due piani per andare al voto
La verità è che Roberto Maroni ci pensa ancora. Eccome se ci sta pensando. Elezioni anticipate, magari in concomitanza con il referendum per l'autonomia
di Fabio Massa
La verità è che Roberto Maroni ci pensa ancora. Eccome se ci sta pensando. Elezioni anticipate, magari in concomitanza con il referendum per l'autonomia della Lombardia. Le dichiarazioni pubbliche del governatore sono tutte improntate alla massima sicurezza che si arriverà a fine mandato ma - secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano - un piano A e un piano B per anticipare le urne sono al vaglio del numero uno di Palazzo Lombardia.
Il piano A è legato, appunto, all'ipotesi di fare un election day in Lombardia. Percorribile con difficoltà, perché avrebbe un impatto mediatico evidente. Si griderebbe alla strumentalizzazione, e invece per Maroni il Referendum è un punto nodale del suo programma e della sua storia politica. Tuttavia i "falchi" pensano di opporre alle critiche che evidentemente arriveranno il fatto che anche il possibile competitor di Maroni, che lascerebbe tre mesi prima, starebbe lasciando una città, Bergamo, ben due anni prima. Quindi, una gara a chi lascia prima che vedrebbe il presidente in vantaggio.
Il piano B è invece la ricerca di un casus belli. Di qualcosa di talmente evidente da non poter essere ignorato e che potrebbe essere usato da Maroni come alibi per andarsene e come slogan di battaglia. Qualcuno ipotizza ai prossimi appuntamenti con i bilanci dello stato (manovre o anticipazioni di queste), che verosimilmente avranno al loro interno tagli: se questi tagli dovessero essere anche contro la Lombardia, Maroni potrebbe dimettersi per protesta e accorpare Referendum ed elezioni per lanciare un messaggio forte a Roma. In ogni caso, la macchina elettorale non si è fermata per nessuno.
fabio.massa@affaritaliani.it