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Milano
Maroni spinge per Ema al Pirellone, la Lega espone un cappio anti-Europa. FOTO
Europa: la protesta della Lega

Roberto Maroni ha confermato che e' favorevole all'ipotesi di 'aprire' il Pirellone, attuale sede del Consiglio regionale, agli uffici dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) in caso di assegnazione della sede a Milano, in seguito alla Brexit. "E' l'unica possibilita', non c'e' alternativa", ha affermato il governatore lombardo, conversando coi giornalisti, dopo che ieri ne aveva discusso in una riunione coi capigruppo (durante la quale il gruppo della Lega nord aveva manifestato alcune perplessita' in merito all'ipotesi). "L'alternativa e' fra vincere o perdere", ha continuato Maroni, il quale ha parlato di un "atto di generosita'" che porterebbe a un 'trasloco' del Consiglio. Per l'Ema, ha poi confermato, si tratterebbe di  "una sede provvisoria". Ma, ha proseguito, per ottenere l'assegnazione dell'Ema, occorre proporre una sede gia' esistente con determinate caratteristiche a Milano che "sembra attualmente avere solo il Pirellone".  "Saro' a Londra a parlarne a un workshop di Bloomberg con il sindaco Giuseppe Sala e i ministri Pier Carlo Padoan e Angelino Alfano", ha concluso. 

Prevista per la serata di oggi una convocazione dei capigruppo per illustrare il progetto. Ma l'ostacolo più grande è rappresentato proprio dalle perplessità della Lega stessa. Ha dichiarato ieri il capogruppo Massimiliano Romeo: "Nutro forti perplessità nel veder ceduto il simbolo della Lombardia all'economia e alla burocrazia europea". Oggi la Lega Nord conferma la contrarieta' a ospitare gli uffici dell'agenzia europea del farmaco al Pirellone, nel caso di un'assegnazione della sede a Milano, in seguito alla Brexit. Ma, ha precisato Romeo, non c'e' alcun veto contro la decisione di dare la disponibilita' di Palazzo Pirelli, ormai presa dal governatore leghista Roberto Maroni. "E' la burocrazia che sfratta la democrazia", ha affermato Romeo. "E' l'abdicazione della politica alla burocrazie europea - ha continuato - secondo me c'e' la possibilita' per trovare un'alternativa e mi sembra che il governo abbia imposto questa scelta". 

"Mi hanno chiesto di mettere nel dossier di candidatura il Pirellone, che pare sia l'unico palazzo disponibile e interessante per l'Ema. Io sono disponibile a farlo, mi sembra una cosa giusta. Troveremo una sistemazione adeguata e dignitosa per il Consiglio, se l'Ema ci verra' assegnata. Ma credo che avere qui questa agenzia, nuovi posti lavoro e fare di Milano il centro europeo della salute e del farmaco e' fondamentale". Cosi' Roberto Maroni ha ribadito la sua decisione di dare la disponibilita' del Pirellone nel caso di un'assegnazione della sede dell'Agenzia europea del farmaco a Milano dopo la Brexit. Il suo partito, la Lega, sostiene che si tratta di una decisione che porta ad una abdicazione della democrazia alla burocrazia? "Non e' cosi', l'Ema e' l'agenzia del farmaco che regola gli investimenti sulla ricerca e sul futuro della salute - ha risposto il governatore lombardo -. E quindi e' una agenzia assolutamente decisiva per quello che Milano e' gia', il centro della ricerca medica. Il simbolo della Lombardia non e' il Pirellone, sono le tante eccellenze della Lombardia, le imprese, il popolo, i Comuni, l'autonomia. Penso che la classe politica possa fare questo sacrificio in nome di un investimento che serve ai lombardi, per creare tanti benefici, solo benefici. Sono certo che la classe politica sapra' fare un piccolo sacrificio in nome di un investimento decisivo per il futuro della Regione".

Anche il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, non e' contrario alla cessione "temporanea" della sede dell'assemblea, il Pirellone, per ospitare gli uffici dell'agenzia europea del farmaco, come annunciato dal governatore lombardo Roberto Maroni. "Rispetto a un'immagine che ancora oggi va per la maggiore di consiglieri regionali arroccati sui loro privilegi da casta, questo atto di mettere a disposizione addirittura la sede del Parlamento della Lombardia pur di non perdere l'occasione di avere Ema sul nostro territorio e' un grande gesto di generosita' verso il nostro territorio", ha spiegato Cattaneo. "E' ovvio pero' che un simbolo come il Pirellone non puo' essere perduto per sempre ed e' per questo che questo palazzo non puo' diventare per sempre la sede dell'Ema, ma puo' essere una condizione temporanea per consentire di vincere anziche' di perdere la battaglia per avere Ema in Lombardia e in Italia", ha poi aggiunto.

Per il Pd lombardo, la contrarieta' espressa dalla Lega Nord rappresenta un "grosso errore, un grande autogol". "Per qualche voto in piu' si rischia di mandare a monte un progetto importante e di perdere l'occasione di portare l'Ema a Milano", ha lamentato il segretario lombardo dei Democratici, Alessandro Alfieri, parlando coi giornalisti al Pirellone. "Per una volta uniamoci tutti per portare a casa un risultato importante", ha esortato Alfieri.

TRATTATI DI ROMA, LA PROTESTA DEL CARROCCIO: SIT-IN CON CAPPIO DAVANTI AL PALAZZO REGIONALE -  Proprio oggi si è svolta la protesta della Lega Nord in Consiglio regionale lombardo durante il momento di celebrazione per sessant'anni dei Trattati di Roma. Mentre il presidente del consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, dava il via al momento di riflessione che precede la sessione europea, i consiglieri del Carroccio hanno esposto alcuni cartelli sui loro banchi. I cartelli criticano l'Unione europea: 'No Europa delle banche', 'Basta soldi a Erdogan', 'Si all'Europa dei popoli', 'Stop al terrorismo islamico. Fazzoletto al collo con la bandiera dell'Ue, invece, per il consiglieri lombardi del Pd.

Dopo che i consiglieri leghisti hanno esibito alcuni cartelli in aula durante l'avvio dei lavori al Pirellone, il Carroccio si è reso protagonista di un 'flash mob' davanti alla sede del Consiglio. Guidato dall'europarlamentare Angelo Ciocca, il gruppo della Lega ha portato davanti al Pirellone un grande cappio cui era appesa una cartina dell'Italia. "Siamo qui per dire un secco 'no' a quest'Europa che ha messo il cappio all'Italia, regolatrice di regole inutili", ha spiegato Ciocca. "Non siamo contrari all'Europa ma contrari alle politiche europee attuali", ha spiegato il capogruppo della Lega al Pirellone, Massimiliano Romeo. "Noi vogliamo l'Europa dei popoli e delle Regioni, come ha anche detto il presidente Maroni", ha aggiunto. Romeo ha poi annunciato che la Lega non partecipera' al voto sul documento della sessione europea, perche' quest'ultimo "non contiene alcuna critica ed e' ispirato dal pensiero unico".

MARONI PER UNA EUROPA "DELLE REGIONI E DEI POPOLI" - Roberto Maroni si è espresso a favore dell'Europa "delle Regioni e dei popoli" nel corso delle celebrazioni al Pirellone per i sessant'anni dei Trattati di Roma: "Non considero quella di oggi una celebrazione, ma una riflessione critica su questa Europa, che cosi' non funziona", ha detto Maroni. "Noi crediamo nell'Europa delle Regioni, dei popoli, delle autonomie locali e della sussidiarieta', che e' un'idea gia' radicata sia nel Trattato di Lisbona sia nel nostro statuto di autonomia". "L'Europa pensa troppo a se stessa, poco ai suoi cittadini, non ha un cuore ne' un'anima - ha continuato -. Perche' non diventi un'istituzione solo burocratica, e' arrivato il momento di cambiare, noi ci siamo: vogliamo essere protagonisti del cambiamento. C'e' gia' un'Europa delle Regioni di cui la Lombardia e' protagonista. Ascoltando i popoli, cambiare l'Europa si puo'".

 

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