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Milano
Mattarella all'Istituto Nazionale Tumori: "Milano punto di riferimento"

Milano, Mattarella in visita all'Istituto Nazionale Tumori

"Stiamo ricordando i 90 anni dell'Istituto nazionale tumori, che anche su questo versante sottolinea come Milano e la Lombardia siano per il nostro Paese punto fondamentale di guida, di orientamento e di approfondimento". Sono le parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto pronunciare oggi al termine della sua visita alla Fondazione Irccs Int di Milano. È un Istituto, ha ricordato il capo dello Stato, "che l'anno passato ha avuto oltre 18 mila ricoveri. E non è un caso che larga parte dei ricoverati viene da altre parti d'Italia. Anche in questo Milano e la Lombardia si manifestano come punto di attrazione e riferimento per tutto il Paese".

"Sono 90 anni di vita e storia importanti" quelli dell'Int, ha proseguito Mattarella. "Sono stati contrassegnati da una serie di protagonisti che hanno fatto via via accumulare a questo Istituto un patrimonio di contributi, esperienza, impegno e passione, che lo ha reso un patrimonio nazionale, di oltre 2 mila operatori che vi lavorano", ha aggiunto ricordando gli oltre 650 studi clinici portati avanti nel 2017 nell'Irccs. "E' un patrimonio del nostro Paese", ha rimarcato, sottolineando ancora una volta l'importante lavoro sulla ricerca e "nell'applicazione dei risultati della ricerca". Senza dimenticare "la passione" di chi opera nel centro, volontari compresi. 

"Ho avuto la possibilità di visitare quella cittadella particolare che è il reparto pediatrico e di fermarmi sulla soglia dell'hospice delle cure palliative che segna la frontiera della civiltà, dell'accoglienza e della premura nei confronti del malato che questo Istituto sviluppa così efficacemente", ha proseguito Mattarella ricordando l'importanza delle cure palliative, dopo un breve colloquio riservato con alcuni medici e paramedici che assistono i malati terminali nell'Hospice Virgilio Floriani della Struttura complessa di cure palliative, terapia del dolore e riabilitazione diretta da Augusto Caraceni, il primo hospice ospedaliero progettato all'interno di un Istituto scientifico in Italia. Un momento che ha affrontato da solo e senza seguito, ascoltando le loro problematiche. Il capo dello Stato ha voluto dimostrare così la sua vicinanza ai problemi concreti degli italiani. In linea con questo anche l'appuntamento di domani, la festa di chiusura dei soggiorni estivi per disabili organizzati nella tenuta presidenziale di Castelporziano, iniziativa giunta alla quarta edizione e inaugurata proprio con la presidenza Mattarella. 

La lettera dell'Rsu: "Precarizzazione istituzionalizzata per oltre il 60% dei ricarcatori"

La visita del presidente della Repubblica, seppur celebrativa, è stata anche l'occasione per importanti rivendicazioni sindacali: "Quest'anno il nostro Istituto festeggia i suoi primi 90 anni di vita", ha scritto l'Rsu dell'Int in una lettera aperta al presidente della Repubblica, ma "il continuo e inaccettabile rimpallo di responsabilità tra Istituzioni nazionali e locali ha prodotto effetti devastanti: mancanza di certezza rispetto ai finanziamenti strutturali, precarizzazione 'istituzionalizzata' per oltre il 60% dei ricercatori, riduzione o addirittura azzeramento del turnover per molte categorie di personale, con ovvie e prevedibili ricadute negative sulle condizioni di lavoro e sulla tutela della salute che, in tutta Italia, sono sotto gli occhi di tutti". "Caro presidente - scrivono i delegati Rsu - le chiediamo di voler sollecitare tutti i livelli istituzionali a farsi carico del rispetto dei diritti costituzionali e attuare tutte le misure necessarie affinché, fra 10 anni, si possa arrivare alla ricorrenza del centenario" dell'Int con un Istituto "ancora parte integrante e volano di un Servizio sanitario nazionale pubblico efficiente e vivo, sempre faro della ricerca e della cura pubblica in oncologia, capace di infondere non solo speranza ma di garantire come oggi la certezza del miglior percorso diagnostico e terapeutico". 

I diritti costituzionali, ragiona nella lettera la Rsu (con le sigle Fp Cgil, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up), "non sono negoziabili e nemmeno sacrificabili alle esigenze della finanza pubblica. Gli indiscriminati e continui tagli al personale del Ssn, la riduzione delle risorse dedicate alla sanità pubblica, ben al di sotto degli standard Ocse, la precarizzazione selvaggia e gli scarsi investimenti in ricerca pubblica hanno purtroppo offuscato l'orizzonte della sanità pubblica in Italia e degli Irccs in particolare". Da qui l'appello indirizzato a Mattarella, "considerato unanimemente come supremo garante della nostra Carta Costituzionale", hanno chiosato i rappresentanti sindacali, "per la sua personale storia oltre che per il suo altissimo ruolo istituzionale". 

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