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Maugeri: Daccò e Simone patteggiano, respinta la richiesta di Formigoni
Roberto Formigoni

Maugeri: Daccò e Simone patteggiano, respinta la richiesta di Formigoni

Processo d'Appello Maugeri: secondo quanto riporta Repubblica, il presunto faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore lombardo Antonio Simone, accusati di corruzione, hanno chiesto di patteggiare. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a due a 9 anni e 2 mesi e 8 anni e 8 mesi. La Corte potrà accogliere l'accordo oppure decidere per la prosecuzione del processo. Secondo quanto riferisce invece Agi, anche Roberto Formigoni, a sua volta imputato per corruzione nel processo, avrebbe chiesto di patteggiare la pena a due anni ma la Procura Generale di Milano non avrebbe ritenuto la pena congrua. Senza l'accordo con la Procura Generale, sfuma la possibilita' per il 'Celeste' di uscire dal processo. Formigoni e' accusato di corruzione per le utilita', anche in viaggi e cene, che avrebbe ricevuto per creare una corsia preferenziale in Regione a beneficio di Maugeri e San Raffaele.

La condanna di primo grado aveva stabilito che dalle casse della Fondazione Maugeri sarebbero usciti, tra il 1997 e il 2011, 61 milioni di euro e dalle casse del San Raffaele (altro filone del processo), tra il 2005 e il 2006, altri 9 milioni. Denaro finito su conti e società di Daccò e Simone, che poi - ricostruisce Repubblica - avrebbero garantito a Formigoni oltre 6,6 milioni in benefit di lusso, tra cui l'uso di yacht e il pagamento di vacanze, a Formigoni. Che in cambio avrebbe favorito la Maugeri con atti di giunta e rimborsi non dovuti per circa milioni.

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