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Milano
Mediobanca: al via il progetto di inclusione sociale dedicato ai detenuti

Il progetto nasce dalla volontà di far dialogare i detenuti con personalità della cultura su questioni che li toccano da vicino. 5 istituti penitenziari, circa 200 detenuti coinvolti e 7 scrittori: questi i numeri della seconda edizione.

Parte il 19 marzo dalla biblioteca della Casa Circondariale Torre del Gallo di Pavia la seconda edizione de “I detenuti domandano perché”, progetto realizzato da Mediobanca insieme a L’Arte del Vivere con Lentezza e Kasa dei Libri, che quest’anno coinvolge ancora più detenuti e scrittori. Il primo appuntamento vedrà la partecipazione della nota scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti.

Un’edizione, questa, che vedrà il coinvolgimento dei volontari di Mediobanca, a conferma dell’impegno dell’Istituto stesso a sostegno dell’inclusione sociale. Le domande raccolte verranno veicolate agli autori in occasione di un calendario di incontri che si svolgeranno tra marzo e settembre all’interno delle cinque strutture carcerarie aderenti al programma.

A seguire, in altre case di detenzione, Marco Balzano, Gianni Biondillo, Andrea Kerbaker, Giuseppe Lupo, Umberto Galimberti e Pier Luigi Vercesi incontreranno i detenuti a Milano (San Vittore e Beccaria), Pavia, Bollate e Vigevano.

“La promozione dell’inclusione sociale è un tema sul quale abbiamo deciso di impegnarci concretamente, a partire dal territorio a noi più prossimo: quello della città di Milano e della Lombardia”, ha commentato Francesco Saverio Vinci, Direttore Generale di Mediobanca. “Da sempre mettiamo al centro il capitale umano sia nella nostra attività professionale che in ambito sociale con maggiore attenzione alle persone disagiate. Con questa iniziativa vorremo aiutare le persone che sono detenute negli Istituti penali coinvolti dal progetto a mantenere aperto un dialogo con il mondo esterno attraverso i volti e le parole degli autori e dei volontari che incontreranno”.

“La scelta di continuare anche questa seconda edizione de ‘I detenuti domandano perché’ è particolarmente apprezzabile perché i progetti che hanno un valore umano e sociale non si devono far cadere, mai”, ha dichiarato Andrea Kerbaker, fondatore della Kasa dei Libri.

“Non dovremmo mai smettere di porci delle domande, molti di noi forse hanno smesso troppo presto. Questo progetto invita al confronto, alla riflessione, alla ricerca del proprio scopo nella vita, un esercizio utile a tutti, non solo tra le mura di un carcere”, ha concluso Bruno Contigiani de L’Arte del Vivere con Lentezza.

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