Migranti, l'allarme di Don Colmegna: "Così non si può andare avanti"
"L'accoglienza non basta senza una strategia politica chiara e decisa". Il presidente della Casa della carità di Milano, Don Virginio Colmegna dà l'allarme
ALTRI 58 PROFUGHI ALLA CASA DELLA CARITA' DI MILANO
Se lo dice anche lui significa che l'emergenza è davvero forte. "Non si può più andare avanti così". Parola di Don Virginio Colmegna, che lancia l'allarme sulla situazione legata ai migranti e chiede un "disegno politico chiaro". Proprio in questi giorni, su richiesta del Comune di Milano, la Casa della carità ha aperto le porte ad altri 58 profughi. Da lunedì notte nella sede di via Brambilla 10 sono accolti uomini, donne e bambini, tra cui alcuni minori non accompagnati, provenienti da Eritrea, Siria, Afghanistan, Somalia ed Egitto. Don Colmegna, presidente della Fondazione, spiega: "Abbiamo messo a disposizione il nostro auditorium, come tante altre volte in passato è successo, essendo già tutti occupati gli altri posti disponibili in Casa della carità. L'abbiamo fatto per evitare che tanti bambini e tante famiglie dormissero per strada".
DON COLMEGNA AVVERTE: "L'OSPITALITA' NON BASTA"
Tutti i profughi accolti saranno seguiti da mediatori culturali, medici e avvocati e usufruiranno di tutte le strutture della Casa. Nello spirito della Fondazione - spiega la Casa della Carità -, l'accoglienza ai profughi sarà del tutto gratuita: per far fronte ai costi dell'iniziativa, che non prevede alcun stanziamento di fondi pubblici, è stata lanciata una raccolta fondi straordinaria cui tutti potranno aderire collegandosi al sito www.casadellacarita.org. Questa nuova iniziativa, che arriva in un momento in cui il sistema di accoglienza milanese è nuovamente sotto pressione - sottolinea la Casa della Carità -, conferma l'impegno già mostrato dalla Fondazione durante l'estate con il progetto realizzato a Bruzzano in collaborazione con la parrocchia della Beata Vergine Assunta nel cui oratorio sono state ospitate, gratuitamente e grazie all'apporto di oltre 100 volontari, 365 persone tra cui molte donne e molti bambini. "Leggo e sento di iniziative e proposte che cominciano finalmente ad animare il dibattito politico e sociale, cittadino e nazionale, per individuare soluzioni nuove e condivise sul tema dell'accoglienza, superando leggi, norme e consuetudini superate e inefficaci. Per questo, mentre daremo ospitalità a questi nuovi profughi in via Brambilla, abbiamo pensato di organizzare momenti di incontro e dibattito con operatori ed esperti del settore con l'obiettivo di confrontarsi su come uscire dall'emergenza che continua a riproporsi in modo sempre uguale e costruire un nuovo modello di accoglienza", conclude don Colmegna. Che avverte: "L'ospitalità non basta se non esiste una strategia condivisa chiara e decisa".