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Milano
Migranti, patto accoglienza tra Minniti e i sindaci. "Milano modello". No Lega
SCHIAFFO 4 - Marco Minniti, ministro degli Interni. Riduce della metà i profughi ospitati in via Asiago a Monza da una cooperativa in un palazzo privato di recente costruzione. In un'ala del condominio convivevano 3 italiani e oltre 100 richiedenti asilo. Giustizia per gli italiani o campagna elettorale per l'imbarazzato Roberto Scanagatti?

Migranti: Minniti, Protocollo Milano diventi modello Italia

"Oggi noi segniamo un passo straordinario, Milano diventa un riferimento molto importante. Oggi noi presentiamo all'Italia e all'Europa il modello Milano, che tiene insieme due principi fondamentali: l'accoglienza e l'integrazione con la sicurezza. Quando pensiamo a un progetto di accoglienza diffuso, bisogna intenderlo in un rapporto amichevole fra lo Stato e le comunita' locale". E' quanto ha affermato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, prendendo la parola nella Prefettura di Milano dove e' stato siglato il Protocollo per la ridistribuzione degli immigrati nei comuni del milanese. "Se il modello Milano diventa il modello Italia, e' chiaro che noi pensiamo di poter superare Mineo e Isola Capo Rizzuto. Nel momento in cui facciamo accoglienza diffusa facciamo un investimento sul futuro del nostro Paese", ha sottolineato il ministro. 

Minniti ha definito il Protocollo "cruciale", tanto che "da Milano parte un messaggio potente a tutta l'Italia". Arrivare alla sua firma, ha aggiunto, "sembrava una sfida impossibile", invece e' stato dimostrato che "anche le sfide piu' difficili possono essere vinte". Con il documento, firmato da 76 comuni del milanese su oltre 80 che si sono detti disponibili a sottoscriverlo (sono 134 i comuni dell'area metropolitana), si certifica "una cooperazione molto forte tra governo centrale ed enti locali", ovvero "la chiave di volta per una gestione positiva della democrazia, che vive proprio del rapporto tra autorita' centrale e poteri territoriali", ha aggiunto il ministro che poi si e' rivolto idealmente, e non solo, al presidio organizzato davanti alla Prefettura di Milano da alcuni sindaci leghisti (sette) per protestare contro la firma del Protocollo. Il Protocollo "deve rimanere aperto", ha detto il ministro riferendosi a "qualcuno" che e' "inquieto"; pero' poi' "l'inquietudine passa, ma il tavolo per la firma resta aperto", per cui "se qualcuno vuole firmarlo dopo non c'e' problema". (AGI) Dan

Migranti: Sala, su accoglienza Milano non si gira da altra parte

Milano "non si gira dall'altra parte" sull'emergenza dell'accoglienza agli immigrati; "non fa finta di niente" e si assume le proprie responsabilita'. Parola del sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, alla firma nella sede della Prefettura del 'Protocollo per l'accoglienza diffusa dei migranti'. "Un sindaco non puo' girarsi dall'altra parte", "ai sindaci che non sono con noi dico che possiamo vederla politicamente in modo diverso, ma non si puo' fare finta di niente, sperando che i problemi si risolvano da soli, magicamente", ha detto Sala riferendosi chiaramente ad alcuni sindaci leghisti (sette) che davanti alla Prefettura hanno manifestato contro la firma del documento che disciplina la ridistribuzione dei migranti nel milanese. "Dobbiamo agire" - ha sottolineato Sala - "soprattutto perche' il tema dell'immigrazione e' un aspetto dominante della nostra vita, e con il Protocollo ci siamo presi la nostra responsabilita', con la convinzione che possiamo lavorare con un sistema collaborativo" costituito anche da Questura e Prefettura. Alla firma del Protocollo era presente anche il ministro dell'Interno, Marco Minniti, che lo ha definito "cruciale", tanto che da "Milano parte un messaggio potente a tutta l'Italia", un Protocollo che "presentiamo all'Italia e all'Europa", con la speranza che diventi "il modello" per l'intero Paese. Il documento, ha spiegato il prefetto Luciana Lamorgese, e' stato firmato da 76 sindaci, su un totale di oltre 80 comuni che si sono detti disponibili a farlo, e su un totale di 134 comuni dell'area metropolitana. Lamorgese ha affermato che il Protocollo "era una priorita'" che si era data al momento del suo insediamento, quando aveva detto ai sindaci che su questo fronte "la partita e' da giocare insieme, e voi siete gli attori principali". Milano, ha sottolineato, "e' all'avanguardia su tutto", e l'auspicio e' che lo sia anche con questo Protocollo sulla ridistribuzione degli immigrati, che per il momento e' sicuramente "un modello che avra' effetti positivi". (AGI) Dan

MIGRANTI, CECCHETTI (LEGA): PROTOCOLLO È FOLLIA, PRIMA AIUTARE 350MILA MILANESI

"Tra Milano e provincia ci sono più di 350mila cittadini milanesi e italiani sotto la soglia di povertà, ma i sindaci del Pd e il governo pensano a firmare un protocollo per portare quasi 5000 finti profughi nei comuni della Città metropolitana. E' vergognoso perché prima va aiutata la nostra gente in difficoltà". Così in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (LEGA Nord) in merito al protocollo siglato oggi tra i sindaci della città metropolitana, il prefetto di Milano e il ministro dell'Interno Minniti per distribuire 4600 richiedenti asilo nei comuni della provincia di Milano. "Questo accordo - spiega Cecchetti - è pura follia perché per mantenere questi 5000 immigrati, che per la maggior parte risulteranno essere clandestini, verranno spesi quasi 70 milioni di euro l'anno, circa 180mila euro al giorno. Un'enorme quantità di soldi pubblici che dovrebbero essere destinati prima ai cittadini lombardi in difficoltà che oggi sono totalmente abbandonati dal governo. La LEGA Nord - conclude Cecchetti - dice no a questa vergogna: i sindaci leghisti si sono rifiutati di firmare questo accordo truffa e non si sono piegati agli ordini del prefetto e di Minniti".

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