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Al "The One Milano" va in scena la moda sostenibile
The One Milano

Al "The One Milano" va in scena la moda sostenibile

Parola d’ordine durabilità: per essere più sostenibili, ma anche perché l’attenzione generale è rivolta al taglio, alla manifattura, ai materiali e alla qualità delle collezioni più che alla loro aderenza a un determinato trend. È un dato di fatto che gli espositori di TheOneMilano sono concordi nel presentarsi con due filoni di proposte moda che valorizzano capi capaci di resistere al test del tempo, durevoli e versatili.

Salvaneschi: "Oggi acquisti meno compulsivi e più ragionati"

Concetto ben spiegato dalla CEO del Salone Elena Salvaneschi: “I consumatori di oggi si orientano verso acquisti meno compulsivi e più ragionati e verso un prodotto di qualità dal punto di vista della materia prima e della manifattura. Un prodotto durevole, con un impatto ambientale ridotto e che rispetti il lavoro delle persone senza sfruttamento di minori e senza disparità di genere. Ambiente e impatto sociale dell'industria tessile spinge molti consumatori a privilegiare collezioni fatte da materie prime naturali come il cotone, la lana, la seta, il lino o la pelle”.

La prima storia è quella di un’eleganza sussurrata e non sfacciatamente ostentata, un quiet luxury all’insegna del less is more, annullando ogni traccia di decorativismo ed esagerazione. Negli stand si scoprono cappotti dal taglio impeccabile, con tessuti della tradizione rubati al guardaroba maschile e presentati nella versione “per lei”, candidi shearling che legano il loro appeal ai rigorosi pannelli rettangolari che li strutturano, tocchi di pelliccia che scaldano colli e polsi o che – maliziosamente “sotto” - spuntano dai baveri e dalle scollature dei giacconi per raccontare una storia di calore e di intimità. E ancora l’inside/outside total fur del giovanissimo soprabito in jeans oppure le collezioni maschili - indossabili però anche al femminile- costruite su gilet e giacconi che riprendono le grandi lavorazioni della maglieria, ma nate da sapienti fotoscolpiture sul pelo che costruiscono trecce, motivi a coste e rombi rubati ai maglioni fisherman dell’Europa del nord.

Nella seconda delle grandi storie raccontate in questa edizione di TheOneMilano è quella dove compare l’estetica gorpcore, con i suoi piumini e le giacche costruite come felpe, gli shearling e le pellicce dal chiaro look sportivo. Pragmatismo, utility, funzionalità sono le parole chiave di questa proposta del salone. Alle spalle gli sport per cui questi pezzi sono stati “inventati”: lo sci, il ciclismo, le ciaspolate. Di fronte, la volontà di indossare questo outerwear anche in città, con i suoi colori vitaminici e sportivi per combattere nebbia e giornate corte e vivere nella natura anche andando in ufficio. Una vestibilità giusta, legata ai volumi di imbottiti che devono essere soprattutto comodi: anche in questo caso non effimera tendenza, ma estetica destinata a restare.

Le aree di "The One Milano"

Alla parte dedicata alla presentazione delle collezioni si affiancano gli spazi di comunicazione.

Al centro del salone “Il Ring”, arteria pulsante nella città ideale dei padiglioni, ritrovo pubblico da frequentare, luogo di passaggio obbligato, area di sintesi delle proposte degli espositori che si presentano ciascuno con un capo, riassunto della loro proposta moda: per aiutare i buyer ad orientarsi e a trovare il product mix corretto per i loro negozi.

Poi l’area dedicata all’up-cycling e al restyling, a quel vintage che dimostra come la pelliccia sia da sempre un materiale sostenibile perché consente di creare, da capi vecchi, soluzioni nuove in termini di volumi e linee. E che consentirà di verificare dal vero che cosa si può fare con un capo datato, rendendolo completamente diverso e al passo con i tempi: al lavoro la pellicceria della grande tradizione e ragazzi giovanissimi, che dimostrano nelle città di tutto il mondo e su social come Tik Tok il loro favore per queste soluzioni moda.

“In sintesi - conclude il CEO Salvaneschi - TheOneMilano ha il compito, in quanto fiera specializzata, di anticipare le tendenze, valorizzare la creatività, offrire opportunità di networking e formazione e adattarsi alle esigenze del mercato e dei consumatori. TheOneMilano, Micam, Mipel e Lineapelle appartengono alle associazioni di categoria confederate in Confindustria Moda. Non abbiamo quindi solo un ruolo commerciale: siamo i portavoce delle istanze delle aziende a noi associate, che vedono nel salone un insostituibile strumento per la loro internazionalizzazione. I temi che ho esposto sono tutti sul nostro tavolo, in colloquio con le istituzioni del made in Italy e con quelle europee”.






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