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La viticoltura eroica della casa vinicola Nera in Valtellina
La casa vinicola Nera

Krystel Lowell per Affaritaliani.it Milano

La viticoltura in Valtellina vanta una storia secolare, tanto da essere citata già da Leonardo da Vinci. Lungo la sponda retica dell’Adda, per una quarantina di chilometri, è possibile ammirare una successione di meravigliosi vigneti terrazzati, spesso incastonati tra le rocce. L’importanza di questo lavoro “eroico” fatto manualmente con fatica e sudore non è solo economico, ma è di vitale rilevanza per prevenire il rischio idrogeologico, tramite la manutenzione degli oltre 250mila muretti a secco che sostengono i vigneti. Valtellina vuol dire Nebbiolo, vitigno nobile ed elegante, fratello stretto del nebbiolo piemontese, che in Valtellina trova le sue condizioni ideali. Fra la quarantina di case vinicole di questo meraviglioso territorio, abbiamo visitato la “Casa Vinicola Nera” gestita con amore e passione dai fratelli Simone e Stefano Nera, insieme al papà Pietro.

Simone Nera, grazie per aver aperto le porte della vostra azienda ad affaritaliani.it. La sua famiglia ha fatto la storia dei vini in Valtellina…

È un piacere avervi ospiti. L'attività vitivinicola della nostra famiglia fonda le sue radici alla fine dell’800 grazie al bisnonno ed è proseguita di generazione in generazione, prima con il nonno Guido, al quale è succeduto, alla fine degli anni '50, il figlio Pietro che, con caparbietà ed orgoglio, ha accorpato diversi ettari di vigneti. Attualmente l’azienda è condotta, insieme al papà, dal sottoscritto e da mio fratello Stefano, esperto enologo. La parte amministrativa è invece guidata da nostra sorella Angela. Oggi con orgoglio posso affermare che la nostra Casa Vinicola è una cantina tra le più importanti e prestigiose della Valtellina, con una lunga tradizione nella valorizzazione e nella promozione del territorio, nella coltivazione dei vigneti e nella produzione di vini di alta qualità con caratteristiche uniche, ai quali sono stati attribuiti attestati di merito nei diversi concorsi nazionali ed internazionali.

La viticoltura valtellinese è conosciuta come “eroica”. Ci spieghi meglio.

Il primo passo che porta alla produzione dei nostri vini è il lavoro nei vigneti, la cura della terra su pendii impervi e scoscesi. Proprio a causa della conformità del territorio, che impedisce l’utilizzo di mezzi meccanici, la viticoltura valtellinese è definita “eroica” in quanto il lavoro è quasi totalmente manuale. Per ogni ettaro di vigneto in Valtellina occorrono tra le 1200 e le 1400 ore di lavoro all’anno a differenza delle 200-300 ore in collina e delle 100-120 ore in pianura.  Un lavoro quindi poco remunerativo che ha portato molti viticoltori ad abbandonare questo tipo di attività. Un altro gravoso e costoso lavoro è richiesto per la manutenzione dei muretti a secco che sostengono i vigneti in provincia di Sondrio; muretti che coprono una lunghezza complessiva di circa 2.500 km e fanno della Valtellina la più grande area viticola terrazzata di montagna in Italia. La nostra azienda coltiva manualmente circa 35 ettari di vigneto nelle zone della Sassella, Inferno, Grumello e Valgella.

Ricerca ed innovazione fanno parte del vostro Dna…

Mi piace definirci integrali. Nel nostro DNA c’è tutto. In questi anni abbiamo dedicato tempo e risorse nella cultura della vigna e nella ricerca. La selezione clonale e la cura meticolosa della vigna portano a far crescere viti robuste e fertili, capaci di produrre uve eccellenti per avere a disposizione la migliore materia prima. Negli ultimi anni abbiamo impiantato circa 10 ettari di nuovi vigneti, utilizzando tre cloni di Nebbiolo – Chiavennasca selezionati dalla Fondazione Dott. Piero Fojanini di Studi Superiori. La loro principale caratteristica è quella di essere maggiormente resistenti agli attacchi delle principali crittogame che interessano la vite, quali oidio, peronospora e botrite; necessitano quindi di un minor numero di trattamenti portando vantaggi per il consumatore e l’appassionato facilmente intuibili.

Vino e ambiente, un binomio fondamentale. Cosa fate da questo punto di vista?

La nostra azienda, così come tutti i viticoltori che conferiscono le uve presso di noi, aderisce già da parecchi anni ad una misura agroalimentare contenuta nel piano di sviluppo rurale della regione Lombardia. La filosofia di fondo di questa misura è quella di premiare mediante l’erogazione di un contributo annuale per 5 anni gli agricoltori che attraverso comportamenti “virtuosi” determinano vantaggi per l’ambiente. È incentivato l’utilizzo di prodotti fitosanitari non tossici e durante un ciclo vegetativo, cioè da maggio a settembre, vengono effettuati solamente 8 trattamenti prevalentemente a base di solfato di rame per combattere la peronospora e di zolfo per l’oidio.

Quali sono i vostri prodotti d’eccellenza e quale il loro processo produttivo?

La viticoltura valtellinese è un fiore all’occhiello dell’Italia che va salvaguardata con cura. Dà origine a vini importanti, strutturati che hanno bisogno di maturare a lungo in cantina per affinarsi. Le uve raccolte vengono vinificate nelle nostre cantine di Chiuro con una capacità totale di circa 40.000 ettolitri di cui circa 10.000 costituiti da botti di rovere, barriques e tonneaux.  Tutti i processi vengono eseguiti con rigore metodico, competenza e serietà nel rispetto della più antica tradizione di famiglia. L'azienda produce tutti i vini a denominazione di Valtellina: lo Sforzato di Valtellina D.O.C.G., i Valtellina Superiore D.O.C.G. con le varie sottozone Sassella, Inferno, Grumello, Valgella e le relative Riserve di assoluto prestigio, il Rosso di Valtellina D.O.C. ed gli I.G.T. Terrazze Retiche di Sondrio Rosso, Bianco e Passito Rosso.  Le Riserve vengono prodotte con uve provenienti da vigneti storici monitorati da Stefano solamente nelle annate migliori.  Tra queste segnaliamo i due CRU: Valtellina Superiore D.O.C.G. Signorie Riserva che nasce da un vigneto nella sottozona Valgella sito nel comune di Chiuro ed il Valtellina Superiore D.O.C.G. Paradiso Riserva, che nasce invece da un vigneto nella sottozona Inferno sito a cavallo tra i comuni di Poggiridenti e Tresivio. Oltre ai vini segnaliamo le esclusive grappe ottenute dalle vinacce di uva Sassella, Inferno e Sforzato, e lo spumante Cuvee Caven metodo classico.

Come è andata l’ultima vendemmia?

Devo dire che il Cielo ci ha dato una mano! È stata un’ottima vendemmia. Rispetto al resto d’Italia non abbiamo patito né la siccità né il gelo. Siamo stati sfiorati dalla grandine… ma è andata bene. Abbiamo solo registrato un calo del 30% nella vinificazione, ma la qualità del 2017 è stata eccelsa.

Negli ultimi anni avete deciso di fare ospitalità a 360 gradi…

I numerosi successi ottenuti ci hanno spinto a guardare positivamente al futuro, in particolare grazie alla nuova struttura che ha l'obiettivo di diffondere la cultura del vino ospitando corsi di aggiornamento, meeting di lavoro ed eventi aziendali e che è in grado di accogliere i turisti "enogastronomici".  Nel 2009 abbiamo aperto, presso le nostra cantine, direttamente sulla strada statale dello Stelvio, un Wine Bar ed un nuovo punto vendita aziendale, anche Corner Valtellina, dove è possibile degustare e conoscere i grandi vini Nera accompagnati dai prodotti tipici della Valtellina, quali i formaggi D.O.P. Bitto e Casera, la Bresaola di Valtellina I.G.P., i pizzoccheri e tutti gli altri sapori di questa ricca terra.

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