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Vinitaly 2018, Lombardia protagonista. Ed è boom di produzioni bio
Krystel Lowell

Krystel Lowell per Affaritaliani.it Milano

Un patrimonio di biodiversità già al top in Italia e in ulteriore costante crescita grazie alla riscoperta e alla reintroduzione di preziose varietà autoctone. Un inarrestabile incremento delle superfici vitivinicole coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica. E una serie di azioni nel segno della sostenibilità ambientale destinate a rappresentare una preziosa eredità per il futuro.

È un biglietto da visita decisamente green quello con cui le aziende vitivinicole lombarde si presenteranno alla 52a edizione di Vinitaly 2018, il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona da Domenica 15 a mercoledì 18 aprile. La valorizzazione di un territorio unico per varietà di climi, ambienti e territori rappresenta infatti un carattere distintivo della viticoltura regionale, la quale all’interno del Padiglione Lombardia sarà rappresentata da oltre 200 produttori.

UN PADIGLIONE DA RECORD

La collettiva lombarda, tra le prime per numero di espositori, occuperà uno spazio di 8.500 metri quadrati complessivi, di cui circa 4mila allestiti, nel “salotto buono” al PalaExpo.

Qui buyer, operatori e giornalisti specializzati troveranno circa 2mila etichette in degustazione. E qui la varietà di un territorio caratterizzato da montagne, colline, pianura e grandi laghi sarà ben rappresentata anche in termini di biodiversità.

Dall’Erbamat in Franciacorta alla Merera in Valcalepio, alla varietà Verdese sulle colline dell’IGT Terre Lariane, solo per fare qualche esempio, sono molte le varietà rilanciate negli ultimi anni. E anche grazie a loro la Lombardia, già ai primi posti a livello nazionale per varietà di vite per uve da vino coltivate, ha ulteriormente consolidato questa peculiarità, arrivando a 90 diverse tipologie presenti sul territorio regionale sulle 517 totali iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite.

IL BOOM DELLE PRODUZIONI BIO

Accanto alla valorizzazione della biodiversità, si è assistito negli ultimi anni anche a un vero e proprio boom della viticoltura biologica. Se nel 2010 gli ettari destinati a questo tipo di produzione o in conversione erano 908, nel 2017 hanno raggiunto in Lombardia quota 1.751 ettari, con un incremento del 93%. A far la parte del leone, la provincia di Brescia, prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono la provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Chiudono Lecco, con 0,3 ettari a bio e 2,2 ettari in conversione, Milano con 0,6 ettari bio e Varese, con 0,1 ettari a bio.

Un valore aggiunto che passa anche per la svolta avviata dalle aziende e dai Consorzi di tutela dei vini lombardi, pronti non solo a convertire la produzione, ma anche ad avviare sperimentazioni e intraprendere iniziative nel segno della sostenibilità ambientale. Dall’azienda dell’Oltrepò Pavese che utilizza le capre in vigna per la cura del vigneto, a quelle che in Franciacorta utilizzano ferormoni di insetti per generare confusione sessuale e tenere sotto controllo la diffusione delle specie nocive, passando per gli interventi con microcamere in vigna e per l’utilizzo di piante selezionate che favoriscono la presenza di insetti utili, il catalogo è davvero ampio.

I Consorzi presenti a Vinitaly 2018 sono: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi, ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei territori di Botticino, Cellatica, San Martino della Battaglia e Valcamonica).

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vinitaly 2018





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