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The Milan Show-Biz
Wine, sorsi d'inferno a Milano con Vì e Nera Vini

Lasciate ogni certezza, voi ch’entrate!

“Il Vino è molto più che una semplice bevanda, il nostro scopo è elevarlo allo stato di Opera d’Arte”: questo il concept ideato da , team multiculturale di cinque ragazze, tutte studentesse in Product Service System Design presso il Politecnico di Milano. In collaborazione con la Casa Vinicola Pietro Nera di Chiuro (SO), l’Azienda Agricola Caven di Teglio (SO) e il locale Joy di Milano, hanno presentato un originale evento di enodegustazione omni-sensoriale.

La serata si rivolgeva ad un ampio pubblico: non solo agli intenditori quindi, ma anche e soprattutto a chi ha sempre pensato al mondo del Vino come a qualcosa di troppo complicato. L’idea era infatti quella di coinvolgere i visitatori in un’esperienza che li avvicinasse alla scoperta del “nettare di Bacco” in una forma semplice, ma stimolante.

L’idea del team Vì è nata e si è approfondita anche in cantina, a Chiuro, Valtellina, dove hanno sede le due aziende di proprietà della famiglia Nera.

Qui le ragazze hanno avuto la possibilità di scoprire i processi di produzione e alcuni Vini delle suddette aziende, anche attraverso una degustazione guidata, durante la quale sono state spiegate loro le caratteristiche dei vari prodotti. L’entusiasmo con cui Simone Nera –  titolare, con il papà Pietro e i fratelli Stefano (enologo/enotecnico) ed Angela (amministrazione), delle due aziende vinicole valtellinesi – ha accolto le studentesse è stato fondamentale ed ha ispirato il team di Vì, altrettanto entusiasta e ricco di creatività, nell’ideazione della serata intitolata “Sorsi d’Inferno… Lasciate ogni certezza, voi ch’entrate! “.

Proprio come Virgilio guidò Dante nel suo percorso, i presenti alla serata hanno avuto la possibilità di scoprire e riscoprire i loro gusti e lo stesso processo di degustazione, scegliendo uno o più vini tra i quattro selezionati dalle aziende vinicole e da Vì: l’IGT Terrazze Retiche di Sondrio  “Rezio”, ottenuto tramite la vinificazione in bianco di uve rosse di Nebbiolo “Chiavennasca” (vitigno autoctono, così chiamato in Valtellina); il Valtellina Superiore DOCG  Inferno “Efèsto”, Nebbiolo in purezza proveniente da una delle zone di produzione più  “estreme” e caratteristiche del Valtellina Superiore DOCG; l’IGT Terrazze Retiche di Sondrio  “Sorèl”, altrettanto unico e particolare, in quanto risultato di un “blend” tra Nebbiolo “Chiavennasca” e un vitigno di fama internazionale quale il Cabernet Sauvignon; infine, lo Sforzato di Valtellina DOCG “Messere”, uno dei vini più pregiati prodotti in provincia di Sondrio, in quanto ottenuto sempre da uve Nebbiolo  “Chiavennasca”, lasciate in appassimento  – del tutto naturale – per circa 3 mesi, dopo essere state raccolte manualmente e accuratamente nei migliori vigneti verso la metà di ottobre.

Dopo la scelta dei vini, il team Vì ha scelto l’Inferno dantesco come tema dell’evento ed ha associato ciascun vino ad un peccato (Superbia, Ira, Gola, Lussuria); il lavoro è proseguito con la progettazione delle varie installazioni della mostra-degustazione, che coinvolgevano l’uso dei cinque sensi (vista, tatto, udito, olfatto e gusto).

La serata ha suscitato parecchio interesse, in particolar modo tra il pubblico più giovane, interessato ad avvicinarsi al mondo del vino attraverso quest’esperienza del tutto innovativa, che puntava a far scoprire i “Nebbioli di Montagna” prodotti in Valtellina con una declinazione più soggettiva, legata appunto ai cinque sensi e alle percezioni di ognuno dei partecipanti.

Complimenti quindi a tutto il team Vì, composto da Veronica Della Morte, Roberta Falsina, Chantal Mhanna, Camilla Fraboni e Felicitas Shmittinger.

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