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Milano, a Villa Necchi Il Trionfo da tavola di Gio Ponti dal Museo Ginori

Milano, a Villa Necchi Il Trionfo da tavola di Gio Ponti dal Museo Ginori

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano  e la Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia hanno presentato l’esposizione del Centrotavola per il Ministero degli Esteri di Gio Ponti, eccezionalmente allestito a Villa Necchi Campiglio, a Milano fino al 28 gennaio 2024. Il centro tavola, ideato da Gio Ponti con la collaborazione di Tomaso Buzzi e modellato da Italo Griselli per la Richard Ginori, nella storica Manifattura di Doccia, tra il 1927 e il 1929, è una verae propria creazione scultorea incentrata sulla figura allegorica dell’Italia adagiata su una conchiglia e contornata da animali araldici e altri piccoli elementi in porcellana in una composizione di ben 41 elementi originali che reinterpreta un oggetto neoclassico – i sontuosi centrotavola che imitavano la spina di un circo romano - in gusto Art Déco.

A Villa Necchi si restituisce l’originario contesto agli oggetti d’arte

Il grande Trionfo da tavola, commissionato all’azienda toscana dal Ministero degli Esteri e pensato per ornare le tavole delle sedi diplomatiche in occasioni di grande rappresentanza, è esposto per la prima volta in una casa museo, in uno spazio che richiama la sua funzione originaria di decoro scenografico da tavola, ovvero nella della Sala da pranzo di Villa Necchi Campiglio. Restituire l’originario contesto agli oggetti d’arte, ma anche d’uso, è parte, del resto, della politica culturale e delle pratiche di valorizzazione del FAI nei suoi Beni, che non sono musei, ma case, come Villa Necchi, e che come case sono mantenute, allestite e raccontate, nei capolavori d’arte, appunto, così come negli arredi e negli oggetti. Proprio in questo contesto, peraltro, l’opera dialoga a perfezione con gli stucchi a basso rilievo sul soffitto a firma di Piero Portaluppi: motivi naturalistici, quali alberi, fiori, serpenti, aironi e motivi astrologici creano un contesto uniforme dove l’ambiente e il centrotavola trovano un accostamento ideale. Il centrotavola è inoltre una rara testimonianza della collaborazione tra Gio Ponti e TomasoBuzzi, la cui mano è presente a Villa Necchi e in particolare nella sala da pranzo per la quale realizza due grandi consoles e che decora con grandi arazzi di Bruxelles del XVI secolo.

Milano, tre secoli di porcellane Ginori al Museo Poldi Pezzoli

L’iniziativa contribuisce a celebrare i cento anni dalla prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative svoltasi a Monza - dove la manifattura Ginori esponeva le ceramiche d’autore disegnateda Gio Ponti che proprio in quell’anno, il 1923, ne assumeva la direzione artistica – aggiungendosi alle molte altre in Italia, e specialmente a Milano, a partire dalla mostra Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori in corso al Museo Poldi Pezzoli, volte a promuovere la storia e la collezione del Museo Ginori, chiuso dal 2014 in seguito al fallimento della Richard Ginori e in attesa della riapertura al pubblico. Il FAI, in collaborazione con il Museo Ginori, intende così valorizzare, raccontandone la storia e mostrandone un’opera di rilievo, come il centrotavola, uno dei più importanti musei del Paese, oggi proprietà dello Stato italiano: una collezione unica al mondo, che conta oggetti di uso comune e preziosissime porcellane, sculture monumentali e calchi in cera e gesso, e custodisce un fondo di oltre 400 opere disegnate da Gio Ponti.

Milano, a Villa Necchi le visite guidate

Nell’occasione sarà valorizzata anche la collezione di ceramiche di Villa Necchi Campiglio, alcune delle quali firmate da Gio Ponti e prodotte dalla Richard Ginori. Ad accompagnare la visita sarà un podcast, a cura di Oliva Rucellai, capo-conservatrice del Museo Ginori, sulla storia e la realizzazione del Centrotavola per il Ministero degli Esteri di Gio Ponti. Per l’occasione, e in vista delle celebrazioni natalizie, verranno organizzate delle visite guidate speciali a cura del FAI, dedicate all’allestimento, alle tradizioni di casa e al racconto dell’opera in mostra. Le visite saranno affidate a guide professionali specificamente formate dal FAI, che oltre al racconto dell’opera si soffermeranno sulla collezione di provenienza, ovvero sul Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia, quale istituzione e bene culturale da promuovere, a partire dalla sua conoscenza. Proprio per questa ragione, in occasione dell’esposizione, il FAI organizzerà in accordo con l’Associazione Amici di Doccia un evento di raccolta fondi per contribuire al restauro di uno dei pezzi della sua collezione.

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