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Milano
Milano, al centro commerciale con il niquab. E' polemica: video

di Mirco Maggi

Sesto San Giovanni (Mi) –
Si può girare in un luogo pubblico completamente “travisati”? No, ma se è per motivi religiosi, si. O meglio: la legge è “interpretabile”.E’ assurdo ma questo è quanto accade ogni giorno in Italia nonostante la tensione e gli allarmi , e la paura, e proprio all’indomani delle ultime due stragi terroristiche. Una donna (forse, visto che non si può esserne del tutto certi) oggi pomeriggio alle 14 ha fatto shopping indossando un niqab (il velo che lascia scoperti soltanto gli occhi) al centro commerciale “Il Vulcano” di Sesto San Giovanni (Mi). Arrivata nel centro del piazzale dell’ipermercato alcuni bambini che stavano giocando sono scappati dalle mamme e tanti negozianti si sono allarmati quando la donna entrava a fare compere o a chiedere einformazioni per gli acquisti.

Non si trattava di un terrorista con intenzione di farsi esplodere provocando una carneficina, per fortuna; ma la diffidenza è tanta e la paura anche, perchè sotto il niqab si può nascondere di tutto: un uomo, una cintura esplosiva, un fucile mitragliatore e qualsiasi tipo di ordigno esplosivo. La sicurezza del Centro commerciale ha dichiarato che in precedenza, in caso di un episodio analogo, era stata chiamata la Polizia per chiedere come dovessero comportarsi, ma la risposta in quel caso fu chiara: “non dovete fare niente e nemmeno noi possiamo fare nulla, se l’atteggiamento non è sospetto e se la persona si comporta correttamente”.
 

 

E lo stesso vale per i Carabinieri: non c’è stato allarme o comportamento tale da giustificare un intervento. Il problema è che esiste un Testo Unico di Legge di Pubblica Sicurezza che recita che nessuno può andare in giro “travisato”, e cioè con il volto coperto o rendendosi irriconoscibile, ma anche in questo caso il confine tra si/no è tutto interpretabile: se qualcuno indossa un passamontagna e se ne va a fare shopping crea “attenzione” e in questo caso il comportamento è da considerarsi sospetto e quindi potrebbe intervenire la forza pubblica. In caso di palese credo religioso invece il sospetto viene meno.

Ma viene da chiedersi: e se fosse un terrorista che proprio con la scusa del credo religioso si travisa per compiere un atto terroristico? La risposata non c’è, o meglio: c’è eccome, ma potrebbe non piacere a nessuno. L’anno scorso la trasmissione “la Gabbia” della rete televisiva La7, aveva fatto un esperimento: mandare una reporter in giro per Milano con il niqab per capire come la pensasse la gente. Nessuno degli intervistati era a favore di questo comportamento, ma la reporter ha girato indisturbata senza alcun problema.

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