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Milano, in 25mila chiedono casa popolare, Comune ne assegna solo 859
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 Milano, in 25mila chiedono casa popolare, Comune ne assegna solo 859

A Milano ci sono oltre 25mila famiglie che nel 2018 hanno fatto domanda o sono in graduatoria per avere una casa popolare e di queste circa 2mila sono nuclei familiari in grave stato di bisogno abitativo, un numero aumentato del 542% in dieci anni, visto che nel 2008 erano solo 314. Il Comune, lo scorso anno, ha assegnato solo 859 alloggi, quasi esclusivamente nei confronti dei nuclei di uno, due, o tre persone. "Le famiglie con bambini sono di fatto escluse e, nonostante siano in condizioni più gravi, non hanno soluzioni anche dopo anni dallo sfratto", lamenta il Sicet, il sindacato inquilini che ha elaborato i dati delle graduatorie pubblicati dal Comune di Milano. Tra l'altro, fa notare il Sicet, continuano ad aumentare, in parallelo, gli sfratti per morosità: nel 2017, le richieste di esecuzione di sfratto a Milano a provincia sono state 22.842. Le convalide di sfratto nel 2018 sono state 5.308 dopo le 4.722 del 2017.

Secondo il sindacato, "restano largamente inefficaci le risposte del Comune di Milano alle famiglie sfrattate e più in generale alle famiglie in condizione di grave emergenza abitativa". Presso gli uffici del Comune di Milano restano inevase 2.507 domande in deroga alla graduatoria e negli ultimi anni il trattamento dell'emergenza è stato ridotto, a giudicare dal numero delle pratiche esaminate (786). A fronte dell'esigua offerta di alloggi, "permane in modo grave e colpevole il problema degli alloggi pubblici sfitti", che sono circa 10mila, "nonostante i programmi straordinari di recupero di Comune e Regione Lombardia". Il problema è anche che il Comune di Milano, in occasione della verifica delle prime domande in graduatoria, ne elimina circa un terzo per mancanza dei requisiti. Ma il 90% delle cancellazioni non è dovuto al superamento dei limiti di reddito o di patrimonio o a false dichiarazioni. Piuttosto, all'impossibilità per i cittadini stranieri di produrre il certificato che attesti il fatto di non essere proprietari di casa nel proprio paese d'origine; oppure, ad esempio, all'irreperibilità del richiedente o alla sua disoccupazione nel caso in cui sia cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno ancora valido. O ancora, per l'impossibilità di dimostrare la propria presenza continuativa sul territorio della Regione Lombardia negli ultimi cinque anni. Peggiora la situazione il fatto che gli affitti a Milano sono fra i più cari d'Europa: stando all'Housing Anywhere European Rent Index, il capoluogo lombardo è la seconda città più cara dopo Barcellona e i canoni, nel corso dell'ultimo anno, sono aumentati in media del 10%.

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