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Milano incassa il dividendo Brexit: mercato del debito sovrano a Piazza Affari

Milano sembra dover riconoscere un merito non da poco all’avvocato d’affari. Bepi Pezzulli, il Presidente di Select Milano, la lobby che promuove la partnership strategica tra Piazza Affari e la City, aveva puntato sulla logica politica, la razionalità economica e le relazioni internazionali quando aveva iniziato a promuovere il capoluogo lombardo in Uk, immaginandone un ruolo da hub europeo della finanza dopo la Brexit. Alla fine è successo. Il London Stock Exchange Group (Lseg) ha deciso di trasferire a Milano il mercato del debito pubblico denominato in Euro: un mercato da 130 miliardi di volumi giornalieri, che aveva attratto le mire di Parigi e Francoforte.

Il percorso era iniziato con un’audizione in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati il 21 Settembre 2016, promossa poco dopo il voto in Inghilterra da Gregorio Gitti (Scelta Civica). Davanti ai parlamentari, Pezzulli aveva esposto la visione per una partnership tra Londra e Milano che offrisse all’Uk una piattaforma nell’Eurozona, con l’obiettivo di salvaguardare il ruolo della City di Londra (centro finanziario globale) e sviluppare un ruolo per Piazza Affari (centro finanziario regionale), costruendo nel contempo una sponda politica permanente tra Italia e Uk.

Da allora, e sottotraccia, l’Italia aveva lavorato con misure bipartisan adatte alle aspettative dei mercati di capitali per rendere Milano più competitiva in Europa: dal decreto per il rientro dei cervelli (relatore Alessandro Pagano, Lega), alla tassa fissa per i “residenti non domiciliati”; dalla costituzione dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob, alla promozione della Corte Europea di Arbitrato per superare la percepita lentezza della giustizia ordinaria; dalla co-operative compliance con l’Agenzia delle Entrate, al tutor amministrativo per gli investitori internazionali. Il Presidente della Commissione Finanze Maurizio Bernardo (Pd) aveva anche depositato il progetto di Legge Speciale per Milano Distretto Finanziario, un articolato recante una serie di benefici fiscali per le multinazionali ridomiciliate a Milano, poi decaduto con la fine della XVII Legislatura, ma sempre auspicabile.

La strategia ha funzionato e Milano incassa il ricchissimo dividendo. La migrazione del mercato del debito sovrano da Londra porta in Italia pil, gettito fiscale, posti di lavoro e – soprattutto – influenza politica. La voce italiana a Bruxelles verrà ora ascoltata con tutta un’altra deferenza. Su Mts Cash, la piattaforma di negoziazione dei titoli di Stato, girano infatti le emissioni di debito pubblico di Austria, Repubblica Ceca, Olanda, Irlanda, Portogallo. Ma con l’epicentro dell’Eurodebito a Milano, anche il sistema bancario interno ne ricaverà benefici. Il pool di liquidità generato dalle negoziazioni dei titoli di Stato sostiene il mercato repo, i pronti contro termini usati dalle banche per prestarsi liquidità overnight dietro garanzia e consentire il corretto funzionamento del sistema di pagamento interno. Viene così anche a mitigarsi una delle maggiori cause di instabilità e rischio per il sistema bancario, che tanta preoccupazione desta fra gli investitori internazionali.

Select Milano, promuove le relazioni bilaterali anglo- italiane con una presenza costante a Londra; fin dal 2013 Pezzulli sosteneva che Parigi e Francoforte costituiscono una minaccia all’economia britannica. Al contrario, asseriva l’avvocato, Milano è complementare e non competitiva; essendo l’infrastruttura di mercato italiana posseduta dal Lseg era necessaria una stretta collaborazione economica tra Italia e Uk, e la Brexit ne sarebbe stata l’innesco. Difficile negare che avesse ragione.

Presumibilmente, il trasferimento del front office di Mts a Milano avrà anche un effetto di stabilizzazione sulla politica interna. L’Euro diventa da oggi un fattore di ricchezza e di competitività per l’Italia, rendendo di fatto, non più attuale qualsiasi discussione circa l’uscita del Paese dalla moneta unica.

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