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Milano
La Procura sequestra il Cpr di via Corelli: "Ospiti in condizioni disumane"
Ill Cpr di via Corelli a Milano

Cpr di via Corelli, i pm: "Ospiti ridotti in condizioni disumane"

Nel Cpr di Milano in via Corelli "le pratiche illecite vengono accettate e in qualche modo promosse" perché "considerate normali" con "pesantissime ripercussioni sulla vita degli ospiti ridotti in condizioni che non pare esagerato definire disumane". Lo scrivono i pubblici ministeri di Milano Paolo Storari, Giovanna Cavalleri e l'aggiunto Tiziana Siciliano nel decreto di sequestro preventivo d'urgenza della società Martinina srl, la vincitrice della gara della Prefettura di Milano da oltre 4 milioni di euro per la gestione del centro per il rimpatrio dei migranti irregolari. Il provvedimento, che segue l'apertura di un'inchiesta per frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta, andrà vagliato da un gip entro 10 giorni che potrà nominare un commissario della società.

Al Cpr "segretezza, opacità e violazione delle regole"

Domani mattina invece, come riferisce Ansa, davanti al Gip Livio Cristofano, si terrà l'udienza per la richiesta di interdittiva a contrarre con la pubblica amministrazione nei confronti della Martinina srl. Secondo i pubblici ministeri che hanno iniziato a indagare dopo due accessi al centro da parte dell'ex senatore Gregorio De Falco e i membri dell'associazione Naga "il Cpr è un luogo dove la gestione è connotata da una sfera di 'segretezza e opacità'" dove la "costante e sistematica violazione delle regole" ha generato la "normalizzazione della devianza". Agli atti dell'inchiesta, oltre alle testimonianze di De Falco, attivisti, dipendenti della struttura e migranti, ci sono filmati di tentati suicidi, uomini  ammalati lasciati a terra in preda ad attacchi epilettici, cibo scaduto e con i vermi all'interno, mancanza di acqua corrente. Immagini "che forniscono un quadro davvero inquietante delle conseguenze sulla salute (sia fisica che psichica) e sulle condizioni di vita degli ospiti della truffa perpetrata dalla Martinina srl", scrivono i pubblici ministeri.

Al Cpr di Milano  "ancora tutti totalmente assenti" i servizi di "mediazione linguistico culturale"

 Al Cpr di Milano sono "ancora tutti totalmente assenti" i servizi di "mediazione linguistico culturale", di "informazione e orientamento legale", di "assistenza sociale" e di "assistenza psicologica". Lo sostengono i pm Paolo Storari, Giovanna Cavalleri e la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano nel decreto di sequestro preventivo d'urgenza eseguito ieri nei confronti del ramo d'azienda della Martinina, la societa' che ha in appalto la gestione della struttura prefettizia di via Corelli. Una valutazione basata sulle ispezione a sorpresa e videoregistrata effettuata lo scorso primo dicembre per verificare le presunte gravi inadempienze della Martinina. Per gli inquirenti, si e' di fronte a una "situazione di frode (nelle pubbliche forniture), non soltanto ad oggi in atto, ma destinata a proseguire nel prossimo futuro, poiche' le prestazioni che Martinina avrebbe dovuto fornire - e in relazione alle quali ha assunto e mantenuto i gia' illustrati comportamenti dissimulatori - continuano, ad oggi, a non essere fornite".

Milano, la Procura sequestra il Cpr di via Corelli

I pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno preso controllo della struttura in attesa dell'eventuale convalida di un gip e la nomina di amministratore giudiziario. La Martinina e i suoi due amministratori di diritto e di fatto rispettivamente Consiglia Caruso e il figlio Alessandro Forlenza sono indagati per turbativa d'asta e frodi nelle pubbliche forniture. Il Centro di permanenza per il rimpatrio era stato ispezionato dai magistrati e dalla GdF lo scorso primo dicembre.

La proroga del contratto per il Cpr al centro dell'indagine

E' la scoperta, fatta solo dopo l'ispezione del primo dicembre, della proroga del contratto fino al 31 dicembre 2024 ad aver spinto i pm milanesi a sequestrare il ramo d'azienda della Martinina, la societa' che gestisce dall'aprile 2022 il Cpr di Milano. La stessa indagata per presunte gravi inadempienze nell'erogazione dei servizi ai migranti trattenuti nel centro di via Corelli. Il 15 dicembre davanti al gip Livio Cristofano i pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, discuteranno sulla loro richiesta di misura interdittiva della societa' di Pontecagnano Faiano (Salerno) di contrattare con la Pa e di quindi partecipare e vincere appalti pubblici come appunto la gestione dei Cpr.

Tuttavia, anche qualora venisse concessa non avrebbe effetti sul contratto gia' in essere e prorogata di 12 mesi lo scorso 13 novembre per la struttura di via Corelli. Da qui il decreto d'urgenza di sequestro preventivo impeditivo ad aggravare o protrarre le conseguenze dei reati contestati (frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta).

Inchiesta Cpr: Majorino, chiudere centro via Corelli

 "Ancora oggi emergono testimonianze di operatori del CPR di via Corelli che indicano il luogo come " un vero e proprio lager". E' una situazione ora in mano alla magistratura che valutera' come operare. Ma totalmente a prescindere dallo sviluppo delle indagini si puo' affermare che il commissariamento va finalizzato alla immediata chiusura del CPR di via Corelli e alla sua riconversione a luogo di solidarieta'. Non si capisce cosa altro debba accadere". Lo dichiara il capogruppo del Pd in Lombardia, Pierfrancesco Majorino, riguardo alla vicenda del Cpr di Via Corelli a Milano. 

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