Milano, madre si getta con la figlia: il padre accusa il Comune - Affaritaliani.it

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Milano, madre si getta con la figlia: il padre accusa il Comune

Il padre della bimba di due anni precipitata dall'ottavo piano con la madre accusa i servizi sociali di Milano: "Caso Bibbiano al contrario"

Madre si getta con la figlia, il padre accusa il Comune

Madre si getta dall'ottavo piano di un palazzo di Milano stringendo a sé la figlia di due anni: la donna è morta, la piccola lotta per la vita al Niguarda. La tragedia avvenuta lunedì in viale Regina Margherita vede ora i legali del padre della bambina accusare i servizi sociali del Comune di Milano per quello che viene definito un "caso Bibbiano al contrario", nel quale la bimba, "malgrado i numerosi allarmi", non è stata tolta alla madre, "fino all'epilogo annunciato". Parole dell'avvocato Daniela Missaglia. La piccola era affidata ai servizi sociali milanesi, che  "avrebbero dovuto vigilare e non l'hanno fatto". Ed ora si prefigurano azioni legali. Perchè alla donna erano già stati tolti due figli avuti da una precedente relazione e con vari problemi nel passato, tra cui segnalazioni per l'uso di cocaina. Dunque, spiega ancora l'avvocato, i servizi sociali "avrebbero dovuto vigilare sulle prescrizioni disattese dalla donna, che doveva rimanere in una casa comunita' ma non lo faceva. C'erano violazioni importanti da parte sua, tutte spie di un allarme che e' stato sottovalutato, preso sottogamba".

Il padre avrebbe inoltrato in passato molte richieste al Tribunale per i minorenni di Milano affinche' "venisse emesso un provvedimento di protezione immediata" per la figlia, per toglierla dalla collocazione presso la madre "pericolosa". Ma i giudici "non hanno emesso alcun provvedimento, hanno soltanto anticipato un'udienza per l'audizione delle parti, inizialmente fissata per ottobre" al 26 settembre. Troppo tardi. Perchè la 43enne, che secondo i legali aveva già  manifestato istinti suicidari, ha compiuto infine il tragico gesto.

La replica del Comune: "Messi in atto tutti gli interventi necessari"

Puntuale sulla vicenda giunge la replica del Comune, che spiega: "Da quando la situazione e' stata segnalata, sono stati messi in atto tutti gli interventi ritenuti necessari, aggiornando continuamente il Tribunale sulle azioni intraprese. Pur comprendendo il momento drammatico che il suo assistito sta attraversando, il Comune precisa che il nucleo familiare, su disposizione del Tribunale, era gia' da tempo in carico ai servizi sociali, senza che la magistratura avesse fatto decadere completamente la responsabilita' dei genitori della bimba. Da quando la situazione e' stata segnalata, sono stati messi in atto tutti gli interventi ritenuti necessari, aggiornando continuamente in Tribunale sulle azioni intraprese". Il Comune sottolinea anche, "per completezza dell'informazione, che le decisioni sulla responsabilita' genitoriale e l'eventuale allontanamento dei minori dai genitori e' una competenza esclusiva del Tribunale per i minorenni a cui i servizi sociali hanno il compito di relazionare periodicamente, cosa che e' stata fatta puntualmente, l'ultima volta alcuni giorni fa". "I servizi sociali sono a disposizione delle forze dell'ordine che stanno svolgendo le indagini e hanno gia' fornito tutte le informazioni in loro possesso agli organi competenti"








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