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Milano
Milano, Parisi si presenta: "Non sono più un tecnico, ma un politico"
La presentazione ufficiale di Stefano Parisi

Stefano Parisi presenta la sua candidatura per il centrodestra a Milano. “Una scelta non semplice per motivi legati alla mia vita provata. C’è stata una condizione particolarmente importante: 4 partiti dell’area del centrodestra hanno molto insistito. Tanto. E queta insistenza mi ha riempito di responsabilità".

"Nella mia vita - ha sottolineato Parisi - sono stato molti anni nella pubblica amministrazione, più di 15 anche a Palazzo Chigi e poi come City Manager. Ho costituito una società importante che si chiama Ciri e ha grande importanza e possibilità di sviluppo. A un certo punto della vita è giusto mettere la propria esperienza a servizio della cosa pubblica. La politica ha abdicato a sè stessa mettendo due manager a candidati sindaci. Ci lamentiamo spesso dei politici di professione, questo allontana dalle cose quotidiane. Credo sia giusto prestarle e metterle a disposizione della cosa pubblica, ma io non sono un manager prestato alla politica. Da quindici giorni non sono un tecnico, sono un politico”.

"RIPRENDERE DAGLI STATI GENERALI DEL 1998" - "Bisogna riprendere quel percorso intrapreso con la giunta Albertini, dagli Stati Generali del 1998". Stefano Parisi, candidato sindaco di Milano per il centrodestra di disegna il suo programma elettorale rifacendosi all'esperienza della giunta Albertini, quando lui era City manager. "Bisogna guardare - ha spiegato Parisi - a come sara' Milano tra 10-20 anni. Oggi nei cassetti di Pisapia non c'e' nulla". "L'esperienza e' molto importante per la politica - ha proseguito -. Penso che questa sia la politica moderna, fatta di persone che hanno lavorato e a un certo punto della loro vita mettono a disposizione la loro esperienza". Parisi e' convinto che a "Milano si stia creando una nuova piattaforma del centro destra" anche la livello nazionale, e alla domanda se una sua vittoria rappresenti un avviso di sfratto a Renzi, lui ha risposto: "Non esageriamo, se vincero' faro' il sindaco di Milano". Sui temi cari al suo alleato Matteo Salvini, come i campi Rom, Parisi ha solo sottolineato che "Milano e' una citta' aperta, ma tutti devono rispettare le regole. Rigorosissimo rispetto delle regole e tolleranza zero".

"CON SALA NON MATCH MA CONFRONTO" - Il confronto con il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala per Palazzo Marino "non e' un match ma un modo per ridare fiducia alla politica: mostrare che la politica può essere normale e non un confronto delegittimante". Così Parisi, a margine della presentazione della sua campagna elettorale. "È naturale che ci si confronti, la gente deve capire ed è utile per lui e per me. Non è solo un match" ma "basta scontro violento e delegittimazioni, che possono essere anche un boomerang, ma un sano confronto civile, perche' dobbiamo riportare la gente a votare, sia del centrodestra sia del centrosinistra". "La campagna elettorale è un momento positivo, in cui non si deve creare conflitto o delegittimare l'avversario ma arricchire il dibattito". "Solo il 60 per cento degli aventi diritto che va a votare è una sconfitta della democrazia: bisogna ritrovare la partecipazione e riavvicinare la gente alla politica".

"SALVINI E LUPI INSIEME? NON E' COMPLICATO" -  "Mettere insieme" Matteo Salvini e Maurizio Lupi "non e' stato complicato: sono persone intelligenti che sanno che il centrodestra e' il luogo naturale per liberare le energie, e i vincoli della sinistra che hanno bloccato Milano sono lontani anni luce dalla cultura politica di Lupi". Sono Parole di Parisi. "È necessario rigenerare il centrodestra che si è perso nella cultura di governo, e Milano è la palestra migliore: da qui può nascere l'ispirazione e una nuova classe dirigente, come e' stato con la giunta Albertini.

GELMINI: "IL CENTRODESTRA RIPARTE DA MILANO" - "Il centrodestra riparte da Milano con scelte all'altezza dei milanesi". Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia per la Lombardia, durante una conferenza stampa per la presentazione di Stefano Parisi commenta: "E' un candidato che ha riaperto i giochi e vedo nervosismo nella sinistra". Gelmini ha poi confermato che Forza Italia "schiera una squadra forte e a Milano si riparte presentandoci uniti e senza ideologie e da qui partira' lo sfratto dei milanesi per Renzi". Parisi e' un uomo "del fare - ha ricordato la Gelmini - e non dei partiti. C'e' bisogno di concretezza e non di ideologia. Il candidato della sinistra, invece, e' eterodiretto da Palazzo Chigi". La coordinatrice ha, infine, confermato che il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, "partecipera' alla campagna elettorale anche se non puo' essere capolista, e quindi ci sono tutte le condizioni per fare bene".

SALVINI: "SE VINCIAMO QUI, E' AVVISO DI SFRATTO PER RENZI" - "Se vinciamo a Milano, e' un avviso di sfratto per Renzi". Matteo Salvini, leader della Lega Nord, durante la presentazione di Stefano Parisi, ha voluto sottolineare che la partita che si gioca a Milano ha risvolti anche sul piano politico nazionale. Il segretario della Lega, poi, si smarca da "una rinata alleanza" con il Nuovo centro destra di Angelino Alfano, perche', dice, "Milano prima di tutto. Milano merita di piu', ha passato 5 anni grigi e per la mia citta' ci metto tutto il cuore, l'anima e l'impegno". E poi aggiunge rispondendo a chi gli chiedeva se salira' sul palco con Alfano: "penso di no, io penso alla mia battaglia per Milano e la Lega. Siamo qui per proporre un'alternativa al terzetto Sala-Renzi-Pisapia". E sul fatto che il candidato sindaco del centrodestra sia di Roma, Salvini ha concluso dicendo che "preferisco un milanese di adozione a un milanesone con la puzza sotto il naso". "Renzi spenderà per la campagna di Sala e ha già speso tanti soldi pubblici e dei milanesi per sostenere il suo candidato". Così ancora il leader del Carroccio. "La cosa incredibile è che Renzi per il dopo-Expo e per ridisegnare il futuro della città non abbia scelto neanche una delle università milanesi che sono delle eccellenze, ma sia andato da suoi amici a Genova, e mi sembra una mancanza di rispetto per Milano".

MARONI CONTENTO DI RITROVARE GELMINI, LUPI E LA RUSSA - Roberto Maroni guarda con favore all'ipotesi di ritrovare nelle istituzioni del territorio diversi colleghi di governo. L'ex ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha gia' infatti accettato da fare capolista nella Milano di Stefano Parisi, pronta a restare in consiglio comunale, chiamata come capolista di Forza Italia a Milano. Come lei dovrebbero scendere in campo Maurizio Lupi e Ignazio La Russa che ha seguito Matteo Salvini nella disponibilita' a fare l'assessore. "E' stato un ottimo governo - ha commentato Maroni -, averli qui renderebbe tutto piu' facile". A chi gli chiedeva se non fosse limitativo per ex ministri dedicarsi all'amministrazione locale, Maroni ha replicato: "e' esattamente il contrario. Io ho scelto di venire in Lombardia rinunciando ad andare a Roma e candidandomi senza paracadute. Governare il territorio vale molto di piu' stare al governo centrale".

LUPI: "CON SALVINI NON SIAMO COPPIA DI FATTO" -  Con Salvini non "siamo un'unione civile ne' una coppia di fatto". Maurizio Lupi, esponente di spicco del Nuovo centro destra, non entra nel merito della polemica sulla "ritrovata" alleanza con la Lega Nord, a sostegno del candidato del centrodestra a sindaco di Milano, Stefano Parisi, e distingue il piano amministrativo da quello politico nazionale. "A Milano - ha ricordato Lupi - abbiamo sempre lavorato insieme (con Salvini, ndr), siamo stati consiglieri comunali insieme nel 1993". Sulla battaglia per la vittoria a Milano, Lupi ha sottolineato che "Milano deve tornare a partire, dal concreto. Questa e' una sfida importante e Milano puo' essere un laboratorio, come e' sempre stata". Iinfine Lupi ha aperto al fatto che questa campagna elettorale servira' anche "per verificare se Milano puo' essere un laboratorio politico" piu' ampio". "Stare insieme perché ce lo chiede la gente. Non escludo un impegno personale come capolista. Che Milano torni a sognare alla grande; dal piccolo, dalla periferia per affrontare una sfida importante", ha aggiunto Lupi ai microfoni de IlComizio.it.

SQUERI: "PARISI, MUSICA PER MILANO" - "Sicurezza, riqualificazione periferie, innovazione, semplificazione, autonomia, rilancio: programma di #stefanoparisi è musica per #Milano". Così su Twitter il deputato e coordinatore di Forza Italia per la provincia di Milano Luca Squeri, che spiega: “Con la candidatura di Stefano Parisi, Milano è già un modello: il centrodestra unito è più che competitivo. L'obiettivo è archiviare un periodo di cattiva amministrazione che ha messo in ginocchio la Città, tra degrado e mancanza di sicurezza, per riportare il buongoverno prima a Milano e poi nel Paese".

MARTINA: "SALVINI, CHE GAFFE SUL POST-EXPO"-  "Qualcuno a destra avvisi Salvini delle sue clamorose gaffe sul post Expo e su Milano. Lo avvisi che il progetto presentato l'altro giorno con Regione e Comune è stato condiviso dalle istituzioni locali ed è stato elaborato anche dalle tre università pubbliche milanesi in prima fila. Anziché riconoscere il bel lavoro di squadra promosso dal governo lui cerca di buttare tutto in rissa. Che tristezza piegare anche questo lavoro alle logiche di campagna elettorale. Ma è proprio a partire da qui che si vede la differenza tra chi ha a cuore Milano e chi la vuole usare solo per la propria propaganda personale". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina in merito alle dichiarazioni di Matteo Salvini su Expo.

ALFIERI (PD): "SALVINI SI PREOCCUPI DEGLI SCANDALI IN REGIONE..." -  “Quella proposta dal centrodestra a Milano è una minestra riscaldata. E’ una coalizione datata che ha fallito con Berlusconi e che oggi non gode di migliore salute visto quanto accade in Regione Lombardia”. Lo dichiara il segretario e consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri che aggiunge: “Più che lo sfratto a Renzi, un governo che va avanti a fare riforme, Salvini si preoccupi degli scandali in Regione Lombarda coinvolta, in soli tre anni di Giunta leghista, da sei inchieste giudiziarie e dal grave scandalo sanità che vede implicati uomini di punta del suo partito”.

MAJORINO: "LA RUSSA, SALVINI, GELMINI, LUPI: CHE POKER..." - La Russa, Salvini, Gelmini, Lupi: questo è il poker che schiera Parisi al suo fianco. Si tratta della Milano peggiore. Noi andiamo avanti con il nuovo centrosinistra, quello che ha governato in questi anni con Pisapia, ha affrontato le primarie come grande occasione e ora avvia il confronto delle idee, con Beppe Sala". Lo scrive su Facebook Pierfrancesco Majorino guardando al campo avversario.

FIANO (PD): "A DESTRA REVIVAL DELL'INSUCCESSO" -  “A Milano la destra propone il revival dell’insuccesso. Sembra l’ultimo governo Berlusconi in sedicesimo, persone e relativi fallimenti compresi. Un film già visto. Milano chiede energie e competenze per continuare in quella crescita e in quello sviluppo raggiunti durante la giunta Pisapia. Non certo progetti e figure di un passato negativo. Milano è ritornata ad essere punto di riferimento nazionale ed europeo e noi intendiamo proseguire sulla strada intrapresa e non intendiamo che il passato e quindi una destra fallimentare possano zavorrare ancora una volta la nostra bellissima città. Vogliamo portare avanti la Milano del successo di Expo con Sala e con tutto il centrosinistra verso i nuovi traguardi di Human Technopole”.Lo afferma Emanuele Fiano, componente della segreteria del Pd.

MIRABELLI (PD): "GELMINI SCELTA VINTAGE" - "Con la scelta della Gelmini prosegue la linea vintage e nostalgica del centrodestra. Cercano di rimettere insieme con gli stessi protagonisti il passato che ormai ha perso, con una squadra senza milanesi: candidato sindaco romano e capolista bresciana". Così il senatore milanese del Partito Democratico, Franco Mirabelli, commenta la presentazione della candidatura di Stefano Parisi e Mariastella Gelmini alle prossime elezioni amministrative di Milano.

PASSERA: "PARISI HA QUATTRO DATORI DI LAVORO" - "Oggi il dipendente candidato sindaco Stefano Parisi presenta la propria campagna elettorale con i suoi quattro datori di lavoro. La sua è una candidatura talmente debole che deve essere continuamente sostenuta dai rappresentanti dei partiti che l’hanno incaricato. A noi non piacciono i sindaci che stanno “sotto” i partiti."  Così Corrado Passera, candidato sindaco a Milano con la propria lista civica indipendente commenta la presentazione della campagna elettorale del candidato del centrodestra. "Mettendosi in mostra insieme a Salvini, La Russa, Gelmini e Lupi pensa forse di esibirsi in una prova muscolare – prosegue Passera – ma la verità è che si sta mettendo quattro guinzagli al collo. Oltretutto questi quattro partiti sono tenuti insieme solo da interessi di spartizione del potere su cui si divideranno continuamente, non consentendo di governare Milano. Dopo Salvini, ora anche La Russa si è già autocandidato assessore, dimostrando che, se Parisi diventasse Sindaco, la sua azione sarebbe di fatto commissariata da professionisti della politica pronti a fare gli assessori part time nella sola ottica di avere visibilità utilizzando Milano come trampolino nazionale. Ma amministrare una città come la nostra non può essere un hobby da fare nel tempo libero. Merita impegno, trasparenza e, soprattutto, serietà."

 

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