Milano, Pisapia parla, gli assessori latitano. Referendum, l’ex sindaco non decide
Festa dell’Unità, sala mezza piena per il dibattito. Pisapia non smuove più le folle di una volta
di Fabio Massa
REFERENDUM, PISAPIA NON SCIOGLIE IL NODO - Giuliano Pisapia non scioglie il dubbio sul referendum. “Se voterò sì o no? Beh, bisogna aspettare la corte costituzionale che si pronuncerà sulla legge elettorale. Io aspetto la corte costituzionale”, ha detto, entrando alla festa dell’Unità. Poi l’annuncio di un tour per l’Italia: “Torno a fare l’avvocato, ad occuparmi di diritto e di diritti, anche senza un ruolo politico. Poi effettuerò un tour in giro per l’Italia per vedere quelle esperienze più avanzate”, spiega ai cronisti.
PISAPIA, C’ERA UNA VOLTA IL SINDACO - Sala mezza piena per il dibattito. Pisapia, per nulla abbronzato (del resto, se uno va in vacanza a Capo Nord…), non smuove più le folle di una volta (ovviamente). Circondato più da cronisti che da cittadini o militanti, percorre il lungo vialone della Festa dell’Unità, saluta i volontari. Pare più libero. Infatti si siede al convegno e spara: “Se avessimo una sinistra davvero garantista, forse non avremmo bisogno di Alfano”. Chapeau.
INTER SEMPRE E COMUNQUE - Libreria, scaffale d’ingresso. La solita rassegna di Affari, come ogni anno, mette in luce i libri maggiormente sponsorizzati. C’è il libro del consigliere regionale Fabio Pizzul, molto grande. Poi c’è il libro di Richetti (molto piccolo). E ancora: Cervetti e Daria Colombo, tutta la serie dei romanzi di Caputo e Nadia Giorgio. Non manca il solito libro dell’Inter, omaggio al segretario interista del Pd milanese, interista come il sindaco e l’ex sindaco. Certe cose non cambiano (purtroppo per i milanisti).
C’ERA UNA VOLTA UN ASSESSORE - Sapete chi era l’unico assessore (almeno all’inizio del convegno) dell’ex giunta Pisapia ad ascoltare l’ex sindaco Pisapia? Proprio il “ribelle” che determinò la sconfitta di Francesca Balzani, quel Pierfrancesco Majorino che è rimasto assessore al Welfare. Altre personalità il presidente di Atm Rota, quello di Cap Alessandro Russo, Marilisa D’Amico, l’ex portavoce Marco Dragone, l’ex capo di gabinetto Maurizio Baruffi.
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