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Milano
Milano, Scola contro i sindaci anti profughi: Protestano per farsi notare

I sindaci leghisti disertano l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Per il cardinale Angelo Scola  "è un peccato agire così. Sono quelle forme di protesta indotte dai mass media". A chi gli fa presente, a margine della Messa per la festa di Santa Maria Nascente, che questi primi cittadini lombardi si rifiutano di accogliere i profughi ha risposto che "dopo ci pensa la gente a superare questo fatto. L'accoglienza diffusa che abbiamo proposto ha trovato una notevole risposta e la cosa sta ancora crescendo. Bisogna aiutare la gente a superare una legittima paura e questo necessita che la politica europea produca un disegno equilibrato per il movimento che è in atto sul pianeta. Ci vuole un piano e una solidarietà economica, bisogna abbattere gli egoismi nazionali".

Il consiglio che il cardinale da per superare la paura è "mettere in atto delle esperienze virtuose. È sempre agendo che si sfatano le paure", ha concluso

Se la politica interviene nell'accoglienza ai migranti come il sindaco di Saronno che ha impedito alla Caritas di aprire un centro, bisogna "insistere, rispettando i metodi della democrazia e della buona educazione, ma non demordere".

L'invito che il cardinale rivolge ai fedeli è quello di esercitare di più la propria azione nella società. "Uscire fuori", è l'esortazione dell'arcivescovo che però chiarisce che "per uscire fuori bisogna prima di tutto uscire da sè. Questo è il punto critico dell'uomo post moderno, il quale - ha detto Scola- ha purtroppo realizzato un'ulteriore involuzione rispetto all'individualismo moderno che è diventato un isolamento che assume quasi forme autistiche culturalmente parlando. Questa uscita può essere favorita dall'andare nelle periferie materiali però se non ci strappa da questo isolamento il problema resta. Questo è ciò che all'Europa di oggi è domandato, sia a livello di credente che a livello di cittadino. Abbiamo bisogno di un nuovo cittadino europeo perché abbiamo bisogno di uno stile nuovo della politica perché la complessità del nostro mondo è diventata estrema e quindi la politica fatica a dominarlo e ciò non toglie che bisogna provarci perché senza politica non si vive"

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