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Milano Unica: la prima fiera in presenza dopo un anno e mezzo
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Milano Unica: la prima fiera in presenza dopo un anno e mezzo

Insieme per la ripartenza. E' la parola d'ordine delle 270 aziende (+27% rispetto all'edizione di settembre 2020) che oggi e domani presentano le collezioni di tessuti e accessori dell'alto di gamma per uomo, donna e bambino Autunno e inverno 2022/23 nei padiglioni di Fieramilano Rho. La 33a edizione di Milano Unica, e' la prima vera fiera in presenza dopo un anno e mezzo. Un momento significativo, dunque, quello di oggi come ha sottolineato anche il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti collegato in video. "Adesso, tutta la voglia e la capacita' di fare che non abbiamo potuto esprimere in questo anno e mezzo dobbiamo metterla a terra per far decollare il nostro paese". "Si riparte - ha detto - qualche mese fa quando discutevamo delle date delle riaperture, un po' di coraggio e' servito e adesso si riapre in ogni settore". "Si riaprono le porte delle fiere e torna in campo l'Italia che e' capace di affermarsi nel mondo su tanti aspetti, in particolare in quello della moda ci contraddistingue".

Questa fiera in presenza, come ha sottolineato Alessandro Barberis Canonico, Presidente di Milano Unica, "e' importante per il messaggio di fiducia che viene dato all'intero comparto, ancora alle prese con le difficolta, che si protraggono da oltre un anno, derivanti dal sostanziale arresto dei rapporti commerciali con i piu importanti mercati internazionali". "Va ricordato che prima della pandemia - ha spiegato - il 60% dei buyer arrivava dall'estero. Le difficolta nei viaggi soprattutto da Cina, Usa e Gran Bretagna non hanno scoraggiato i nostri espositori che hanno dato un importante segnale di unita e partecipazione".

Milano Unica arriva "dopo 16 mesi di chiusura, a eccezione di una piccola parentesi" ha osservato l'Ad di Fiera Milano Luca Palermo che si e' detto "emozionato" nel vedere tornare la vita in "questo quartiere che e' stato chiuso 16 mesi, tranne una piccola parentesi l'anno scorso. Vedere le persone che stamattina stanno entrando entrando nei padiglioni e toccando con mano l'eccellenza italiana, e' importante". Le aziende espositrici (224 italiane e 46 straniere) provengono dai maggiori distretti tessili italiani: 34 da Prato, 31 da Biella e Vercelli, 30 da Como, 24 da Varese, 17 da Bergamo, 15 da Milano e 13 da Modena, mentre le presenze straniere sono guidate da: 12 portoghesi, 7 francesi e 7 inglesi. E poiche' l'emergenza sanitaria e' ancora presente in molti paesi del mondo e anche da noi non puo' considerarsi alle spalle, e' fondamentale continuare sulla via della digitalizzazione. E facilitare l'e-commerce.

"Serve ancora piu' flessibilita'. Oggi serve il prodotto personalizzato, unico, e noi italiani possiamo fare la differenza. Serve la sostenibilita' dei materiali, piu' digitalizzazione dei distretti, che mette le aziende e i brand in contatto diretto. Dobbiamo fare in modo che ci sia questa cooperazione. Stringere sempre piu' l'alleanza tra monte e valle" ha osservato il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa. Per la ripartenza del settore moda, che come si sa per la pandemia, nel 2020 ha perso il 24% del fatturato, si dovrebbe "Pensare a un'alleanza tra Francia e Italia come fossero un solo paese. Siamo gli unici - ha concluso - in cui si parla di moda e sostenibilita'".

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