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Milano violenta, Silp Cgil, mancano 350 uomini alla Polizia

Milano violenta, Silp Cgil, mancano 350 uomini alla Polizia

Garantire la sicurezza dei cittadini, nella stagione di Matteo Salvini al Viminale è d’obbligo. E gli episodi - a partire dal tragico investimento del carabiniere di Bergamo – fino ad arrivare alla violenta aggressione dell’autista dell’Atm o degli infermieri che lavorano al pronto soccorso degli ospedali, non offrono un quadro rassicurante di Milano. "Mancano 350 uomini - spiega Gianni Mancino, segretario del Silp Cgil di Milano, ad Affaritaliani.it Milano - e siamo anche senza contratto".

Qual è la situazione nel capoluogo lombardo?

“Mancano gli uomini per presidiare il territorio”, spiega Gianni Mancino, segretario del Silp di Milano, il sindacato di polizia della Cgil, “anche se la collaborazione con le altre Forze dell’ordine è molto efficace”. “Rispetto ai dati ufficiali, forniti dal nuovo Questore di Milano, registriamo un calo nei reati e questo ci fa ben sperare. Però le criticità ci sono. Negli ultimi anni abbiamo perso, come Questura di Milano, 350 poliziotti, che si è tradotto in una minore presenza sul territorio”.

Ma non era stato promesso nuovo personale?

“Il personale che ci viene inviato va di fatto a sostituire chi va in pensione o chi viene trasferito in altre sedi. Il bilancio generale è negativo, perché dal 2005 al 2018 abbiamo perso 350 operatori di polizia. E parlo solo di Milano. Dico questo perché la nostra preoccupazione è che siamo sempre meno per fare un controllo del territorio che diventa sempre più complesso. Rispetto all’imbarbarimento della situazione non riusciamo ad essere sempre dappertutto. Magari accentuiamo la nostra presenza nelle della movida ma poi perdiamo di vista i mezzi pubblici. È chiaro che non ci siamo solo noi, c’è l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia locale. Milano però è una città complessa, enorme, con un flusso di turisti grandissimo. Diventa sempre più difficile offrire un servizio ottimale proprio perché mancano le risorse umane”.

Milano ha visto crescere la presenza dei turisti, il comune e le imprese organizzano centinaia di eventi pubblici, come riuscite a rispondere all’assalto della Milano che cresce?

“Il fatto che siano diminuiti i reati vuol dire che lavoriamo di più e con le risorse economiche che abbiamo, purtroppo siamo senza contratto dall’inizio dell’anno, 167 giorni che aspettiamo il rinnovo del contratto. Facciamo molti straordinari perché siamo di meno ma gli straordinari sono contingentati. Facciamo fatica ad essere sempre ovunque. Il sistema funziona ma le volanti sono sempre meno. Rispetto agli eventi che si verificano in città – dall’Expo che ha visto un rafforzamento di personale significativo, poi, tornato da dove è venuto - la città è cresciuta, andando avanti ad organizzare eventi, manifestazioni. Si sono moltiplicati i turisti e le zone della movida fanno sempre il tutto esaurito. Ma il nostro personale non è stato adeguato nei numeri, in modo da essere sempre efficace”.

La Polizia di Stato affronta anche i problemi quotidiani delle aggressioni alle donne o della violenza in famiglia, come fate?

“Sono molto migliorati i servizi di sostegno alla lotta contro i reati che riguardano la persona, che si verificano molto spesso in famiglia, quelli contro le donne, che soffrono violenze e aggressioni. I nostri sono molto preparati e sono in grado di dare un sostegno concreto. Ma anche queste attività, che aiutano cittadini vittime di aggressioni, tolgono personale dalle strade. Poi ci sono i provvedimenti amministrativi, come la sospensione di licenze quando si verificano dei reati. Gli strumenti ci sono ma si fa fatica a garantire ogni situazione perché manca il personale”.

Polizia efficace ma sotto organico. Un problema vecchio, mai affrontato, e oggi?

“Oggi c’è il problema della nuova questura di Monza e Brianza, ad oggi, con personale ridotto. Per ora è solo uno spot”. Ma questo è già un'altra storia.

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