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Milano2030, ormai è tutti contro tutti. Le sinistre si spaccano su Sala
Milano 2030

Milano2030, ormai è tutti contro tutti. Le sinistre si spaccano su Sala

Politiche abitative per case a prezzi accessibili; stop al consumo di suolo ripensando i grandi progetti urbani della città; scuola accessibile a tutti. Questi, per Paolo Tafuro di Sinistra Italiana Milano, i punti qualificanti di un accordo per appoggiare Beppe Sala (o un altro candidato di centro sinistra) nella corsa a Palazzo Marino del 2021. “Siamo per la ricandidatura di Sala ma basta con il modello Milano del post Expo in modo acritico. Una città che ha sperimentato elementi di crisi sociale e ambientale accelerati dalla pandemia che ora ci fa trovare impreparati, la risposta non può essere quella dei grandi eventi o dell'attrattività di capitali esteri”, spiega ad Affaritaliani.it Milano.

Per Elena Comelli, coordinatrice di Sinistra Per Milano che dal 2016 sostiene la giunta, “è meglio poter criticare ed essere una spina nel fianco della maggioranza dall'interno per spostare l'asse dell'amministrazione a sinistra, che decidere di non giocare affatto la partita”, spiega ad Affari. Una frecciata a Rifondazione Comunista. Che assieme a Milano In Comune, come anticipato da Affaritaliani.it Milano, proprio sul nome di Beppe Sala ha messo una pregiudiziale: “Mai con il sindaco” è il pensiero del segretario cittadino di Rifondazione, Matteo Prencipe. Le sue dichiarazioni hanno aperto una frattura dentro Milano2030 – la rete che prova a raccogliere i partiti di sinistra con al centro la lotta alle disuguaglianze economiche e ambientali – suscitando le reazioni dei colleghi: “La rottura è sul metodo, non sui contenuti” spiega Paolo Tafuro. “Con Milano2030 volevamo mettere insieme le sinistre in città per dare vita a una posizione radicale che si rivolge alla maggioranza in modo non ancillare, per fare delle proposte nuove. Condividiamo la candidatura ma al sindaco e al Partito democratico diciamo che è necessario aprire una sorta di Stati Generali sin da subito”. E aggiunge: “Alla fine di un percorso si valuterà se le risposte sono sufficienti a garantire un'entrata in coalizione. Ma non siamo disponibili a dire sin da adesso che al primo turno si corre da soli, perché cittadini ed elettori hanno dimostrato di essere attenti al fatto che il loro voto sia utilizzato per provare a cambiare le cose, parlando di consenso, di alleanze, discutendo”.

“Non ci interessa – chiude Elena Comelli – parlare ora di liste e nomi ma costruire una proposta comune per spostare a sinistra il baricentro della discussione politica in città. Solo a quel punto si valuta se correre da soli, andare con Sala o con un altro candidato nel caso Sala si ritirasse”.

Francesco Floris/Fabio Massa
frafloris89@gmail.com/fabio.massa@affaritaliani.it

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