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Milano
MITO, settembre in musica: i concerti in programma

L'arte del buon vivere, la raffinatezza nell’espressione dei sentimenti, la cura meticolosa dei dettagli sono protagoniste del concerto del liutista barocco Francesco Romano, mercoledì 14 alle 17, in Sala Puccini al Conservatorio di Milano. In un programma bijou, dove due generazioni di liutisti francesi del periodo barocco si passano la mano, chicca dopo chicca, sino ad arrivare all’esplosione della Follia finale, confluiscono musiche di Denis (1597-1672) e di Ennemond Gaultier (1575- 1651), cugino del primo, René Mésangeau (1567-1638), Jacques de Gallot (morto 1690) e Charles de Mouton (1626-1699).


Biglietti: posto unico numerato, 5 euro.

Il concerto dei Third Coast Percussion di Chicago, al Teatro Dal Verme, ore 21, è dedicato alla musica minimalista. In programma, un capolavoro del genere, Sextet, dell’americano Steve Reich, e la prima esecuzione europea di Surface Tension, dell’irlandese Donnacha Dennehy, uno dei più interessanti esponenti europei di nuova generazione della corrente. Compagine strumentale mai udita prima, quella di Sextet è formata da due pianisti che si alternano ai sintetizzatori e quattro percussionisti che suonano via via tre marimbe, due vibrafoni, due gran casse e crotali. Il sound è luminosamente preciso e concentrato ma al contempo vario e pieno di sfumature. Tutto al contrario, in Surface Tension, per quattro percussioni, ciò che per Reich è “trasformazione”, per Denney diventa “deformazione”: “l’ipnosi” minimalista è definitivamente scomparsa e l’inquietudine diventa tratto distintivo.

Biglietti, posto unico, 10 euro

Il concerto intitolato Violini soli, ore 21 al Teatro di Vetro, a ingresso gratuito, vede salire sul palcoscenico del Teatro di Vetro i giovani violinisti di Archissimo, in duo e “a quattro violini concertati”, in un programma che spazia da Georg Philipp Telemann a Bartók a Ligeti. L’esperienza di Archissimo - formazione modulare, che va dal duo all’orchestra da camera di 15 elementi - nasce e si sviluppa all’interno del Corso biennale di specializzazione per archi tenuto da Carlo Feige alla Civica Scuola di Musica di Milano. I brani in programma questa sera, accomunati dell’organico limitato a un unico strumento, avvicinano pagine nate in contesti storici e sotto cieli estetici disparati, ma accomunate in prima battuta dall’amore per il suono, un’accesa sensibilità timbrica, e l’approfondimento delle sonorità sprigionate da un unico prodigioso strumento, il violino, che ha attraversato i secoli conservando essenzialmente immutate voce e identità

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