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Corritore (MM spa): "Al lavoro per una Milano senza confini e sostenibile"
Davide Corritore

di Eleonora Aragona

Nessuna metropolitana che volerà sulle nostre teste o scenari futuristici da Blade Runner, il futuro delle città nella visione di Metropolitana milanese non è l’incipit di un libro di fantascienza. Nelle parole del presidente di MM Spa, Davide Corritore, e di Stefano Cetti, direttore generale della stessa società, c’è tutta la concretezza di chi si occupa giorno dopo giorno delle gestione dei servizi cittadini. La MM Spa si occupa infatti dei servizi idrici, dei sistemi di trasporto, della riqualificazione ambientale e della gestione delle case popolari a Milano.

In occasione degli Stati generali dell’Ingegneria, in corso nella Centrale dell’Acqua di Milano, abbiamo cercato con Corritore di indagare su quale sarà la Milano del futuro nella visione di chi la sta, letteralmente, costruendo.

Su quali binari correrà la città?
“Milano nei prossimi anni cambierà in modo significativo, non soltanto nell’hardware e nelle costruzioni. Si trasformerà anche dal punto di vista demografico, la città crescerà di 200 mila abitanti. Saranno persone diverse per età, professioni, ecc. Assisteremo al crearsi di una città nella città. I momenti come quello di oggi servono anche a disegnare le offerte di servizi pubblici secondo le nuove necessità di trasporto e le abitudini”.

L’incontro di oggi è un passo ulteriore che MM sta compiendo nel confronto con istituzioni e aziende che progetteranno questa trasformazione?
“Molti paradigmi stanno evolvendo. La grande attenzione che oggi viene posta all’economia circolare rompe la visione della concezione dell’economia lineare in cui c’erano l’estrazione dei beni, il consumo e i rifiuti. Oggi si va verso un concetto di economia circolare in cui non c’è più rifiuto, ma ogni scarto deve essere utile a qualcun altro. Questo significa che momenti di incontro tra saperi e lo scambio di competenze, la capacità di confrontarsi di scambiarsi le innovazioni è necessario. Questa evoluzione è uno dei nostri obiettivi”.

È anche per questo che avete creato l’Accademy…
“Quello è uno progetto pensato proprio tenendo presente queste nuove necessità di interconnessione. È necessario mettere il sapere al servizio del cittadino”.

Milano è il modello su cui state agendo, la vostra città del futuro. Cosa avete posto al centro dei vostri progetti?
“Per noi il cittadino è il cittadino, innanzitutto questo a prescindere da dove viva o da chi sia. Milano non a caso ha una rete di trasporti così capillare, ci si è occupati di tutti i cittadini. La dimostrazione che la città è costruita a misura d’uomo”.

Non solo il cittadino residente a Milano. Non possiamo che chiederle un commento rispetto al progetto M5 e alle notizie uscite sui media in questi giorni. I confini della città sono sempre più fluidi, lontani da quelli istituzionali…
“La città che stiamo immaginando e che si sta già realizzando è una città che per definizione non può avere confini rigidi. Le altre grandi città d’Europa – Londra, esempio – non legano il concetto di confine nella vita quotidiana a quello circoscritto dall’istituzione. Se la città crescerà di 200 mila persone queste si sposteranno, vivranno e lavoreranno dentro e fuori il perimetro, sarà necessario, se vogliamo impattare con le sfide ambientali, che il trasporto pubblico accompagni in modo significativo questa crescita. La dimensione sarà quindi ovviamente quella metropolitana”.

Ha più volte sottolineato durante il suo intervento come tutto ciò che progettate e sul quale agite non può precludere l’impegno ambientale e la consapevolezza dei cittadini. Cosa intende?
“La Centrale dell’Acqua per noi è diventata una centrale del sapere, un luogo che servirà per la crescita della città dal punto di vista della consapevolezza e dell’informazione dei cittadini sul tema dell’acqua”.

Perché?
“Non c’è trasformazione ambientale di una città se i cittadini non partecipano attivamente e non sono istruiti su questi temi sensibili. Avvicinare i cittadini alla questione del consumo dell’acqua pubblica vuol dire anche poter ottenere un risparmio ambientale. Cioè si potrebbe ridurre il numero enorme di bottiglie di plastica che la città produce ogni giorno, solo a Milano si parla di 2 milioni di bottiglie di plastica buttate tutti i giorni. Questo modo di impattare sulle abitudini dei cittadini è lo sforzo che ci poniamo, non solo rispetto al consumo dell’acqua, ma anche verso tutto il resto”.

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Con Stefano Cetti, direttore generale MM Spa, ci siamo concentrati sui piani più operativi della società.

La smart city che state progettando che caratteristiche avrà?
“Per noi sarà una realtà accogliente e inclusiva; una città intelligente in cui sarà sempre più facile muoversi e dove sarà possibile essere sempre connessi e in contatto”.

La vostra società non opera solo a Milano, si spinge molto oltre il perimetro meneghino…
"Abbiamo tanti cantieri a Napoli, dove abbiamo collaborato alla realizzazione delle metropolitane di Napoli, dei capolavori di tecnica e architettura e che sono diventati un’importante attrazione turistica. E abbiamo anche delle iniziative all’estero, la più importante delle quali in questo momento è su Dubai, dove stiamo lavorando a progetti per Expo 2020”.

Quali progetti sperate di riuscite di portare a termine nel breve periodo?
“L’obiettivo molto ambizioso è quello della ristrutturazione delle case popolari. Il piano sfitti che il sindaco ci ha affidato entro il 2021 prevede il recupero di 3 mila appartamenti. Ci sono poi gli interventi che fanno parte del Piano quartieri, i rifacimenti di scuole e di aree museali”.

E sul lungo termine?
“Sicuramente il prolungamento della M5 a Monza”.

Per il quale non resta che attendere la risposta del Governo?
“La sensazione, dopo l’incontro di ieri, è che ci sia un fronte coeso e determinato che potrà consentire a quest’opera di avere i finanziamenti che servono e di essere portata a termine”.

Questo per quel che riguarda la mobilità e cosa ci dice del servizio idrico?
“L’obbiettivo è di completare il piano di investimenti e di continuare a garantire ai cittadini la serenità e la tranquillità quando aprono il rubinetto e bevono la nostra acqua”.

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