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Lo “scandalo case” si sgonfia. MM: pronti a fare chiarezza

Lo “scandalo case” si sgonfia. MM: pronti a fare chiarezza

Vengono resi noti oggi, alle Commissioni Consiliari congiunte Casa e Partecipate, i risultati dell’audit interno su presunte irregolarità, evidenziate da organi di stampa nelle scorse settimane, per le assegnazioni di 5 alloggi sul patrimonio complessivo di circa 28.500 unità, di cui peraltro 4 risalenti al periodo delle gestioni precedenti.

"L’azienda - si legge in una nota di MM - ha tutto l’interesse a far luce sulla vicenda per tutelare il lavoro dei dipendenti e per consolidare la fiducia dei cittadini. Nessuna ombra deve accompagnare il lavoro quotidiano nella gestione delle case popolari e faremo di tutto per tutelare la reputazione dell’azienda e i buoni risultati fin qui raggiunti. Nella ricostruzione, effettuata e condivisa con il Comune, non emerge alcuna irregolarità ad opera di dipendenti di MM. Queste assegnazioni, avvenute nella quasi totalità in tempi precedenti l’avvio della nostra gestione, sono state ripercorse nei loro iter procedurali."

Di seguito vengono riportate, per ciascun caso rilevato, alcune informazioni di dettaglio emerse durante l’attività di ricostruzione.

SCALDASOLE – gestore iniziale Pirelli Real Estate

L’appartamento di via Scaldasole 5 è stato assegnato all’attuale assegnataria in esito a un evento modificativo del nucleo familiare avvenuto nel 2006 (Gestore dell’epoca era Pirelli Real Estate). Il subentro, inizialmente negato dal Comune di Milano, è avvenuto a seguito di ricorso e successiva sentenza del TAR in data 22.06.2011. L’entità del debito (maturato, quindi, con il precedente gestore) è soggetta a ricalcolo a seguito di detta sentenza che stabilisce la regolarità del subentro e, conseguentemente, consente di determinarne l’ammontare definitivo. Il ricalcolo della partita contabile è in lavorazione insieme a 160 casi similiTutti i fatti si svolgono quindi anni prima dell’assunzione dell’assegnataria da parte di MM (a Ottobre 2014). In merito al presunto generico conflitto di interessi, va ricordato che l’ERP è un servizio pubblico cui ogni cittadina e cittadino hanno diritto ad accedere.

ZECCA VECCHIA – gestore iniziale Aler

E’ un alloggio di servizio, assegnato per ragioni di ordine pubblico in comodato alla Polizia Locale e inizialmente contrattualizzato da Aler il 15.7.2002 in Via Solari 40; successivamente, a seguito di lavori di manutenzione straordinaria in quello stabile, viene assegnato un alloggio in via Zecca Vecchia con nuovo contratto di comodato del 17.9.2014, sempre stipulato tra Aler e la Polizia Locale. A sistema risulta libero perché il sistema SEPA non consente di registrare contratti di “comodato”, ma solo di “locazione”. Le chiavi non sono disponibili in quanto l’alloggio risulta assegnato. Si tratta in ogni caso di un alloggio cd. “sotto soglia” con superficie inferiore a 28 mq e quindi all’epoca del comodato del 2014 non assegnabile nell’ambito dei bandi per l’edilizia residenziale pubblica.

BERGAMINI – gestore iniziale MM

Domanda presentata a metà del 2015 e contratto stipulato nel 2018. In base agli alloggi disponibili a quella data, coerenti con la composizione del nucleo familiare dell’assegnataria, MM ha proposto un alloggio in corso Garibaldi e l’assegnataria si è resa disponibile a valutare anche un alloggio allo ‘stato di fatto’ nello stesso municipio e di superficie analoga, individuato in via Bergamini. L’assegnataria ha poi optato per l’alloggio di via Bergamini, realizzando a proprie spese i lavori di adeguamento e messa a norma degli impianti.

INGANNI – gestione iniziale Aler

L’assegnazione iniziale, effettuata dal gestore Pirelli Real Estate, è del 18.3.2005 in via Giaggioli, con successivo cambio in via Inganni chiesto nel 2009, gestito da Aler. I documenti di identità dell’intestataria del contratto confermano che la stessa è residente all’indirizzo dell’alloggio assegnato; il contratto è stato espressamente stipulato considerando l’intero nucleo familiare, i cui componenti erano pertanto tutti autorizzati a risiedere nell’alloggio medesimo. Il nucleo familiare è stato censito all’anagrafe utenza del 7.10.2019 e le modifiche alla composizione del nucleo medesimo sono state regolarmente segnalate nel tempo, senza ulteriori assegnazioni di alloggi gestiti da MM in favore dei soggetti che precedentemente ne facevano parte. A sistema SEPA l’intestataria è indicata con un grado di parentela diverso da quello effettivo: si tratta di un mero errore materiale, che non comporta alcun effetto sulla titolarità dei componenti del nucleo familiare a risiedere nell’alloggio assegnato. Il successivo cambio da Inganni 67 a Bezzecca 3 è stato richiesto nel giugno 2019 ed eseguito in data 19.7.2019, per urgenti esigenze imposte dalla Pubblica Autorità.

DATEO – gestore iniziale Aler

L’assegnazione risale all’anno 2009 con gestore Aler. L’intestatario ha un debito maturato con i gestori precedenti. Come accaduto anche in altri casi, il debito deriva da un contenzioso non risolto con detti gestori sull’importo del canone, per il quale non ha pagato fino alla fine del 2012, data dell’avvenuta modifica del canone di locazione. I coniugi risultano separati consensualmente dal 2008, senza che ciò comporti la relativa indicazione presso l’anagrafe comunale; la composizione del nucleo familiare in Piazzale Dateo risulta pertanto coerente con lo stato civile dei coniugi. Il contratto in essere è a “Canone Moderato” per cui l’assegnatario non è formalmente tenuto a presentare anagrafe. Il marito non è più residente all’indirizzo indicato sugli articoli di stampa; il contratto della persona che lo ospitava risulta chiuso e l’alloggio a quell’indirizzo è in fase di riatto, con fine lavori prevista per la primavera 2020.

Con riguardo infine ai riferimenti contenuti negli articoli di stampa circa lo svolgimento di attività lavorativa non consentita da parte di dipendenti di MM in favore di terzi, si segnala che, sulla base di quanto emerso in sede di audit, non si ravvisa violazione degli obblighi contrattuali che gravano sui due dipendenti di MM.

Si ricorda, in ogni caso, che non è vietata l’attività lavorativa a favore di terzi ove ciò avvenga fuori dall’orario di lavoro e nel rispetto degli obblighi di legge vigenti (es. assenza di conflitto di interessi, rispetto dei doveri contrattuali, obbligo di fedeltà al datore di lavoro, etc).

 

Conclusioni di MM

Ad oggi, dalle verifiche effettuate, è possibile affermare che la situazione è lontana dalla ricostruzione mediatica e dalle successive riletture emotive. Siamo grati dell’attenzione riservata perché ci incalza nei risultati e ci stimola a costanti e approfondite verifiche sulla qualità del lavoro svolto, ma ci preoccupa ogni racconto che direttamente o indirettamente rischi di produrre deformanti visioni della realtà. I 5 casi segnalati non rappresentano errori o omissioni e – soprattutto – non sono utilizzabili per sostenere teoremi destituiti di fondamento. Nel promuovere questa attività di audit interno abbiamo dichiarato da subito che saremmo come sempre stati rigorosi nei confronti di nostri dipendenti qualora si fosse rilevato un comportamento scorretto nell’esercizio dei nostri doveri e delle nostre prerogative. Con eguale rigore verificheremo l’eventuale portata diffamatoria e calunniosa di quelle dichiarazioni che hanno inteso screditare il lavoro, in particolare quello dei colleghi, svolto quotidianamente nella Divisione Casa. Il mondo delle case popolari, i suoi operatori, le istituzioni che vi lavorano da tempo, non hanno bisogno di clamore fine a stesso ma di risorse e buoni interlocutori per proseguire il difficile lavoro di risanamento iniziato a dicembre 2014. Siamo convinti che Milano abbia ormai avviato – anche grazie al lavoro svolto dalla nostra azienda – un processo di generale di riordino del patrimonio, delle sue prassi, dei suoi rapporti, delle sue consuetudini.

 

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