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“Milano sociale, sostenibile e resiliente”: le parole d'ordine di MM Spa
Simone Dragone

Simone Dragone, neo presidente di MM Spa, ha le idee ben chiare: "Mi piacerebbe che Milano fosse sempre più coesa socialmente, sostenibile e resiliente". Concetti "alti" per una società che è un pezzo importante dell'ossatura cittadina. Buona parte della forza che la politica scarica a terra, passa da qui, dalle decisioni che vengono attuate nel campo dell'acqua, delle case popolari, nel campo delle manutenzioni e dell'ingegneria.

Presidente Dragone, possiamo dire che MM non è solo una azienda. Sono tante aziende.
Diciamo che sono tante funzioni all'interno di un’unica grande azienda. In questi primi mesi ho incontrato tante colleghe e colleghi che lavorano qui e ho trovato grande competenza e passione, in tutti i settori e in tutte le sedi visitate.

Iniziamo dall'acqua, che è una funzione sostanziale.
L'acqua per MM rappresenta il core business, in termini di fatturato e di risultati aziendali, chiaramente al lordo dei massivi investimenti che la società porta avanti. E' di sicuro il business più rilevante benché sia fermamente convinto che la mission profonda di questa società rimanga comunque quella di servizio a 360 gradi alla città e ai cittadini. L'acqua in questo contesto, per la sua rilevanza anche economico-finanziaria, rappresenta un punto nodale.

Fin qui, la finanza. Il servizio?
MM Spa sta implementando una serie di investimenti molto importanti, ben superiori ai 50 milioni all'anno. Naturalmente rientrano nelle regole che vengono determinate dall'autorità, e rappresentano un investimento per la società. Un investimento che anche da un punto di vista ideale vediamo con grande favore, perché va a tutelare uno dei beni fondamentali di Milano.Queste centinaia di milioni negli anni assicurano che il sistema si mantenga sempre ad altissimo livello, che gli sprechi si riducano il più possibile e che continui ad essere garantita alla cittadinanza di Milano alta qualità ad un costo davvero basso che è peraltro il più basso tra le grandi città europee, e non è poco. Sull’acqua pubblica, Milano, sperimenta altissima innovazione per l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli impianti e delle reti, utilizzando oramai intelligenza artificiale praticamente su tutto.

Com'è il rapporto con la nuova presidenza dell'Arera (l'autorità)?
Non ho ancora avuto modo di incontrare il presidente Besseghini, ma non scorgo all’orizzonte alcuna criticità: da parte nostra la disponibilità è massima, com’è doveroso. Il tema oggetto di un eventuale confronto è quello della variazione del perimetro delle nostre attività.

In che senso?
C’è un confronto tra tecnici che vede, in prospettiva, un possibile nostro impegno per inserire all’interno del servizio idrico la rete delle acque meteoriche e i pozzi di prima falda per uso irriguo.Questo potrebbe determinare un incremento delle attività in assoluta coerenza con la nostra mission. Insomma, al di là dei tecnicismi, stiamo dicendo che investiamo sempre di più ad ampio spettro sull'acqua.

C'è poi l'annosa questione del gestore unico. Era partita una interlocuzione con Palazzo Marino per arrivare a una integrazione tra Cap e MM, giusto?
L’indicazione di iniziare ad affrontare il tema proviene dai nostri stakeholder di sistema e posso dire che ci attende un ragionamento quantomeno su eventuali forme di integrazione di alcune attività in modo tale da valorizzare le possibili e chiare economie di scala.

Il tema dell'acqua si lega al tema dell'ambiente. Beppe Sala è molto focalizzato sulla transizione ambientale.
Per quanto mi riguarda sono completamente d'accordo con lui perché è il tema del momento sul quale anche le Nazioni Unite chiedono uno sforzo di visione e di programmazione. Una delle possibilità di importante sviluppo della città in primis, ma direi anche del Paese, è proprio la transizione ambientale.Una economia sostenibile non è un costo, ma un valore. La si può declinare in diversi modi, ma è evidente che l'acqua è un punto nodale di questa economia sostenibile. Sono felice da cittadino che il concetto che anima il sindaco sia alto e importante come la battaglia per l'ambiente anche in ottica di sviluppo.

L'altra grande "delega" di MM riguarda le case popolari di proprietà del Comune. Dopo cinque anni di gestione autonoma qual è lo stato dell'arte?
C'è la necessità, come spesso succede, di mettere a punto alcune cose nel servizio e nella prossimità alle persone ma questo è naturale: cambia la geografia sociale, cambiano le esigenze degli abitanti. E noi ci dobbiamo adattare.Quello che deve essere chiaro è che non si può slegare una risposta efficace, continua e puntuale per quanto riguarda gli aspetti manutentivi e di miglioramento complessivi da quella che è la vocazione sociale di quello che facciamo. Questa vocazione passa anche dal supporto alle Istituzioni nel rapporto con i Comitati, i sindacati, le associazioni.E ha come linee di sviluppo alcuni importanti assi: migliorare il rapporto con gli inquilini con l’evoluzione dei servizi di facility, ripensare gli spazi comuni, aprire al quartiere e prendersi cura della comunità.Su quest’ultimo punto immagino un ruolo importante anche nella realizzazione di attività culturali, sportive e artistiche nei quartieri. Diminuire il gap sociale e contribuire alla valorizzazione del patrimonio sono obiettivi misurabili. Qual è il vostro rapporto con Aler?Noi siamo sempre pronti a collaborare. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Per noi ci sono solo milanesi che hanno diritto al meglio.

Nei prossimi mesi inizierà la campagna elettorale. Che si preannuncia tutta giocata sui quartieri periferici. Per l'azienda questo che cosa vuol dire?
Con estrema chiarezza: questa società ha una serie di mission. E la mission più sentita all'interno dell'azienda è quella di fornire il miglior servizio possibile all’intera cirttadinanza, a partire da coloro che vivono nei quartieri in cui noi gestiamo il patrimonio residenziale pubblico. Questo deve essere indipendente dal momento politico o elettorale. Escludo che le istituzioni chiederanno un comportamento diverso a seconda della fase elettorale o meno.

Il terzo pilastro di MM Spa è l'ingegneria e dei servizi alle altre partecipate.
Sì, e non solo. Parliamo di case, scuole, caserme, strutture sportive. Abbiamo delle convenzioni con scuole e strutture sportive per la parte di manutenzione ordinaria. Gestiamo con il riconoscimento da parte delle istituzioni di competenza la direzione lavori, gli appalti, eccetera. Come MM vogliamo, e dobbiamo, esercitare, a supporto delle Istituzioni, una funzione di angeli custodi delle strutture.

Come va il settore ingegneria? Siete sempre "internazionali"?
Di sicuro l'idea è di essere concentrati e focalizzati su quanto ci viene assegnato dall'azionista. Il nostro focus è milanese. Evidentemente, alla luce delle competenze importantissime, a partire dal sistema dei trasporti, si sono create opportunità sia all'interno del mercato italiano, sia a livello internazionale. Il confronto con mercati esteri e con le esigenze di Paesi terzi, anche nel ripensare la struttura di servizio e di accesso delle città, è utile per crescere in termini di competenze.

Ultima domanda: tre aggettivi per la Milano che verrà.
Vorrei una Milano sempre più coesa socialmente. Vorrei una Milano sempre più sostenibile. E che sia sempre più resiliente. Sono le tre direttrici su cui stiamo lavorando e che possono essere tradotte in varie priorità: l’ammodernamento degli edifici pubblici e delle infrastrutture, la transizione ambientale, la modellazione dei flussi e il ripensamento delle reti per la mobilità, l’intelligenza artificiale applicata all’acqua, la progettazione integrata, la predittività degli scenari, il dibattito pubblico e tanto altro ancora. Sono veramente rare le realtà a livello globale che fanno le cose che fa Milano.E questo è incredibile, e ci riempie di orgoglio.

fabio.massa@affaritaliani.it

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