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Milano
Non solo Libia: le due mosse di Macron per colpire l'Italia
Foto LaPresse

Di Vincenzo Sofo (Lega)

Tutti gli occhi sono puntati sul nuovo caos libico ma in realtà la Francia di Macron sta per sferrare altri due colpi durissimi all’Italia, uno in Europa e uno direttamente dentro la Penisola.

Il presidente francese, in forte calo di consensi nel suo Paese, ha infatti individuato nell’Italia il suo nemico giurato, essenzialmente per due ragioni tra loro collegate: la prima è la paura che il nuovo governo gialloverde riesca a far riacquisire peso internazionale al Bel Paese mandi in frantumi il piano di Macron di sostituirsi alla Germania come guida UE; la seconda è che Macron sta cercando di conquistare il ruolo di paladino anti-sovranista sperando che così i “poteri” UE lo salvino dalla crisi nella quale si è infilato.

Scatenando il caos in Libia l’inquilino dell’Eliseo ha colpito gli interessi italiani, tuttavia in questo caso l’obiettivo finale in realtà sarebbe ricattare l’Europa ponendosi come interlocutore necessario sul tema immigrazione oltre che energetico (rafforzando così l’asse con la Merkel, ultimamente un po’ sfaldato).

Invece è sul fronte finanziario che Macron vuol sferrare i veri colpi all’Italia, a partire dalla conquista di Unicredit. L’istituto bancario con sede a Milano è infatti ora oggetto del desiderio di Société Generale e il presidente francese pare abbia tutta l’intenzione di portare a termine la fusione.

Unicredit è infatti la seconda banca più importante del nostro Paese, nonché il secondo azionista (con circa il 41%) della Banca d’Italia, la quale rappresenta la quarta riserva aurea più grande del mondo. Dunque metter mano a questo istituto significa metter mano a gran parte del risparmio degli italiani. Ma non solo. Unicredit è la banca italiana con maggior rilevanza internazionale e notevole influenza in paesi come Germania, Russia, Austria, Polonia oltre che essere uno degli istituti più solidi d’Europa. Ma non solo. Avere il timone di un istituto del genere significa avere grosso potere decisionale nell'erogazione o meno di credito alle piccole-medie imprese italiane.

Ma non solo. Proprio per le caratteristiche appena descritte, Unicredit è uno dei principali soggetti in grado di comprare il debito pubblico dell’Italia, risorsa indispensabile in caso di attacchi finanziari a mezzo spread soprattutto considerando che a breve dovrebbe concludersi l’aiuto di Draghi attraverso il Quantitative Easing e, con il cambio di presidenza, non si sa che atteggiamento avrà la BCE nei nostri confronti.

Anzi, lo si può immaginare, perché la seconda mossa di Macron è approfittare del fatto che la Germania – in “guerra” con gli USA – stia decidendo di puntare alla presidenza della Commissione UE (il timone politico) per mettere alla presidenza della BCE la francese Christine Lagarde.

Riuscendo a portare a termine le due operazioni, Macron potrebbe dunque fiondarsi contro l’Italia e Salvini con l’obiettivo da un lato di togliere alla Germania un interlocutore scomodo e porsi come unico soggetto di trattative possibile, dall’altro di portare la testa dei sovranisti alla corte dell’establishment europeo e ottenerne in cambio il suo sostegno uscire dal tunnel nel quale si è cacciato in Francia.

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