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Olimpiadi 2026, candidatura Milano-Cortina ma senza soldi del Governo
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Olimpiadi 2026, candidatura Milano-Cortina ma senza soldi del Governo

Olimpiadi 2026, avanti tutta con la candidatura lombardo-veneta dopo che il progetto a tre con Milano, Torino e Cortina è definitivamente "morto", per usare le parole sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, nella convulsa giornata di ieri.

Non si tratterà solo di una candidatura a due, ma di una iniziativa che non avrà dal punto di vista economico il sostegno del Governo. Possibile? Sì, ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò: "In Italia non è mai accaduto che ci fosse una candidatura alle Olimpiadi non sostenuta dal governo "ma tecnicamente si può fare, così come dimostrano gli Stati Uniti dove entrambe le candidature sono state sostenute da privati". Della stessa idea il vicepremier Matteo Salvini: "Peccato perdere un'occasione così. Se i fondi li trovano loro, e se la spesa è limitata, perché no a Olimpiadi organizzate da Veneto e Lombardia?".

Malagò: "Lettera di Appendino ha fatto saltare tutto"

E questa mattina, intervenendo a Radio Anch'io, Malagò ha aggiunto: "Nella lettera della sindaca Appendino si faceva presente che per Torino non era cambiato nulla rispetto alla situazione iniziale e quindi restava valida la delibera del consiglio comunale per la quale la candidatura di Torino e del Piemonte doveva essere autonoma. È evidente che questo ha fatto saltare tutto. Eravamo a un centimetro da una proposta vincente, che anche il Cio aveva definito innovativa  c'era l'occasione di dimostrare che siamo un Paese che si vuole bene, che riesce a superare i dualismi". Malagò tende ad ogni modo ancora una mano a Torino: "Siamo ancora in tempo. Non credo che Losanna non ci prenda in considerazione, oggettivamente e' assolutamente aperta. E' sicuro che l'Italia ha meno possibilita' di vincere, non avendo le garanzie del Governo".

Giorgetti: "Al 99% le Olimpiadi erano nostre. Ora serve tempo..."

"Per il poco che ci capisco io, sono convinto che al 99% questa volta le Olimpiadi le avremmo portate a casa noi. In un clima così, di dubbi, di sospetti e di incertezze, non si poteva andare avanti. Non andava proprio bene. Per portare avanti questi grandi eventi con i soldi dello Stato ci vuole una procedura seria, serve un entusiasmo e una convinzione che non c’erano". Così invece al Corriere della Sera Giancarlo Giorgetti. "Io sono una persona seria, per questo ho detto stop. Visto tutti i vincoli che abbiamo incontrato in questi mesi di lavoro ho capito che era meglio staccare adesso, invece che fra due mesi, magari tra accuse reciproche e dopo aver speso anche dei soldi. Non c’è nessun golpe, nessuna imboscata. Davvero non riesco a immaginare niente del genere - ha aggiunto - Tandem lombardo-veneto? Se la impostano bene e il Coni supporta la candidatura, perché no? Al Cio aspettano con ansia che arrivino candidature, per adesso solo Stoccolma è certa. Però Milano e Cortina devono ottenere una dilazione dei tempi per poter aggiornare la loro proposta. Se qualcuno trova risorse pubbliche e private non vedo perché il governo debba dire di no, sarebbe una ripicca".

Di Maio attacca il Coni

Delicata la posizione dei Cinque Stelle. Il vicepremier Luigi Di Maio attacca il Coni: "Grazie a Giancarlo Giorgetti per il lavoro fatto sulle Olimpiadi. La verità è che in questa vicenda abbiamo purtroppo pagato l'atteggiamento del Coni che, nel tentativo di non scontentare nessuno, non ha avuto il coraggio di prendere una decisione chiara sin dall'inizio, creando una situazione insostenibile in cui come al solito si sarebbero sprecati soldi dello Stato. A questo punto chi vorrà concorrere dovrà provvedere con risorse proprie". Proprio il fatto che il Governo non investirà risorse proprie è la chiave di lettura che consente ai Cinque Stelle di superare il nodo critico dell'uscita di scena di Torino, a guida pentastellata.

Appendino: "Avevo detto ai Cinque Stelle a Roma di stare attenti ma..."

Infatti il sindaco Chiara Appendino ha subito dichiarato ieri: "Per noi Olimpiadi impossibili senza il sostegno economico del governo". Allo stesso tempo, i Cinque Stelle denunciano un "gioco al massacro" che sarebbe stato perpetrato da un patto Lega-Pd. E dalle colonne della Stampa, Appendino oggi commenta amaramente, accusando anche i Cinque Stelle a Roma:"Per noi finisce qua. In Piemonte, senza il pieno sostegno e l'impegno economico del governo, non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi", "ne prendiamo atto, ma abbiamo fatto le cose perbene. Il nostro dossier era il migliore. Il ticket Milano-Cortina era pronto già in estate, quando il Coni pensava che mi sarei sfilata. Una cosa avevo chiesto. Dovevano stare attenti su questa partita. La candidatura a tre è nata come un pasticcio e così è finita"

Diversa la prospettiva del governatore piemontese Pd Sergio Chiamparino, che è tuttavia molto duro: "Non mi risulta che il Cio possa accettare candidature che non abbiano l'esplicito sostegno del Governo. Ma se dovesse andare avanti una candidatura Veneto-Lombardia con il sostegno del Governo, saremmo di fronte a una manovra per tagliare fuori il Piemonte, manovra che la componente pentastellata non ha saputo fermare, neanche per difendere gli interessi di una città la cui sindaca è una esponente di primo piano del M5s".

I Cinque Stelle lombardi favorevoli alla candidatura a due

I Cinque Stelle più vicini al territorio lombardo sono invece favorevoli alla soluzione lombardo-veneta: "Olimpiadi invernali 2026, andiamo avanti con Milano e Cortina! Ben vengano i giochi olimpici, realizzati senza sprechi e con i soldi degli sponsor, evitando le solite cattedrali nel deserto, con una legge anticorruzione ben fatta e approvata dal Parlamento", ha commentato il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni. E il consigliere lombardo Dario Violi: "Se non ci sono oneri per lo Stato assolutamente sì.  Se  la  proposta  è portare avanti un’iniziativa con la città di Milano, la Regione Veneto e la Regione Lombardia, a spese proprie, può essere una soluzione  per  noi  accettabile.  Abbiamo provato a fare un’operazione dove tutti i territori del nord Italia stessero insieme per lavorare a queste Olimpiadi. Non c’è stata l’opportunità, pertanto se ci sono alternative valide e a costo zero per lo Stato, per noi non  è  un  problema,  sosterremo quella candidatura".

Il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati ha commentato: "E' necessario  che  tutte  le  forze  politichefacciano fronte  comune per  non sciupare una grande occasione di sviluppo".

E ora cosa succede? Il nuovo masterplan

E ora cosa succede? Oggi  davanti  al Cio, in quel di Losanna, si presenteranno  l’assessore  milanese  Roberta Guaineri e il vicesindaco di Cortina, Luigi Alverà. Il governatore Attilio Fontana è fiducioso: "Ce la caveremo con i nostri soldi e con l'aiuto del Cio". Emergono già le prime ipotesi per quello che potrebbe diventare il nuovo masterplan: a Milano dovrebbero essere ospitate tre discipline maschili e femminili: short-track, hockey femminile e maschile, pattinaggio di figura e di velocità. In Valtellina le gare di freestyle, ma  anche  sci  nordico  e  snow-board. Quindi Cortina, che metterà a disposizione la pista ghiacciata  per  bob,  skeleton,  slittino. Tutto lo sci alpino sarà in Veneto. Val diFiemme (in Trentino) pronta per salto e combinata  nordica. Curling a Cortina.

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