Omicidio Marilena Re, il vicino confessa ma non fornisce il movente
Vito Clericò, 64enne di Garbagnate arrestato l'11 settembre, ha confessato l'omicidio della promoter di Castellanza ma non ha fornito moventi
Vito Clerico', il 64enne presunto assassino di Marilena Rosa Re, la promoter di Castellanza (Varese) scomparsa il 30 luglio scorso, ha confessato l'omicidio, ma non ha fornito il movente. La rivelazione e' stata fatta durante un interrogatorio con il pm di Busto Arsizio e i carabinieri di Varese, ai quali ha detto di averla uccisa proprio quel giorno, di essere stato da solo e di aver usato degli attrezzi con i quali poi l'ha anche decapitata (attrezzi che devono ancora essere individuati). Clerico' e' in stato di fermo presso il carcere di Busto Arsizio, dall'11 settembre, quando sono state ritenute sufficienti le prove DNA e gli elementi raccolti contro di lui nel corso di circa due mesi di indagini. Lo stesso Clerico', sentendosi braccato, ha poi indicato ai carabinieri il luogo dove aveva occultato il cadavere, consentendone il ritrovamento il giorno successivo: giaceva, decapitato e coperto da un sacco di tela e da uno di plastica in un orto di sua proprieta'. Non ha fornito invece nessun particolare sul perche' dell'omicidio. Anche se gli investigatori seguono la pista del denaro: il giorno della scomparsa della 58enne, infatti, i due avrebbero dovuto vedersi probabilmente per la restituzione di 90mila euro che la promoter varesotta aveva dato a Clerico' e a sua moglie in custodia, per evitare che la somma venisse pignorata da Equitalia.
La coppia aveva invece dilapidato il patrimonio. L'indagato non ha nemmeno chiarito il perche' la Re sia salita sulla sua auto quella mattina, come rivelano le immagini visionate dagli inquirenti, e che avvalorano le ipotesi fatte fin qui. I carabinieri continueranno oggi le perquisizioni nella casa della vittima e dell'accusato. Gia' nella serata stessa della scomparsa, circa due mesi fa, l'abitazione del presunto assassino era stata perquisita e vi erano stati trovati alcuni pantaloni sporchi di sangue: lui aveva attribuito le macchie al sangue di un coniglio che aveva sgozzato la mattina stessa, ma la prova del DNA condotta dai Ris di Parma aveva trovato la coincidenza con quello rilevato su uno spazzolino della Re.