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Pacente: “Azione lavori sui contenuti, Renew chiave di volta per le Europee”
Carmine Pacente

Pacente: “Azione lavori sui contenuti, Renew chiave di volta per le Europee”

"Azione per crescere deve lavorare sui contenuti e valorizzare tutte le sensibilità al suo interno: i riformisti, i liberali e i popolari". Carmine Pacente, consigliere comunale milanese di Azione e presidente della Commissione consiliare Fondi europei e Pnrr, in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano analizza lo stato di salute del partito dopo la fine del progetto Terzo polo. E proietta lo sguardo alle europee del prossimo anno: "Renew Europe, la formazione politica alla quale apparteniamo, può essere una delle chiavi di volta di questa partita". Intanto domani, al Palazzo delle Stelline di Milano, Pacente ha organizzato un convegno a cui parteciperà anche Mariastella Gelmini e il senatore Pd Alessandro Alfieri.

Pacente, qual è l'obiettivo della giornata di domani?

Contribuire ad allargare Azione valorizzando tutte le sue componenti, anche quella popolare, e dialogando. Per questo ci saranno persone con questa sensibilità e che conosco molto bene come Gelmini e Alfieri oltre a Emma Fattorini e Suor Anna Monia. Nessuna operazione nostalgia, oggi non avrebbe senso. Vogliamo riprendere i principi e il metodo popolare proiettandoli nel presente e nel futuro per affrontare le sfide che abbiamo davanti come le riforme da fare in Italia e in Europa. Oggi non viviamo una delle tante fasi di transizione. Siamo di fronte a un vero e proprio cambio di sistema e dobbiamo prepararci.

In Italia quell'area è presidiata da Forza Italia.

Ma i Popolari non sono soltanto dentro Forza Italia. Molti eredi del Partito Popolare Italiano militano in altre formazioni politiche. Anche all'interno del Pd ce ne sono tanti che in questa fase possono essere disorientati per motivi del tutto evidenti. E parlo soprattutto degli elettori, non soltanto del ceto politico. Sono convinto che valorizzare anche questa sensibilità nel campo di Azione è utile per motivi ideali e per allargare il consenso, attraendo amici, colleghi e – ripeto – soprattutto elettori. Partiamo da Milano per coinvolgere esponenti di matrice popolare dialogando con associazioni e società civile.

In Europa il Ppe potrebbe accordarsi con i Conservatori.

Ma è anche del tutto evidente che in casa del Ppe ci siano visioni differenti. Una parte è con il capogruppo Manfred Weber che sogna e lavora a un accordo con i Conservatori. Un'altra parte vuole continuare a dialogare con la cosiddetta maggioranza Ursula, al cui interno, anche oggi, ci sono sensibilità diverse.

E voi come vi posizionerete?

Mi sembra chiaro da che parte sta Azione in questo contesto. Intanto non credo che le europee debbano spaventarci. Lo sbarramento è al 4%, se facciamo questo tipo di percorso le prospettive possono essere positive. Siamo in una posizione terza rispetto alla destra e alla sinistra. Con le europee il problema non si pone: votando con il proporzionale ciascuna forza politica elegge i suoi rappresentanti. Poi all'interno del Parlamento si formerà le maggioranza sulla base dell'esito elettorale. Se Renew Europe riuscisse a rafforzare la sua presenza nel Parlamento europeo, anche un'eventuale maggioranza Ursula potrebbe avere un orientamento diverso. E poi bisognerà vedere che performance faranno i Socialisti.

Anche se il progetto del Terzo Polo è naufragato, farete una lista con Italia Viva? Letizia Moratti sta lavorando a una sua piattaforma per le europee…

Per le europee ha già chiarito Calenda: il Terzo polo non c'è più e le singole forze decideranno in piena autonomia sul come presentarsi. Calenda ha anche spiegato che stima Moratti, ma che oggi abbiamo due percorsi diversi e difficilmente compatibili. Anche qui mi sembra ci sia poco spazio per interpretazioni personali rispetto alle parole del leader.

Lo scorso ottobre lasciava il Pd per Azione. Ancora convinto della sua scelta?

Io sono stato l'ultimo vicesegretario cittadino della Margherita a Milano. Provengo per storia familiare dal partito popolare e dalla sinistra Dc. Motivi che mi rendono convinto della scelta che ho fatto. A Milano, poi, stiamo andando bene e credo che le cose possano solo migliorare. Due autorevoli esponenti della mia segreteria metropolitana a breve avranno due incarichi importanti, uno con una delega importante in Città metropolitana e l’altro in giunta nel comune di Gorgonzola. Penso che Azione abbia bisogno di un rilancio e questo sarà possibile se valorizzeremo tutte le componenti al nostro interno.

Sta pensando di candidarsi alle europee?

Io ho un fortissimo interesse le politiche di sviluppo dell'Unione europea: sono il presidente della commissione su Fondi europei e Pnrr a Milano, dal 2019 presiedo il dipartimento Europa dell'Anci e dal 2020 faccio parte del comitato europeo delle Regioni a Bruxelles: occuparmi di questi temi per me è quasi una vocazione. Ma da qui all'europee c'è ancora tantissima strada da fare e non ci penso. Mi sto occupando del rilancio di Azione e della mia attività istituzionale. Poi chi vivrà vedrà.

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