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Milano
"Palalido ultimato a maggio". Sala: "Atm? Decidiamo a gennaio"

di Fabio Massa

"Il Palalido verrà ultimato a maggio 2018". Parola del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nella sua relazione oggi a Palazzo Marino. Non è l'unica notizia, anzi. Il sindaco ha buttato avanti la palla su Atm, informando che "verranno investiti oltre 400 milioni di investimenti nei prossimi tre anni - ha spiegato Sala - Per quanto riguarda la modalità di affidamento del servizio, il tempo stringe, ma ne riparleremo nel prossimo anno. All'inizio del 2018". Palazzo Marino "risponde" così a Palazzo Lombardia, con 400 milioni di investimenti in tre anni a fronte del miliardo e 600 milioni in 10 anni stanziati da Maroni per Trenord.

Sala ha anche annunciato nuove alleanze e sinergie tra Milanosport e MM, in particolare sull'impiantistica. Per quanto riguarda MM Spa, il sindaco ha annunciato "nuove linee guida per espandere il perimetro della società", che ha ottimi margini sull'idrico e sull'ingegneria. Grandi complimenti da Sala anche per A2A: "Il titolo è passato da 0,8 a 1,58, praticamente raddoppiando il proprio valore - ha spiegato Sala - La società oggi vale 4,8 miliardi di euro". Per quanto riguarda Sea, "sta continuando il percorso di crescita - ha spiegato il primo cittadino - Il dato sul trasporto merci è strepitoso, è il quinto in Europa". Le conclusioni del sindaco sono due: "La prima cosa è che condividiamo la soddisfazione per l'andamento delle partecipate. E' necessaria l'attenzione sempre più spinta alla nomina dei nostri rappresentanti. L'altro punto rilevante è il monitoraggio costante delle partecipate, al fine di assicurare che ogni società risponda alle finalità impartite".

fabio.massa@affaritaliani.it 

IL DISCORSO INTEGRALE DI SALA SULLE PARTECIPATE

Care Consigliere, Cari Consiglieri,

ci ritroviamo qui per confrontarci sugli indirizzi relativi alla gestione delle nostre società partecipate. Nel ringraziarvi per questa occasione, desidero innanzitutto fare qualche breve considerazione sulla situazione economico-finanziaria, in generale delle partecipate e anche del loro rapporto con il Comune. La riduzione dei trasferimenti statali e regionali, oltre ai limiti imposti dal Patto di Stabilità, è stata gestita negli ultimi anni, con responsabilità, razionalizzando le spese e mantenendo un livello di servizi adeguato alle esigenze sempre crescenti della Città. Per quanto riguarda le entrate collegate ai servizi delle partecipate, come in passato, siamo impegnati nel contrasto all’evasione ed alla morosità e lavoriamo ad una rimodulazione selettiva del carico fiscale e delle tariffe. La nostra idea di equità è orientata ad introdurre una più marcata progressività di imposte e tariffe, al fine di salvaguardare redditi più bassi, e con un’azione di trasparenza sui bilanci, diretta a far percepire ai cittadini milanesi quale è il costo reale per la Pubblica Amministrazione dei servizi che produciamo (anche perché possano paragonare le cifre che sono loro richieste con quanto si paga in altri contesti europei, vista la dimensione internazionale di Milano). E’, comunque, costantemente rinnovato l’impegno volto a reperire risorse aggiuntive, dialogando con gli altri livelli istituzionali: dalla Regione, alla Commissione Europea, passando per le interlocuzioni con il Governo. Milano vive una stagione unica e sta facendo tutto il possibile per trainare con se’ anche il resto del Paese, in un percorso di ripresa continua e di rilancio. Proprio per questo motivo, stiamo cercando di sensibilizzare coloro che hanno di più, chiamandoli ad un senso di responsabilità verso la Città e chiedendo loro di investire insieme su obiettivi di interesse generale. Milano gioca partite locali ed internazionali, l’Amministrazione Comunale fa la sua parte, ma serve il contributo di tutti con l’obiettivo di coniugare quotidianamente competitività e solidarietà in un’ottica di miglioramento. Torniamo al tema del confronto di oggi: le società partecipate. La premessa è che, ovviamente, non dobbiamo concentrarci solo sui conti economici ma anche sul patrimonio, effettuando scelte che, nel rispetto delle esigenze della Città, siano orientate alla valorizzazione delle società in cui siamo azionisti. Riparto, per coerenza, con quanto ho detto tante volte in campagna elettorale. Il programma con cui mi sono presentato al giudizio dei milanesi, come certo ricorderete, conteneva rispetto alle partecipate pochi indirizzi chiari. Ci siamo proposti di gestire queste società rafforzandole e rendendole più competitive, con l’impegno a valutare possibili cessioni di quote e solo dopo un attento esame politico ed economico, nei casi in cui la cessione di quote di una società possa contribuire a valorizzare la stessa attraverso piani di investimento ed espansione. Abbiamo poi sottolineato che i proventi derivanti da queste eventuali cessioni sarebbero stati finalizzati prioritariamente al finanziamento di interventi straordinari nell’edilizia popolare o, comunque, per il miglioramento della città. E che, in ogni caso, il controllo del Comune sulle partecipate andava rafforzato e qualificato. Cosa abbiamo fatto in questo anno e mezzo, su questo fronte? Un primo intervento ha interessato la riorganizzazione della struttura comunale, con la ridefinizione delle competenze dell’Unità organizzativa a presidio delle partecipate per dare maggiore impulso al nostro ruolo attivo di azionisti, soprattutto con particolare riferimento a quelle in cui il Comune di Milano risulta azionista di controllo. La ridefinizione delle competenze è, inoltre, finalizzata a rafforzare il governo e il controllo delle società partecipate anche in funzione di assicurare maggiore coerenza dei contratti di servizio affidati, pur nel rispetto dell’autonomia e della sostenibilità economica che deve, comunque, essere garantita anche alle società c.d. in house. Abbiamo, quindi, portato avanti un attento e scrupoloso lavoro di ricognizione delle nostre società partecipate, dirette e indirette, ricognizione confluita nel provvedimento di revisione straordinaria, approvato da quest’Aula a fine settembre, che ha fornito a questo Collegio ed a tutta la cittadinanza un esaustivo quadro sinottico del complesso del portafoglio di partecipazioni possedute, corredato delle relative informazioni essenziali. L’obiettivo dell’attività svolta non è stato però solo formale od ossequioso di uno specifico dettato normativo, ma diretto ad esaminare la nostra reale capacità di indirizzo e lo stato di salute delle società, nell’intento di assicurarne l’allineamento agli interessi prioritari della Città. Proseguendo in questa ottica, nel corso dell’esercizio è stata effettuata, col supporto di consulenti tecnici selezionati tramite gara pubblica, un’attività di due diligence di carattere economico, patrimoniale e finanziario, oltre che di assessment organizzativo, sulle nostre società in house e, in particolare, su MM S.p.A., Milanosport S.p.A., Milano Ristorazione S.p.A. ed AMAT S.r.l., con l’obiettivo di avere una conoscenza più approfondita delle suddette realtà, idonea a consentire un più consapevole e strutturato esercizio del ruolo di socio. Sogemi non è stata oggetto di due diligence poiché si era da poco concluso l’aggiornamento di un audit avviato sulla società dagli uffici comunali e le informazioni a disposizione dell’amministrazione sono state valutate adeguate. Prioritaria nell’analisi è stata l’ottimizzazione delle risorse gestite, con particolare riguardo alla sostenibilità prospettica del modello gestionale applicato, alla valutazione dell’efficienza organizzativa e dei corrispettivi previsti nei vigenti dei contratti di servizio, nonché all’eventuale necessità di una revisione di quest’ultimi. Va ricordato, infatti, che la possibilità ancora consentita dalla normativa di effettuare affidamenti diretti ai propri organismi è oggi legata a parametri più stringenti, tra cui la valutazione sulla congruità economica rispetto a simili servizi offerti in regime di concorrenza sul mercato. All’esito delle due diligence (e considerando l’audit citato) è emersa una situazione in generale positiva, che ci ha suggerito di concentrare l’attenzione nel 2017 su Milanosport e Sogemi, rimandando al biennio 18-19 i possibili interventi di efficienza di costo e miglior efficacia organizzativa sulle altre società in house, che riaffermo non presentano gravi criticità ma solo opportunità di miglioramento. A questo punto vorrei esprimere le mie considerazioni sulle società a noi più “vicine”, in quanto gestiscono una serie di servizi essenziali per la qualità della vita dei nostri cittadini, partendo proprio da Sogemi e Milanosport per poi proseguire su ATM, MM, Milano Ristorazione ed AMAT, per poi chiudere trattando di A2A e SEA.

SOGEMI:

La promessa di un vero Piano di rilancio dei mercati all’ingrosso è stata fino ad oggi disattesa (vogliamo riconoscere che è da tantissimi anni che si discute e non si riesce a fare...?) e tale considerazione deve necessariamente spronare ad un’azione decisa ad affrontare tutte le diverse complessità strutturali per consentire che l’apporto dell’Amministrazione sia risolutivo e permetta alla società la necessaria ristrutturazione degli spazi e l’ammodernamento della gestione operativa, nella piena salvaguardia della legalità e dell’efficienza del sistema. Nel progetto di rilancio sono stati coinvolti i grossisti con cui è stato condiviso sia il progetto tecnico che la metodologia di determinazione delle nuove tariffe a fronte di un’infrastruttura moderna; infrastruttura che consentirà alla Società anche l’adeguato presidio degli accessi ed un maggior controllo della legalità. Tutta l’Amministrazione si è spesa all’interno a questo progetto, facendosi carico di trovare soluzioni a tutte le questioni lasciate irrisolte per moltissimi anni; in primis la definizione dei rapporti economici derivanti dalla Convenzione del 1980 per il diritto di superficie tra Sogemi e Comune di Milano. Il progetto - che verrà sottoposto a breve alla valutazione del Consiglio comunale – si propone di essere completo nel suo raccordo col passato e di disegnare una nuova società correttamente patrimonializzata ed autosufficiente nell’esercizio delle sue attività. L’occasione della realizzazione del nuovo mercato sarà motivo per avviare la sistemazione degli spazi limitrofi destinati a verde, anche mediante la rimozione dei materiali oggi presenti. Più in dettaglio, nell’estate 2017 la SOGEMI ha presentato all’Amministrazione un nuovo Studio di Fattibilità Tecnico Economica per la realizzazione del Nuovo Padiglione del Mercato Ortofrutticolo di via Cesare Lombroso-Molise. Lo Studio prevede, con modalità e modularità tali da permettere la prosecuzione dell’attività senza interruzione nel sito attuale, la realizzazione di un Polo (Piattaforma) Logistico di circa 14.400 mq con temperatura controllata a 0 a 16 gradi e con 214 punti vendita; la demolizione, in più fasi coerentemente con l’avanzamento dei lavori, dell’attuale Mercato Ortofrutta; ed, infine, la realizzazione del nuovo Padiglione Ortofrutta composto da due sezioni, ciascuna della superficie complessiva di 77.517 mq ed ospiterà 107 punti vendita, con personalizzazioni a carico degli Operatori (bagni, saracinesche, impianti interni ect.). Il costo stimato per la sua realizzazione è pari a 94,6 ml €, così ripartito: - Tra un minimo di euro 39,0 milioni ed massimo di euro 49,0 milioni a carico dell’Amministrazione comunale da erogarsi a titolo di aumento di capitale sociale per cassa (10 milioni possibile autofinanziamento), - € 45,6 milioni di debito bancario contratto dalla Società. Relativamente ai ricavi derivanti dalla nuova realizzazione, lo studio stima un incremento di circa il 70% della tariffa annuale (che da € 75/mq annui passa a 130/mq annui) per gli operatori del Nuovo Padiglione Ortofrutta a decorrere dal 2021, a fronte di un rilevante miglioramento dei servizi offerti e ad una significativa riduzione dei costi gestionali sostenuti dai medesimi; viene altresì stimato in € 95/mq anno a decorrere dal 2019 il ricavo derivante dalla nuova piattaforma logistica, che funzionalmente sostituirà, con analoghi miglioramenti per gli operatori mercatali in termini di servizio e di efficientamento gestionale, gli spazi attualmente occupati esclusivamente da tettoie. Un progetto di tale complessità richiede una consistente patrimonializzazione di SOGEMI, che deve essere dotata di una solidità tale da consentirle un più agevole accesso -che si traduca anche in minore onerosità - al finanziamento bancario. Per questo motivo, avendo deciso di mantenere i Mercati all’ingrosso nell’attuale area di via Lombroso/viale Molise, ritengo che l’intervento di patrimonializzazione debba comprendere, oltre all’aumento di capitale sociale in denaro, anche il conferimento in proprietà di quelle aree che sono oggi- e che continueranno ad essere anche in futuro- la sede delle attività della Società. Le attività propedeutiche a tale intervento, che comporta anche la cessazione della Convenzione del 1980 - e la definizione dei rapporti economici da questa derivanti - hanno richiesto un lungo e complesso lavoro, che proprio in questi giorni è in fase di ultimazione da parte degli Uffici comunali. Auspico, comunque, di poter presentare a breve a questo Consiglio Comunale un’articolata proposta di deliberazione che si soffermerà approfonditamente su tutte le tematiche cui ho sinteticamente fatto cenno.

MILANOSPORT

La società garantisce l’accesso allo sport come strumento di sviluppo e salute pubblica e lo fa sia attraverso la gestione degli impianti comunali che proponendo una ricca ed apprezzata varietà di corsi. La società opera, come sappiamo tutti, secondo un modello tariffario che non le consente di raggiungere autonomamente il pareggio di conto economico e che le preclude completamente la possibilità di sostenere autonomamente investimenti per la riqualificazione degli impianti sportivi. Quindi, in funzione delle tariffe stabilite dal Comune e del modello organizzativo fin qui adottato per quanto attiene alla manutenzione straordinaria degli impianti, la sostenibilità economica e finanziaria di Milanosport è attualmente demandata al socio Comune di Milano. Il contratto di servizio in essere prevede a favore della società un corrispettivo annuo da parte del Comune massimo di € 9,8 mln, finalizzato a coprire il c.d. costo sociale del servizio reso e a finanziare parte degli interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione degli impianti sportivi. Segnalo che dal 2008 gli interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione appaltati, eseguiti, in corso di esecuzione o da appaltare per completare i lavori sono di € 48 mln, di cui €18 mln relativi al Palalido e i restanti € 30 mln distribuiti sui 22 impianti. Proprio con riferimento alla gestione infrastrutturale degli impianti, l’analisi organizzativa svolta su Milanosport ci ha suggerito di rivedere la modalità di realizzazione degli investimenti, che in futuro nella nostra visione non dovrebbero più essere affidati direttamente alla società; gli impianti, infatti, pur essendo in uso a Milanosport, rimangono di proprietà comunale e dovrebbero tornare più propriamente ad essere gestiti attraverso il PTO della nostra amministrazione, delegando ad MM la loro progettazione ed esecuzione. Per far questo vi proporremo nel prossimo futuro una revisione del contratto di servizio che veda, oltre il Comune e Milanosport, anche il coinvolgimento di MM per quanto attiene gli ambiti di realizzazione degli investimenti e di gestione della manutenzione ordinaria degli impianti. MM sta già comunque lavorando con Milanosport, sia per quanto riguarda l’assistenza tecnica nel completamento del Palalido, che nella valutazione puntuale dei fabbisogni prospettici di investimento sugli impianti nel prossimo quinquennio. Con riferimento al piano degli interventi strutturali in corso di esecuzione o da appaltare per completare i lavori, nel 2018 procederemo ad un trasferimento finale di risorse pari a ca €17 milioni a titolo di aumento di capitale sociale, per dare piena copertura finanziaria ai programmi di investimento sin qui approvati e, come detto, per poi riportare la gestione degli investimenti all’interno del nostro PTO con lo schema di affidamento diretto ad MM appena enunciato. Segnalo in chiusura, in tema di impiantistica sportiva, che sono in prossimità di completamento i lavori di riqualificazione del Palalido, che porteranno a riconsegnare l’impianto alla città per maggio 2018.

ATM

Come sapete la società si è recentemente dotata di un nuovo management. Siamo soddisfatti del rapporto di collaborazione che si è instaurato con e tra il Presidente ed il Direttore Generale, a cui abbiamo chiesto di focalizzare l’attenzione su obiettivi di di maggior efficienza gestionale nel medio termine. Come noto, ATM è un realtà sana che ha sviluppato competenze distintive che la caratterizzano, nel panorama nazionale ed internazionale, per la completezza della gamma dei servizi di mobilità e dei servizi accessori erogati, per la sua capacità di innovazione e per i risultati positivi, che la rendono un esempio di virtuosità. Questo da molto tempo. Il Gruppo ha circa 10.000 dipendenti, serve non solo la Città di Milano ma anche alcuni Comuni dell’area metropolitana, trasporta oltre 700 milioni di passeggeri con oltre 160 milioni di chilometri percorsi Nell’esercizio 2016 il Gruppo ATM ha effettuato investimenti per circa 76,8 milioni di euro, di cui 60 milioni di euro per il rinnovo della flotta, realizzato un volume di affari pari a circa 1 miliardo, di cui circa € 800 mln generati dalla gestione del TPL milanese e dai parcheggi e sosta e circa € 46,6 mln riconducibili alla gestione della metropolitana di Copenaghen. ATM ha registrato un risultato netto pari a circa 39 milioni di Euro. E, molto significativo, sono previsti investimenti complessivi nel triennio 2017- 2019 per 606,7 milioni di euro, di cui 412,2 milioni di euro destinati al rinnovo del materiale rotabile, in particolare treni e autobus, con l’avvio di progetti pilota quali l’acquisto dei primi autobus elettrici e la realizzazione delle relative infrastrutture di rifornimento. In questa prospettiva, nel corso del 2017 la società ha emesso un bond di 70 ml quotato presso la borsa irlandese, ottenendo un significativo rating “BBB“. Sono in corso riflessioni sui potenziali sviluppi della società anche in considerazione del nuovo ruolo in materia di trasporti riconosciuto dalla legge alla neo costituita Agenzia regionale del TPL, allo stato non ancora pienamente operativa. In vista dell’approssimarsi della scadenza del contratto di servizio in essere (aprile 2018) sono in fase di approfondimento, prevalentemente sotto il profilo giuridico, le modalità di affidamento dei servizi di mobilità, ossia si sta valutando se, alla luce dell’attuale quadro normativo di riferimento, sia ancora percorribile un affidamento diretto alla propria partecipata del servizio di TPL ovvero se sia obbligata la strada (peraltro già percorsa in passato) della gara pubblica. Ne riparleremo con l’inizio del prossimo anno, una volta completate le nostre verifiche.

MM

MM è una società estremamente rilevante e di cui i milanesi forse sanno ancora poco, anche tratti in inganno dal nome che non ne esprime completamente il ruolo. Se storicamente al nostro fianco nella progettazione dei più importanti interventi infrastrutturali sul territorio, ricordo che: - dal 2003 gestisce il servizio idrico - recentemente ha assunto la la gestione delle case popolari di nostra proprietà. MM si configura, pertanto, come una società multiservizi e con un organico pari a circa 1100 risorse. La società presenta complessivamente una struttura di Conto economico equilibrata e con buona marginalità. E’, quindi, una società sana. Tale circostanza, come noto, risente del contributo significativo in termini di fatturato e di marginalità che la Divisione Servizio Idrico integrato fornisce al bilancio della società. Il servizio idrico rappresenta, infatti, l’80% circa dei ricavi e l’87% circa della marginalità aziendale (con 183 milioni di metri cubi fatturati nella Città di Milano), mentre l’ingegneria contribuisce con il 15% dei ricavi e il 4% circa della marginalità. La struttura patrimoniale evidenzia un aumento del capitale investito sia a fronte dell’aumento delle immobilizzazioni per effetto degli investimenti programmati nel settore del servizio idrico integrato, sia per effetto del conferimento di immobili da parte del Comune di Milano ( pari a oltre 21 mln di Euro) effettuato per riequilibrare la struttura patrimoniale a fronte dell’emissione del bond di € 100 mln avvenuta nel 2016, in coerenza con gli obiettivi di investimento di medio/lungo termine nel settore dell’idrico. Con particolare riferimento alle attività relativa alla gestione del patrimonio immobiliare ERP, diversi indicatori riflettono l’efficace gestione della Società. Evidenzio, a titolo esemplificativo, che a fronte di una programmazione per l’anno 2017 di n. 976 unità sfitte da rendere disponibili per le nuove assegnazioni, saranno riattate entro il primo trimestre 2018 un totale di 964 unità. MM ha, inoltre, già bandito gare per la stipulazione di accordi quadro ( in corso o già aggiudicate ) per ulteriori 900 alloggi che saranno riattati a partire dal 2018. Vi segnalo, inoltre, un tema molto significativo. Per quanto riguarda la trasformazione a metano delle 30 centrali termiche ancora alimentate a gasolio degli immobili ERP, MM ha già aggiudicato la gara e ha in corso tutte le attività propedeutiche alla sostituzione delle caldaie che sarà completata entro primavera 2018. In pratica, dalla prossima stagione termica 2018/2019 non si brucerà più gasolio per riscaldare gli inquilini che abitano nelle case popolari del Comune di Milano. Mi sembra veramente un risultato importante. Per quanto concerne l’annosa problematica delle occupazioni abusive, a fine ottobre 2017 gli alloggi occupati abusivamente erano 1226. Ciò significa che c’è stata una riduzione di circa il 30% dall’inizio della gestione MM, dicembre 2014. Quindi, oltre a sventare nuove occupazioni, si è concretamente inciso sullo “stock” delle situazioni di abusivismo consolidatesi nel tempo. La solidità e il Know how sviluppati nel tempo dalla società, tuttavia, vanno valorizzati attraverso la definizione di nuove linee guida strategiche per MM, anche sfruttando le opportunità offerte dalla nuova normativa in tema di affidamenti diretti tra società appartenenti ad un medesimo gruppo (intendendo nel nostro caso il Gruppo Comune di Milano) In tal prospettiva si sta valutando se vi siano spazi per l’affidamento ad MM di attività che possono generare ritorni positivi che contribuiscano a saturare l’impiego di risorse e identificare opportunità di crescita all’interno del Gruppo comunale e su scala della città metropolitana. . Il ruolo strategico di MM va, infatti, anche letto nella possibilità di poter destinare la sua attività ingegneristica e i servizi di stazione appaltante alle altre società “in house” del Comune, consentendoci un maggior presidio nell’attuazione degli investimenti e anche maggiori economia di scala. Come sottolineato nel punto relativo a Milanosport.

MILANO RISTORAZIONE

Anche questa società rappresenta un patrimonio di valore, all’interno di un settore estremamente delicato come quello dell’alimentazione dell’infanzia e delle fragilità. La società svolge, come noto, un ruolo rilevante nella città, assicurando la fornitura quotidiana di pasti non solo nei nidi, nelle scuole materne, nelle scuole primarie e secondarie, ma anche nelle residenze sanitarie per anziani e nei centri di recupero. Oggi la società si distingue per avere numeri unici nel panorama nazionale tra le società del settore a controllo pubblico. Circa 85.000 pasti preparati ed erogati al giorno, 841 dipendenti, circa 10.000 tonnellate di derrate preparate all’anno, capillarità nella distribuzione pasti che vengono successivamente trasferiti ai 431 refettori di consumo e ai 191 nidi serviti, con il contributo di oltre 2.900 lavoratori tra diretti e indiretti, con il coinvolgimento di decine di fornitori e l’utilizzo di una piattaforma logistica dedicata e mezzi per il traporto quotidiano dei pasti. La società registra, inoltre, un fatturato medio di circa 90 milioni annui e risultati economici che consentono l’autofinanziamento degli investimenti. Anche per tale società la due diligence attivata non ha rilevato criticità particolari. Ricordo, come ultimo dato, che grazie alle nuove azioni attivate dal Comune e dalla società le insolvenze si sono ridotte di 2 punti percentuali

AMAT

Amat è società strumentale del Comune di Milano per lo svolgimento di attività legate ad obiettivi dell’Amministrazione e di interesse pubblico in materia di pianificazione, programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio e sviluppo del territorio, della mobilità, trasporti, energia. La struttura economica della Società non presenta fattori di criticità. AMAT registra un volume di affari medio annuo pari a circa 6 milioni di Euro, prevalentemente costituito dai corrispettivi dei servizi da parte del Comune di Milano e costi in linea con il fatturato, in modo da garantire il pareggio di bilancio. L’attività di due diligence attivata, che ha interessato anche questa realtà, ha consentito di poter ritenere che i corrispettivi economici relativi alle prestazioni svolte da AMAT a favore del Comune di Milano siano congrui, consentendo in tal modo di legittimare, inter alia, il modello di business dell’ in house rispetto a servizi simili offerti dal mercato. Sono in corso riflessioni sui potenziali sviluppi della società, sia con riferimento alla riqualificazione ambientale degli immobili pubblici e privati cittadini che anche in considerazione del nuovo ruolo in materia di trasporti riconosciuto dalla legge alla neo costituita Agenzia regionale del TPL, allo stato, come abbiamo già sottolineato, non ancora pienamente operativa.

A2A

A2A continua la serie positiva di performance nella gestione caratteristica, con un incremento di valore di mercato straordinario. Il titolo negli ultimi 4 anni e’ passato da 0,8 euro/azione a 1,58 di un paio di giorni fa, in pratica un raddoppio. La società vale ad oggi circa 4,8 miliardi. Ricavi in costante, progressivo aumento ma soprattutto utili in significativa crescita. Il debito si è ridotto e sono cresciuti gli investimenti. La Società si conferma in grado di garantire al Comune di Milano una stabile distribuzione di dividendi, che negli ultimi due anni si è attestata su una media di euro 35 milioni (e con possibile ulteriore crescita negli anni a venire). Importante l’impegno nell’efficienza energetica e del teleriscaldamento. La società è’, inoltre, direttamente coinvolta anche nel sostegno della fragilità attraverso la gestione dei bonus sociali per l’energia. Informo che sono in corso di valutazione forme di collaborazione e di partership con A2A S.p.A., oltre che con altre società partecipate dal Comune di Milano, finalizzate all’attuazione di interventi di riqualificazione energetica degli edifici di proprietà comunale attraverso la presa in carico diretta delle gestione complessiva di alcuni di questi immobili con la contestuale riqualificazione degli impianti degli stessi, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli operativi e l’utilizzo di tecnologie innovative, in grado di garantire all’Amministrazione una riduzione dei consumi di energia e, conseguentemente, una riduzione della spesa connessa al funzionamento degli immobili. Amsa, strategica partecipata indiretta, continua l’impegno nella gestione della raccolta differenziata e garantisce un servizio che mantiene in buon equilibrio costi di gestione e qualità. Esperienze pregresse nel mercato internazionale suggeriscono prudenza e focalizzazione sul territorio nazionale.

SEA

SEA sta continuando il percorso di crescita avviato in concomitanza con l’incremento del traffico passeggeri verificatosi in occasione di Expo 2015. Tale incremento è stato successivamente consolidato, anche grazie ai significativi investimenti infrastrutturali sviluppati dalla Società nel corso degli ultimi anni. In particolare, il traffico passeggeri presso gli aeroporti di Linate e Malpensa si è attestato nel 2016 intorno ai 29 milioni di unità (di cui circa 19 su Malpensa e circa 10 su Linate), con un incremento del 3,1% rispetto all’esercizio precedente, che risulta particolarmente significativo se si considera che l’esercizio 2015 aveva beneficiato del traffico straordinario generato dall’evento EXPO nel periodo maggio- ottobre. Tale incremento dei passeggeri di aviazione commerciale registrato appunto nel 2016 (+864 mila) è stato determinato dall’ampliamento della capacità disponibile (legata sia all’incremento dei movimenti, sia all’aumento della dimensione media degli aeromobili), solo in parte controbilanciato da una riduzione del coefficiente di riempimento medio (load factor) degli aeromobili. Per quanto riguarda il traffico merci (+7,2% rispetto al 2015), l’aeroporto di Malpensa detiene il quinto posto in Europa per volumi di merci trattate (536,9 mila tonnellate) e risulta il secondo scalo per crescita percentuale (+7,4%) dopo l'aeroporto di Madrid (+9,1%). Tale dinamica è avvenuta nel pieno rispetto delle performance reddituali, tanto che il rapporto tra risultato di esercizio del Gruppo SEA e fatturato è cresciuto dall’11,7% del 2015 al 13,7% del 2016, cosa che si è resa possibile anche grazie al contributo del settore c.d. “non aviation”. Tale redditività ha consentito a SEA di generare significativi e stabili dividendi per il Comune : negli ultimi 3 anni dai 27 ai 38 milioni all’anno. Mi preme ancora sottolineare come SEA abbia conseguito tali risultati reddituali senza compromettere la sua pianificazione strategica e senza ridimensionare gli investimenti, avendo già : (i) approntato con successo il dehubbing di Alitalia, e (ii) realizzato (o pianificato) gli investimenti strategici per Milano quali: - il rilancio commerciale dell’aereostazione di Malpensa; - il restyling integrale dell’aereostazione di Linate pronto per il 2020 ; - la connessione ferroviaria al terminal 2 di Malpensa, già operativa. Tornando al quadro generale delle partecipate e concludendo, quali sono, quindi, le considerazioni chiave che emergono dalle analisi che abbiamo condotto? I messaggi chiave che voglio consegnarvi sono fondamentalmente 2. E su questi sarebbe utile che si avviasse un confronto aperto e trasparente.

1. Per prima cosa, dobbiamo condividere una soddisfazione per il buon andamento generale delle partecipate, sia in termini finanziari che di servizi erogati. Certo ci sono alcune criticità, che quest’anno abbiamo affrontato con riferimento alle due società – SOGEMI e Milanosport - che presentavano maggior urgenza e i cui piani di rilancio e riorganizzazione verranno a breve presentati a questo onorevole consesso.

2. Da ultimo, la riflessione sul rafforzamento del ruolo di azionista, che richiede necessariamente di esprimere con maggiore forza precise linee di indirizzo che orientino la predisposizione dei piani industriali. È necessaria un’attenzione sempre più spinta alla nomina dei nostri rappresentanti, che già oggi viene effettuata sulla base di ponderati requisiti di professionalità, ma bisogna fare sempre meglio. Un altro punto rilevante è il costante ed puntuale monitoraggio della gestione delle partecipate (nell’ultimo anno potenziato) al fine di assicurare che ogni nostra società erogatrice di servizi rivolti alla comunità risponda alle finalità impartite, anche e soprattutto in considerazione del fatto che attraverso le società si gestiscono risorse pubbliche, oggi, come dicevamo, sempre più scarse. Questo è quanto ad oggi. Al momento opportuno (per esempio su ATM, come detto, a inizio 2018) tornerò in Consiglio per discutere di questioni che avranno avuto un giusto momento di maturazione.

In questo contesto merita poi una parola SERRAVALLE, anche se non è una partecipata.

1. Premessa Il Comune di Milano detiene una partecipazione, in corso di cessazione, del 18,60% in Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A. e abbiamo il diritto di esprimere un componente del Consiglio di Amministrazione, su un totale di sette membri del suddetto Organo. Il mantenimento di tale partecipazione NON è stato autorizzato dal Consiglio Comunale, a norma dell’art. 3, comma 27 e segg., della Legge 24 dicembre 2007 n. 244, nel termine di legge del 31 dicembre 2010. La Legge 27 dicembre 2013 n. 147, all’art. 1, comma 569, ha fissato nel 31 dicembre 2014 il termine ultimo per la dismissione delle partecipazioni societarie il cui mantenimento non fosse stato autorizzato nel termine del 31 dicembre 2010, disponendo che, dopo tale scadenza, “la partecipazione non alienata mediante procedura di evidenza pubblica cessa ad ogni effetto; entro dodici mesi successivi alla cessazione la società liquida in denaro il valore della quota del socio cessato in base ai criteri stabiliti all'articolo 2437-ter, secondo comma, del codice civile”; Con lettera del 18 novembre 2015, il Sindaco ha pertanto comunicato alla Società di considerare, ai sensi del sopra riportato art. 1, comma 569, della Legge n. 147/2013, la partecipazione del Comune di Milano cessata ex lege. L’Assemblea dei soci di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A. ha quindi preso atto, in data 22 dicembre 2015, di tale cessazione.

2. La determinazione del valore e delle modalità di liquidazione della partecipazione del Comune di Milano Con nota del 13 marzo 2017, la Società ha comunicato il valore di liquidazione dei soci recedenti, determinato, ai sensi dell’art. 2437-ter, secondo comma, c.c., dal Consiglio di Amministrazione della Società in € 2,29 per azione, subordinando, comunque, la medesima liquidazione a condizioni non previste dalla normativa di riferimento e, in ogni caso, non suscettibili di controllo da parte del Comune di Milano. Con nota del 30 marzo 2017 indirizzata al Presidente del Consiglio di Amministrazione e, per conoscenza, al Presidente del Collegio Sindacale della Società, ho espresso formale contestazione del valore di liquidazione della quota di partecipazione in possesso dell’Amministrazione comunale determinato dal Consiglio di Amministrazione della Società. Con successiva nota del 9 maggio u.s., ho altresì, invitato la Società a seguire il procedimento di liquidazione previsto dall’art. 2437-quater c.c., oggi peraltro espressamente richiamato anche dall’art. 24 del D.Lgs. n. 175/2016 in tema proprio di liquidazione del socio pubblico cessato ex lege, in base al qualela liquidazione della quota cessata direttamente da parte della Società costituisce un’ipotesi meramente subordinata e del tutto residuale, in quanto: i) le azioni del socio uscente devono essere in primo luogo offerte in opzione agli altri soci; ii) le azioni rimaste eventualmente inoptate possono essere collocate presso terzi; iii) solo in caso di mancato collocamento secondo le modalità di cui sopra, le azioni vengono liquidate direttamente da parte della Società. Nella medesima data del 9 maggio 2017, ho anche invitato la Società a determinare il valore minimo di liquidazione in un importo non inferiore a € 2,72 per azione, valore medio del range di valutazione stimato da KPMG Advisory su incarico del Comune. 3. La situazione attuale A tutt’oggi, nonostante le ulteriori sollecitazioni intervenute, Serravalle non ha proceduto né a rettificare le proprie determinazioni in materia di valore e di procedura di liquidazione della quota di partecipazione del Comune di Milano, né a riconoscere al medesimo un diritto di intervento nelle Assemblee societarie, esclusivamente finalizzato alla tutela dei propri diritti patrimoniali. In ogni caso, da ultimo ma non per importanza, il termine di dodici mesi per la liquidazione della quota di partecipazione, previsto dalla sopra richiamata Legge n. 147/2013, è ampiamente scaduto, con conseguente pregiudizio per il Comune di Milano imputabile agli Organi societari di Serravalle. Il Comune di Milano procede quindi negli atti di tutela dei propri interessi patrimoniali verso la liquidazione della propria quota.

AREXPO

Arexpo ha concluso la gara per la redazione della proposta di Masterplan dell’ex area Expo e per il suo sviluppo per realizzare quello che sarà il Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione in Italia, un progetto di livello internazionale con la presenza di funzioni pubbliche come Human Technopole, il Campus delle Facoltà scientifiche della Statale di Milano e l’ospedale Galeazzi a cui si sommeranno insediamenti di aziende private di grande rilievo con una proficua collaborazione tra istituzioni pubbliche, università e mondo dell’impresa. ll consorzio vincente guidato da Lendlease verserà ad Arexpo, di cui il Comune ha più del 20%, 671 milioni di euro ai valori attuali per tutta la durata della concessione che, con una inflazione ipotetica stimata del 2% annuo, diventeranno oltre 2 miliardi.

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