Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Papa Francesco a Milano: "Vengo da sacerdote"

Papa Francesco a Milano: "Vengo da sacerdote"
Papa Francesco a Milano - Foto da Facebook

Visita pastorale del Papa a Milano e a Monza. "Entro in questa città da sacerdote", ha spiegato Papa Francesco, dopo essere atterrato alle 8.17 a Linate, ricevuto dalle autorità Roberto Maroni e Beppe Sala in una giornata che però ha deciso di dedicare completamente agli ultimi. In particolare le case popolari di via Salomone e il carcere di San Vittore, per concludere al parco Reale di Monza dove alle ore 8 sono stati aperti i varchi. Subito i fedeli sono entrati nei settori in cui è suddiviso il grande prato davanti a Villa Mirabello dove alle 15 è atteso il Santo Padre. I pellegrini hanno mostrato agli uomini della sicurezza gli zaini e si incanalano lungo i percorsi. Patrizia Legnaro, di Monza, è la prima ad essere arrivata. E’ qui dalle 6 della mattina. Ha lasciato la macchina a San Gerardo. "Sono venuta perché volevo sentire l'energia del Papa: non vederlo solo in televisione".

"Mi trovo di fronte a una comunità", ha detto il Papa, che poi ha ringraziato per il dono di una stola, tessuta dalla gente di via Salomone. "Mi accoglie la Madonnina, in cita al Duomo". Poi, parlando della Madonna restaurata dalla parrocchia locale: "La Madonna è senza peccato e quindi non ha bisogno di restauri, ma la Chiesa sì". 

LE FAMIGLIE DELLE CASE BIANCHE - Dalle 8 e 40, per mezz’ora, il Papa, con il cardinale Scola, ha incontrato Dorotee (Dori) Falcone e Stefano (Lino) Pasquale, che hanno 57 e 59 anni e abitano al quarto piano del n. 38. Sono stati loro la prima famiglia a essere visitata. Mihoual Abdel Karim e sua moglie Tardane Hanane abitano invece al secondo piano del n. 40 con i figli Nada (17 anni), Jihane (10 anni) e Mahmoud (6 anni). La terza famiglia visitata da Papa Francesco si chiama Oneta, abita al terzo piano del n. 32 ed è composta da Nuccio Oneta e Adele Agogini, il primo di 82 anni e la seconda di 81 anni. Il Santo Padre ha salutato uno per uno tutti i disabili presenti ad accoglierlo e ha ricevuto due doni dagli abitanti del quartiere, una stola bianca cucita dalle famiglie della zona e una riproduzione della Madonnina. Papa Francesco ha tenuto un discorso di saluto, alla fine del quale ha baciato la stola che gli è stata donata. Nel discorso Papa Francesco ha detto: “Vengo qui in mezzo a voi come sacerdote, entro in Milano come sacerdote” e ha sottolineato l’affermazione con un gesto della mano, per poi aggiungere: “Il sacerdote cristiano è scelto dal popolo e al servizio del popolo; il mio sacerdozio, come quello del vostro parroco e degli altri preti che lavorano qui, è dono di Cristo, ma è “tessuto” da voi, dalla vostra gente, con la sua fede, le sue fatiche, le sue preghiere, le sue lacrime… Questo vedo nel segno della stola”. Il Papa ha poi dedicato un passaggio importante del suo breve discorso alla Madonna che “va incontro non per fare proselitismo, no! Ma per accompagnarci nel cammino della vita; e anche il fatto che sia stata la Madonnina ad aspettarmi alla porta di Milano mi ha fatto ricordare quando da bambini, da ragazzi, tornavamo da scuola e c’era la mamma sulla porta ad aspettarci. La Madonna è madre! E sempre arriva prima, va avanti per accoglierci, per aspettarci”. Sceso dal palco, Papa Francesco è stato chiamato dai bambini che facevano festa da più di un’ora, il Santo Padre si è avvicinato a loro, ha ricevuto in dono una rosa bianca, e li ha salutati e abbracciati. Prima di salire sulla Papamobile scoperta per raggiungere il Duomo, Francesco si è fermato per fare una fotografia con i carabinieri lì schierati per la sicurezza. Molte persone giunte alle Case bianche per incontrare Francesco hanno sottolineato la grande umanità che il Papa trasmette quando li saluta uno per uno, instaurando sempre un rapporto diretto uno a uno.

IL DISCORSO INTEGRALE - Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Vi ringrazio per la vostra accoglienza, tanto calorosa! Grazie, grazie tante! Siete voi che mi accogliete all’ingresso in Milano, e questo è un grande dono per me: entrare nella città incontrando dei volti, delle famiglie, una comunità. E vi ringrazio per i due doni particolari che mi avete offerto. Il primo è questa stola [il Santo Padre l’ha indossata], un segno tipicamente sacerdotale, che mi tocca in modo speciale perché mi ricorda che io vengo qui in mezzo a voi come sacerdote, entro in Milano come sacerdote. Questa stola non l’avete comprata già fatta, ma è stata creata qui, è stata tessuta da alcuni di voi, in maniera artigianale. Questo la rende molto più preziosa; e ricorda che il sacerdote cristiano è scelto dal popolo e al servizio del popolo; il mio sacerdozio, come quello del vostro parroco e degli altri preti che lavorano qui, è dono di Cristo, ma è “tessuto” da voi, dalla vostra gente, con la sua fede, le sue fatiche, le sue preghiere, le sue lacrime… Questo vedo nel segno della stola. Il sacerdozio è dono di Cristo, ma “tessuto” da voi, e questo vedo in questo segno. E poi mi avete regalato questa immagine della vostra Madonnina: com’era prima e com’è adesso dopo il restauro [mostra il quadro alla gente]. Grazie! Io so che a Milano mi accoglie la Madonnina, in cima al Duomo; ma grazie al vostro dono la Madonna mi accoglie già da qui, all’ingresso. E questo è importante, perché mi ricorda la premura di Maria, che corre a incontrare Elisabetta. E’ la premura, la sollecitudine della Chiesa, che non rimane nel centro ad aspettare, ma va incontro a tutti, nelle periferie, va incontro anche ai non cristiani, anche ai non credenti…; e porta a tutti Gesù, che è l’amore di Dio fatto carne, che dà senso alla nostra vita e la salva dal male. E la Madonna va incontro non per fare proselitismo, no! Ma per accompagnarci nel cammino della vita; e anche il fatto che sia stata la Madonnina ad aspettarmi alla porta di Milano mi ha fatto ricordare quando da bambini, da ragazzi tornavamo da scuola e c’era la mamma sulla porta ad aspettarci. La Madonna è madre! E sempre arriva prima, va avanti per accoglierci, per aspettarci. Grazie di questo! Ed è anche significativo il fatto del restauro: questa vostra Madonnina è stata restaurata, come la Chiesa ha sempre bisogno di essere “restaurata”, perché è fatta da noi, che siamo peccatori, tutti, siamo peccatori. Lasciamoci restaurare da Dio, dalla sua misericordia. Lasciamoci ripulire nel cuore, specialmente in questo tempo di Quaresima. La Madonna è senza peccato, lei non ha bisogno di restauri, ma la sua statua sì, e così come Madre ci insegna a lasciarci ripulire dalla misericordia di Dio, per testimoniare la santità di Gesù. E parlando fraternamente una buona Confessione ci farà tanto bene, a tutti! Ma anche chiedo ai confessori che siano misericordiosi! Grazie di cuore per questi doni! E soprattutto grazie per essere stati qui, per la vostra accoglienza e la vostra preghiera, che mi accompagna nell’ingresso a Milano. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. E adesso preghiamo la Madonna.

MARONI - "Mi hanno colpito il suo sorriso e il suo sguardo cosi' profondo e intenso. Ho incontrato molte persone, ma vedere lui e' stata una vera emozione". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, accogliendo Papa Francesco all'aeroporto di Linate. "Gli ho dato il benvenuto e l'ho ringraziato per questa visita sul territorio lombardo - ha proseguito il presidente, che ha chiesto e ottenuto un selfie con il pontefice -. Gli ho chiesto se potevo fare un selfie con lui e mi ha detto di si'". Uno scatto che non comparira' sui Social. "Lo tengo per me - ha precisato -, il mio selfie col Papa resta per me".

IL FUORIPROGRAMMA - “Francesco, Francesco", così la gente ha accolto il Santo Padre arrivato a Milano a bordo di un aereo dell'Aeronautica militare per la sua visita pastorale. Il Santo Padre è atterrato alle 8 e 17 a Linate, dove ad attenderlo c'erano i dipendenti dell’aeroporto con le loro famiglie. Due bambini di 7 anni, Sara De Abbondi di Milano e Fabio Borghi di Seveso, gli hanno consegnato un semplice mazzo di fiori. Quindi il saluto alle autorità: il cardinal Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Luciana Lamorgese, prefetto di Milano, Paolo Micheli, sindaco di Segrate, Monica Piccirillo, direttore Aeroporto Linate, Pietro Modiano, presidente SEA, il colonnello Alessandro Losio, comandante Aeronautica Militare Linate, don Fabrizio Martello, cappellano di Linate. Prima di salire sull'auto di servizio, in quello che è stato il primo fuori programma della giornata Papa Francesco ha voluto avvicinarsi alle transenne dove era accalcata la folla. Si è trattenuto con i fedeli, stringendo mani e salutando con calore, mentre le persone lo applaudivano. L’applauso ha anche accompagnato il Papa mentre si allontanava dalla pista di atterraggio, dopo essere salito in auto con il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Nel capoluogo lombardo è una bella giornata di sole, ma a Linate, poco prima dell’atterraggio, la nebbia era fitta tanto da ritardare di qualche minuto l’atterraggio. La nebbia si diradava poi all’ingresso della città, all’altezza di viale Corsica. È iniziata così la visita di Francesco nelle terre ambrosiane: il Papa si è infatti poi recato in via Salomone alle Case Bianche, nella periferia del capoluogo lombardo, prima tappa della visita pastorale.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI ALER - "Si e' svolto tutto nel migliore dei modi". E' il commento del presidente di Aler Milano Angelo Sala, dopo la visita di Papa Francesco al complesso edilizio delle 'Case Bianche' di via Salomone, nella periferia est di Milano, prima tappa della visita di oggi del pontefice in citta'. "Sono molto contento che il Santo Padre sia stato qui - ha proseguito Sala -, e la buona riuscita della sua visita si deve anche al grande lavoro del personale impegnato in questo periodo per prepararla, oltre che all'eccellente collaborazione con la Prefettura".

"NON ABBIATE PAURA DI ABBRACCIARE I CONFINI" - "Non abbiate paura di abbracciare i confini - ha esortato il Pontefice - non possiamo rimanere come spettatori davanti a tante situazioni dolorose". Rivolgendosi poi ai milanesi ha aggiunto: "Milanesi sì, ambrosiani certo: ma siete parte del popolo multiculturale e multietnico di Dio". Ultima tappa, stadio di San Siro: 80mila ragazzi cresimandi con parenti ed educatori. Il saluto del Pontefice, alla Milano che verrà.

OGGI SI SPECULA SU POVERI E MIGRANTI - "Oggi si specula su poveri e migranti" "Oggi si specula sul lavoro e sulla famiglia, su poveri e migranti, sui giovani e sul loro futuro. Tutto sembra ridursi a cifre, lasciando che la vita di tante famiglie si tinga di insicurezza". Lo ha detto Papa Francesco durante la messa al parco di Monza. "Anche se questo ritmo vertiginoso sembra rubarci la speranza, dobbiamo coltivare la gioia e la speranza cristiane, non vogliamo rimanere indifferenti di fronte al dolore", ha aggiunto.


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