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Parisi-FI, scazzi sulla Milano-Genova. Mr. Megawatt pronto a una sua lista
Stefano Parisi

di Paola Bacchiddu

Riparte con l'invito ad aprire circoli su tutto il territorio nazionale il progetto politico di Stefano Parisi che con la sua piattaforma “Energie per l'Italia” continua a battere la penisola alla ricerca di fluido nuovo da immettere nelle vene della vecchia politica italiana.

Dopo un lungo silenzio con i suoi potenziali collaboratori (aperitivi, incontri e promesse di contatto poi disattese, come raccontano alcuni ad Affaritaliani.it), ieri l'ex manager ha inviato al suo database una serie di mail, richiamando all'aiuto e all'attivismo. Innanzitutto con l'invito ad “aggregare persone e proporre soluzioni per l'Italia di domani”, aprendo appunto dei circoli in ogni comune italiano.

Poi l'annuncio della struttura del futuro lavoro politico della piattaforma: un blog suddiviso per aree tematiche dove poter inserire idee e spunti di discussione, attivo nelle prossime settimane, e dei gruppi tematici su fb – una sorta di “think tank” permanente - cui partecipare per macro-aree, offrendo il proprio contributo: dall'agricoltura all'economia e fisco, dall'energia all'ambiente.

A seguire il manager, sembra essere ormai una ristretta squadra, molto orientata al civismo e poco propensa ad aprire a Forza Italia: forse il vero tallone d'Achille del progetto di Parisi. Giacomo Mannheimer, innanzitutto - figlio del sondaggista Renato. Ma anche la sua più stretta consigliera, oggi vero e proprio spin doctor di Parisi, Raffaella Della Bianca, nonostante precedenti incarichi formali in Forza Italia, sembra orientata a tenere fuori il partito dal nuovo progetto: approccio che ha fatto allontanare qualche giovane risorsa, più possibilista in tal senso, che aveva aiutato il manager nei primi passi della sua avventura politica.

La linea di differenziarsi da Forza Italia, però, pare aver prevalso nettamente, tanto che per le amministrative di Genova Parisi sta pensando di candidare una propria lista, non apparentata a quella di Forza Italia che con Giovanni Toti amministra la regione e con cui non sembra essere mai corso buon sangue. Una fonte del partito che vuole rimanere anonima rimarca però la contraddizione dell'atteggiamento del manager: da un lato rifiuta l'offerta di Berlusconi come segretario nazionale, o coordinatore che dir si voglia, di Forza Italia – e si mostra poco collaborativo con la macchina elettorale durante le amministrative di Milano; dall'altro imbarca, nelle tappe del suo MegaWatt tour in giro per l'Italia, molti dei silurati della vecchia politica: da Claudio Scajola a Genova ad Antonello Aurigemma a Roma, già consigliere regionale della regione Lazio. Per non parlare degli ex Ncd, ex Fare per fermare il declino, degli orfani di Passera o della destra nazionale.

Al netto di questo molto – ancora una volta – dipenderà però dalle decisioni di Silvio Berlusconi: campione, oramai, nello scaricare il Mr. Chili sui giornali, salvo poi riabilitarlo in attesa della convenienza politica del momento. Al di là della sentenza della Corte di Strasburgo sulla sua ricandidatura, bloccata dalle sentenze giudiziarie, l'uomo di Arcore tiene per il momento tutte le sue truppe in una sorta di purgatorio che si scioglierà solo con le decisioni parlamentari sulla legge elettorale: è chiaro che col proporzionale auspicato dal tycoon, anche una piccola quota elettorale di civismo parisiano potrebbe risultare utile alla causa.

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