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Milano
Patto per Milano, Sala: "No scatola vuota, mobilità e periferie le priorità"
Beppe Sala e Roberto Maroni

Patto per Milano, Sala:  "No scatola vuota, mobilità e periferie le priorità"

"Mobilità, periferie e Ema sono i nostri tre capitoli importanti". Lo ha ribadito il sindaco Giuseppe Sala parlando del Patto per Milano dopo l'incontro avuto in Prefettura con il governatore Roberto Maroni e il ministro della coesione territoriale Claudio De Vincenti. Sala si è detto "molto contento" della riunione che, ha sottolineato "è già una prima risposta a qualche oppositore politico che parla di vacuità del Patto per Milano. Il Patto per Milanonon è una scatola vuota, non è marketing - ha detto - ma 'è grandissimi contenuti'".

Poi ha ricordato che "il primo grande capitolo è quello della mobilità. Rispetto alla firma - ha osservato il sindaco - siamo già partiti con opere e progetti". Il tema, così come anche quello delle periferie, e delle case popolari, ha poi sottolineato "vedrà inevitabilmente" lavorare in sinergia Comune e Regione. Quanto a Ema e al progetto di portarne a Milano la sede, ora a Londra, nel corso della conferenza stampa in Prefettura, Sala ha riferito della lettera inviata, con il governatore Maroni, al premier Paolo Gentiloni per "sollecitare un'azione politica forte" in Europa da parte dell'Esecutivo.

"SI DIFENDE L'INDIFENDIBILE" - "E' piuttosto curioso il tentativo di difendere l'indifendibile da parte degli esponenti della sinistra in merito alla bocciatura del piano di Milano per il bando sulle periferie". Lo dichiara Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia.

"Oggi viene scomodato pure il ministro De Vincenti che rassicura sui finanziamenti, lancia nuove promesse, indica tempi stretti per il rilancio delle periferie e in particolare del quartiere Adriano. La verita' e' una sola: il bando e' stato perso e i cittadini sono stufi degli spot e vogliono sapere quali risorse saranno utilizzate, come e quando. Non bastano dichiarazioni a mezzo stampa, servono atti ufficiali e date certe. Mentre la sinistra si sgretola nel suo imbarazzo nel quartiere Adriano ci sono due enormi edifici occupati. Tra Via Mulas e Via Adriano il palazzo che doveva diventare residenza per anziani e' costantemente occupato da clandestini senza alcun sgombero da settembre e nonostante un violento stupro ai danni di una ragazza italiana pochi mesi. In Via Adriano 60, dentro alcuni stabili comunali dove dovevano costruire la scuola media per cui chiedono soldi al Governo, ci sono decine e decine di occupanti rom che hanno persino organizzato una festa per l'ultimo anno, dimostrando che con questa giunta e' quasi un vanto essere impuniti. Non dimentichiamo inoltre il problema dei trasporti in quartiere dove e' persino impossibile ottenere le pensiline nelle strade e l'allungamento della metrotramvia e' un miraggio. Tutto bloccato anche per quanto riguarda la piscina comunale mentre enormi sono i ritardi per il nuovo parco. A Palazzo Marino ancora non hanno capito che i cittadini sono stufi dell'arroganza degli annunci (poi smentiti) ma vogliono la serieta' dei fatti". 

"SERVE UNA CABINA DI REGIA" - Per vincere questa nuova sfida va ricreata quella cabina di regia, Governo, enti locali e Camera di commercio, che ha permesso il successo di Expo 2015". È quanto dice il presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Milano, Carlo Sangalli, dopo la riunione di stamattina tra Governo, Regione Lombardia e Comune di Milano per definire i progressi del patto per il capoluogo e quello per la Lombardia. Sangalli auspica che si ricrei quell'alchimia che permise la realizzazione di Expo 2015, per tentare di portare l'Ema a Milano, unita a una Zes (zona economica speciale) che possa attrarre gli investitori, Dunque, "bene il passo in avanti delle istituzioni a livello dell'Unione Europea per due sfide importanti come il trasferimento dell'Ema, l'Agenzia europea per il farmaco, da Londra a Milano e il rilancio del post Expo- continua Sangalli- di particolare importanza per il mondo imprenditoriale e' la richiesta di creare una Zona economica speciale sul territorio dell'area espositiva. Cio' significa creare le condizioni migliori per permettere non solo alle imprese milanesi, ma anche a quelle internazionali, di investire aumentando il livello di attrattivita' di Milano", conclude. 

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