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Milano
Pd Milano, scoppia il caso Cerno: "Non paga, avviata una azione legale"
Tommaso Cerno

Il Pd Milano annuncia una azione legale contro Cerno

Deflagra il caso del senatore Tommaso Cerno, eletto tra le fila dei democratici nel collegio di Milano, che ha preso una posizione apertamente No Tav schierandosi a fianco dei Cinque Stelle in contrasto con il resto del partito. Non è tutto: come raccontato da Affaritaliani.it Milano, il senatore non starebbe versando da tempo al partito la quota mensile pattuita. E così il Pd Milano Metropolitana annuncia ora una azione legale nei confronti dello stesso Cerno.

Recita la nota a cura della Tesoreria:  "Oggi apprendiamo che il Senatore Tommaso Cerno, che si è messo ai margini della nostra comunità non rispettando le norme del nostro Statuto in riferimento ai versamenti economici, ora lo fa anche su uno dei temi su cui ci siamo battuti con più forza, il TAV. Da qualche settimana abbiamo dato mandato ai nostri legali di perseguire ogni azione giudiziale per recuperare i mancati versamenti del senatore Cerno al Partito Democratico di Milano Metropolitana. Dopo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che il PD ha sostenuto e realizzato nella recente esperienza di Governo, il nostro Partito si autosostiene grazie ai contributi mensili che tutti gli eletti in Parlamento ed in Consiglio Regionale sono tenuti a versare, secondo le norme ed i regolamenti. Il versamento del contributo, oltre che fondamentale per sostenere i circoli e l’attività politica del Partito Democratico Milano Metropolitana, è anche un dovere di correttezza nei confronti dei tanti eletti che supportano le attività del partito e delle centinaia di militanti che prestano volontariamente il loro tempo alla nostra comunità".

No Tav, Bussolati (Pd): "Cerno con M5S? Sbaglia, Milano merita altro"

"Sbaglia molto e sbaglia nel merito il senatore Cerno a dichiararsi no tav. Quando l'ho conosciuto mi ha spiegato che voleva rappresentare Milano e la sua nettezza delle scelte. Milano e' una citta' aperta, che vive la necessita' di collegamenti veloci per le persone e per le cose con il resto del mondo e soffre la chiusura e la superficialita'. I treni sono il mezzo piu' ecologico per spostarsi ad alta velocita'. Nella frase riportata dall'intervista odierna 'la sinistra e' nata per fare i treni ma sopravvive se non ne abusa' c'e' tutto il provincialismo delle scelte non nette, non chiare, dei balbettii che sono quanto di piu' lontano da Milano possa esistere. Milano (e l'Italia) avrebbero meritato altro". Lo scrive su Facebook il consigliere regionale Pd della Lombardia e responsabile imprese della segreteria nazionale Pd Pietro Bussolati.

Pd Milano: "Cerno versi la sua quota al partito come tutti"

Prende posizione anche il gruppo consiliare del Pd a Palazzo Marino, con una nota dei consiglieri Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico, Diana De Marchi: "Il senatore eletto nelle liste del PD, Tommaso Cerno, ha comunicato che voterà a favore della mozione del M5S contraria al Tav. Coloro che scrivono sono state elette ed eletti per il PD a rappresentare le cittadine e i cittadini milanesi in Consiglio comunale, così come Tommaso Cerno è stato eletto senatore in una delle circoscrizioni della nostra città. Pertanto, ci sarebbe molto piaciuto poterci confrontare con Cerno su molteplici questioni, cittadine e non, ma noi non abbiamo mai avuto alcun contatto con il senatore Cerno, di cui nemmeno ricordiamo iniziative che riguardino la nostra città. Ora apprendiamo con stupore che voterà contro il Tav, nonostante la stragrande maggioranza dei milanesi sia a favore. Anche nell'amministrazione di una città come Milano a volte si è chiamati a scelte difficili, ma abbiamo sempre trovato una sintesi comune, grazie al confronto, l'ascolto dei cittadini e il rispetto di decisioni prese dalle direzioni e dalla Segreteria  metropolitana e regionale. Ci piacerebbe che chi è stato scelto a ricoprire un incarico tanto prestigioso e carico di onori, mettesse da parte un po' di egocentrismo e autoreferenzialità per ascoltare gli altri eletti e i cittadini che rappresenta. Infine, apprendiamo con grave disappunto che Tommaso Cerno non versa mensilmente quanto dovrebbe alle casse del PD come contributo per la sua carica. Noi lo facciamo e ne siamo orgogliosi, perché quei soldi servono a tenere in vita uno dei pochi partiti autenticamente democratici di questo Paese e a organizzare iniziative per e sul territorio. Ricordando a Tommaso Cerno che il PD non è un taxi da cui scendere e salire a proprio piacimento, lo invitiamo a  ripensare la sua posizione sul Tav e lo invitiamo a un sereno confronto con noi e gli altri eletti milanesi del PD"

Abdu: "Cerno se ne frega del territorio in cui è stato eletto"

Rincara la dose Mattia Abdu, assessore del Municipio 1: "Oggi il problema non è il voto del senatore Cerno sulla tav (rammarica che qualcuno si svegli oggi per questa ragione). Il fatto triste é che un eletto PD in un collegio uninominale al senato, credo l'unico del norditalia o uno dei pochi, se ne frega del territorio che gli ha fatto campagna elettorale, dei volontari nei circoli che hanno distribuito i suoi volantini, della gente che gli scrive i messaggi sulla pagina pubblica Facebook e relativo msn e a cui lui non risponde, di chi di noi ha aperto le proprie case per lui, per fargli incontrare potenziali elettori, spendendosi in prima persona, attivando le proprie reti... Ci sono poi alcune amenità: il senatore si dichiara parlamentare "indipendente PD", laddove in gergo l'indipendente è iscritto al gruppo parlamentare senza però aver fatto la tessera di partito. Ecco, non è vero, Cerno si è iscritto al circolo PD Aniasi, quello di corso Garibaldi, il mio, nel 2018 durante la campagna elettorale, quindi tecnicamente è iscritto fino a dicembre 2019, data entro cui può rinnovare la tessera per l'anno 2019. Inoltre esiste un grave problema economico: noi eletti nelle istituzioni versiamo al PD una percentuale dei nostri emolumenti. Io verso circa 1200 euro l'anno come assessore municipale. Cerno, come tutti i parlamentari si é impegnato, candidandosi, a versare una parte al PD nazionale e un'altra parte al PD Milano metropolitana. Si tratta, da marzo 2018 a oggi, di parecchie migliaia di euro mai versati. In tempi di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, campiamo con le risorse del tesseramento, con il versamento degli eletti (che dovrebbero condividere una piattaforma politica e non salgano su un tram chiamato PD) e con un po' di raccolte fondi legate a singoli eventi politici che ogni anno vengono rendicontate e diffuse in maniera trasparente. Ergo: senatore quando ti dimetti così facciamo una bella elezione suppletiva nel collegio senatoriale Milano 1?"

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