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Milano
"Pornoperbambini", minacce e successo. Proposte da tutta Italia
Porno per bambini

Di Fabio Massa

L’avevano già esposto tre anni fa. Stesso titolo, che coincide con il nome dell’autore, Pornoperbambini. E da sempre nella Santeria Social club sulla circonvallazione, proprio di fronte all’ex Centrale del Latte campeggia un quadro, sopra una vetrinetta e un paio di vasi. Opera che, tra l’altro sarebbe stata parte dell’esposizione che non si terrà mai. Nei giorni scorsi sulla Santeria si era riversata un’ondata di indignazione. Il motivo? La mostra dell’artista che si fa chiamare, appunto, Pornoperbambini. I suoi sono disegni in cui il sesso c’è, ovviamente, ma trattato quasi in modo scherzoso. Tuttavia il nome dell’autore è di quelli che naturalmente scandalizzano e infatti si è sollevata una polemica che ha visto tra i primi e più duri censori anche alcuni interpreti della sinistra più libertaria. “Poi ci sono stati gli insulti, le diffamazioni, le minacce - spiegano Andrea e Teo ad Affaritaliani.it Milano - ci hanno detto che ci avrebbero bruciato il locale, fatto saltare tutti i denti, che ci avrebbero picchiato. All’autore sono arrivate minacce indicibili. Adesso stiamo raccogliendo tutto il materiale e andremo dell’avvocato per capire se ci sono gli estremi per fare una denuncia. C’è anche chi ci ha detto che facevamo apologia di pedofilia. Che siano privati cittadini o politici non la passeranno liscia”.

Incontriamo Teo e Andrea proprio all’interno della Santeria, fuori c’è la sicurezza. “Abbiamo dovuto farlo, spiegano, proprio perché corriamo dei rischi. Per noi il danno è stato enorme, immenso. La pubblicità negativa, tremenda. Dobbiamo ancora fare la conta dei danni, oltre al fatto che avevamo preparato tutto il materiale e non potremmo utilizzarlo”. Poi Andrea tira fuori il cellulare e mostra le opere dello scandalo. Disegni espliciti, ma di pedofilia nemmeno l’ombra. “E pensate che nella mostra di tre anni fa, le opere erano almeno tre volte più scabrose”, si perché una mostra di "Pornoperbambini" titolata proprio Pornoperbambini c’è già stata, in una Santeria, per la precisione quella in zona 8. Teo spiega: “E’ proprio per questo che abbiamo sottovalutato l’impatto che poteva avere un nome del genere, mai ci saremmo aspettati di avere una reazione così animalesca dei social, il nostro errore è stato pubblicizzare su Facebook questa mostra. Si sono scatenati i peggiori istinti di chi non ha nessuna intenzione di andare oltre il titolo".

Il tema è anche che la mostra si sarebbe dovuta tenere in uno spazio che è a concessione pubblica. Il bando si è chiuso nel 2014 ed è stato assegnato nel febbraio del 2015, con una durata di 10 anni. A vincerlo il gruppo di cui fanno parte Teo e Andrea, 16 soci tra i 30 e i 40 anni. “Alcuni e alcune, visto che abbiamo una predominanza di donne con figli nell’azionariato, sono stati tra i più colpiti dall’accusa di essere pedofili”. C’è chi da sinistra ha attaccato pesantemente, come Sumaya Abdel Qader, consigliera musulmana rappresentante della sinistra Pd a Palazzo Marino. “In un post ha parlato di vergogna, poi ci ha contattato per esprimere la sua solidarietà rispetto alle minacce. Un atteggiamento un po’ schizofrenico, anche perché ha poi modificato, ammorbidendolo, il suo posto iniziale”. Intanto Pornoperbambini (nel senso dell’artista) si è presentato a pranzo l’altro ieri con un mazzo di fiori per solidarizzare rispetto alla tempesta che si era abbattuta sulla Santeria. “Uno degli effetti non previsti, e da noi non ricercati, di questa vicenda, è che sono arrivate offerte di spazi espositivi pronti ad ospitare la mostra da tutta Italia: Bologna, Venezia, Torino… Inoltre il negozio online dell’artista è andato sold out, la cosa incredibile è che questi bigotti hanno reso disponibile per migliaia di persona una mostra che nella nostra previsioni sarebbe stata vista dai pochi che sarebbero intervenuti al vernissage”. Una piccola gioia? “Macchè, i danni per noi sono incalcolabile, oltre al fatto che quando ci si trova tra quelli minacciati si capisce quanto possano esser pesanti alcune situazioni”.

fabio.massa@affaritaliani.it

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