Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Politici-tassisti, scintille e proposte: primo free speech a Milano.Foto-video

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Italia Direzione Nord: "Le spine della mobilità"

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Abusivismo, sicurezza, orari, ma anche tasse e scarse tutele sulla licenza. La categoria dei tassisti a confronto con la politica locale e nazionale sulle questioni che da anni, tra decreti sospesi e tavoli di concertazione, portano ciclicamente in piazza il popolo delle auto bianche.

Se n’è parlato questa sera alla Fondazione Stelline nel corso dell’incontro “Le spine della mobilità” organizzato da “Italia, Direzione Nord”, Associazione Amici delle Stelline, Osservatorio metropolitano di Milano, Centro studi Blu40, Intelligo TV e WikiMilano.





L’incontro, moderato dal giornalista e conduttore televisivo Roberto Poletti, si è aperto con l’annuncio, da parte di Sergio Pellerey, direttore generale Shenker di un progetto di formazione alla lingua inglese rivolto ai tassisti, “per incrementare il valore di accoglienza del servizio taxi pensando soprattutto ai turisti”, ha spiegato Pellerey: “Corsi di formazione che possono essere fatti anche online nei momenti morti del servizi”.

Dopo l’introduzione di Emiliano Boccalini, presidente del Centro Studi Blu40, ha preso la parola Danilo Toninelli, parlamentare del M5S. “Bisogna dare al servizio una regolamentazione chiara – ha detto – La politica in questi anni non ha fatto altro che rimandare le decisioni, prima tra tutte la ministra Lanzillotta che ha rimandato la stretta doverosa su Uber e Ncc”. “Noi siamo convinti che si debba aprire un tavolo di confronto con le categorie e le forze politiche per dare al servizio una regolamentazione che tuteli chi ha investito per avere una licenza”.

Per Mariastella Gelmini, di Forza Italia, “l’idea di un altro tavolo tra forze politiche sarebbe l’ennesimo pretesto per rimandare qualsiasi decisione. Mentre la politica fa tavoli, la categoria muore – ha detto - La sinistra ha fatto credere che la questione del libero mercato si giocasse su tassisti e ambulanti, anziché sulle multinazionali che operano indisturbate nel nostro Paese. La questione tassisti e abusivi non c’entra nulla con il libero mercato, stiamo parlando invece di legalità contro illegalità, di concorrenza sleale e concorrenza leale. Non servono altri tavoli, basta sbloccare il ddl concorrenza”. “Sui tassisti – ha aggiunto – bisogna fare una decisa scelta di campo: o si sta coi colossi che spadroneggiano nel nostro Paese senza portare nulla, o con le piccole imprese familiari e la gente che lavora”. E sulla questione sicurezza ha aggiunto: “Non è giusto che debbano anche pagarsi le telecamere, paghiamole noi”.

Andrea Gibelli, presidente di FNM Group, ha parlato di superamento della dicotomia tra treno e taxi, mezzi pubblici e provati, a favore dell’integrazione che metta i cittadini nelle condizioni di “scegliere il modo migliore per spostarsi”. “In un’ottica di mobilità integrata – ha detto – favorita anche dalla tecnologia, i taxi fanno pienamente parte dell’offerta. Quando c’è una buona offerta di servizio pubblico la richiesta aumenta, Fnm ha raddoppiato il fatturato”.

Gianfranco Librandi, del Partito Democratico, ha rilanciato l’idea del tavolo proposta da Toninelli. “Molte volte – ha detto commentando l’emendamento Lanzillotta – Mi sono trovato in disaccordo con il mio partito. Ma il problema non va ridotto all’ultima legislatura, perché la Legge di cui parliamo risale al 1992. Personalmente credo che tra le priorità sulla categoria tassisti vada messa anche la questione IVA che non possono scaricare e la questione dell’età pensionabile. Su questo mi impegnerò personalmente”.

Daniela Santanché, di Fratelli d’Italia, ha annunciato che nella prossima legislatura regionale, il suo partito riproporrà il disegno di Legge De Corato che prevedeva di geolocalizzare le auto Ncc per verificare il ritorno in rimessa dopo ogni viaggi. Una proposta applaudita dal pubblico. “Mi spiace – ha detto – che la maggioranza in Regione abbia bocciato questo disegno di legge perché a mio avviso avrebbe risolto molti problemi, poteva essere uno strumento efficace e lo riproporremo. Tra le altre proposte, quella di “inquadrare i tassisti come un’impresa familiare”, “lotta all’abusivismo che deve essere considerato come un atto di delinquenza”, “revisione delle tariffe orarie”, “possibilità di cedere la licenza in caso ad esempio di incidenti perché non è possibile che un tassista ogni giorno rischi tutto il proprio investimento”. E sul progetto di corsi per insegnare l’inglese, così Santanché: “Non mi sembra che se vado a Londra o a New York i tassisti parlino italiano. Non mi sembra una priorità”.

Alessandro Morelli della Lega Nord ha detto: “I tassisti bisogna decidere se sono importanti o no ma dove vanno i tassisti quando fanno la notte se devono andare in bagno? Possiamo parlare delle grandi norme a livello nazionale ma se mancano le piccole cose non c’è rispetto. Questa categoria fa un servizio pubblico, bisogna partire da questo. In questo senso faccio l’esempio dei bagni, come pure dell’inglese che è importante per il servizio accoglienza che i tassisti svolgono. Uber non è buono o cattivo, è una cosa che esiste, noi come Lega però tuteliamo prima i taxi perché svolgono un servizio pubblico. Stiamo approvando il bilancio del Comune di Milano – ha aggiunto Morelli rivolgendosi ai tassisti – approfittatene e portateci le vostre proposte, le valuteremo con attenzione”.


 

 


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