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Milano
Processo Maroni, il legale: "Noe ha falsificato orari sms". Udienza sospesa
Roberto Maroni

Processo Maroni, duello in aula. Il tribunale interrompe l'udienza

Il processo Maroni torna in aula e subito viene sospeso e aggiornato al 14 settembre. Per la difesa del Governatore "il tribunale è stato truffato". In particolare cinque messaggi di cui due rilevanti per stabilire la competenza territoriale del processo  a carico di Maroni riportano orari diversi, con una variazione di circa un'ora.

Nei rapporti di polizia giudiziaria redatti dal Noe a firma di Gianpaolo Scafarto, lo stesso capitano al centro dell'inchiesta Consip, accusato di falso - a detta dei legali del Governatore - non sarebbe tutto chiaro. E' quanto ha denunciato l'avvocato Domenico Aiello nel corso di un duro scontro con i giudici e il pm Eugenio Fusco. Il legale ha parlato di orari falsificati, di "atti di polizia giudiziaria falsi con orari diversi".

Il difensore di Roberto Maroni, l'avvocato Domenico Aiello, ha sostenuto che i carabinieri del Noe, e in particolare il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto avrebbero "falsificato" gli orari di alcuni sms agli atti dell'inchiesta in cui il Governatore lombardo e' accusato di pressioni illecite per far ottenere un contratto e un viaggio in Giappone a due sue ex collaboratrici. Secondo Aiello, "il Tribunale e' stato truffato" dagli investigatori che indicano "tre versioni diverse di cinque messaggi" agli atti, decisivi per determinare la competenza milanese rispetto a quello romana. Scafarto e' accusato dalla Procura di Roma di avere falsificato anche degli atti sull'inchiesta Consip.

Due delle tre serie avrebbero differenze di orario nell'ordine dei minuti, una invece avrebbe uno scarto di un'ora rispetto alle altre. Le tre versioni, stando a quanto affermato dall'avvocato Aiello, sono contenute in due note riepilogative della polizia giudiziaria "firmate dai carabinieri del Noe Scafarto e Di Venere"  e nei brogliacci. "Due di queste serie - ha spiegato Aiello chiedendo ai giudici di fare 'chiarezza' - sono false, una e' corretta". Il pm Eugenio Fusco ha 'risposto' all'intervento del legale che la "competenza territoriale e' gia' stata stabilita e viene decisa una volta per tutte nelle questioni preliminari". Aiello ha replicato con toni concitati che "il pm doveva essere a conoscenza" delle incongruenze negli orari degli sms. Il legale e' stato poi protagonista di un violento battibecco col presidente del collegio, Maria Teresa Guadagnino, che l'ha rimproverato per avere interrotto il pm parlando "fuori dal microfono" e l'ha minacciato di segnalare il suo comportamento al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati.
 
Gli sms sono riferiti al capo d'imputazione in cui il Governatore lombardo Roberto Maroni e' accusato di avere esercitato pressioni illecite per far partecipare a una missione in Giappone, spesata da Expo, l'allora sua collaboratrice Maria Grazia Paturzo, a cui sarebbe stato legato da "una relazione affettiva". Il reato, secondo la Procura si sarebbe consumato a Milano il 28 maggio 2014, anche sulla base dell'sms in cui l'allora dg di Expo, Christian Malangone scrisse a Giacomo Ciriello, capo della segreteria di Maroni, 'Christian, il Pres. ci tiene che la delegazione per Tokyo comprenda anche la societa' Expo (attraverso la dott.essa Paturzo)". "Ma questo sms - obbietta Aiello facendo riferimento a una delle possibili versioni degli orari - sarebbe stato scambiato quando Ciriello e Malangone si trovavano gia' a Roma assieme anche all'allora Commissario di Expo Beppe Sala". "Le informative - prosegue il legale - dicono che il messaggio sarebbe stato inoltrato non alle 12 e 34 minuti, orario su cui si e' radicata la competenza milanese per il Tribunale, ma un'ora dopo, alle 13 e 46". A quell'ora, questo il ragionamento dell'avvocato del Governatore, Ciriello e Malangone erano gia' a Roma perche' il volo da Milano era decollato alle 11 e non e' pensabile che "sia atterrato nella capitale 2 ore e 46 minuti dopo".

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