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Milano
Maroni, chiesti 2 anni e 6 mesi. Il pm: "Voleva amante a Tokyo con soldi Expo"
Roberto Maroni

Contratti Expo: chiesta condanna a due e sei mesi per Maroni

Il Pm di Milano, Eugenio Fusco, ha chiesta la condanna a 2 anni e 6 mesi per il governatore uscente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

La richiesta, fatta al termine di una requisitoria durata circa 4 ore, riguarda le presunte pressioni per far ottenere un lavoro e la partecipazione a una missione istituzionale a Tokyo a due sue ex collaboratrici. Due anni e due mesi sono stati chiesti per Giacomo Ciriello, il capo della segreteria di Maroni all'epoca dei fatti e un anno per Andrea Gibelli, ex segretario generale della Regione. Inoltre, il pm ha chiesto di trasmettere gli atti alla Procura per le presunte false testimonianze di Maria Grazia Paturzo, Isabella Votino (portavoce di Maroni) e dell'avvocato Cristina Rossello.

Il pm Fusco: "Era società pubblica, sono soldi dei contribuenti"

Roberto Maroni voleva portare la sua amante con sè in una missione istituzionale Tokyo "a spese di Expo" e dunque dei contribuenti. Lo ha sottolineato il pm di Milano, Eugenio Fusco, in un passaggio della sua requisitoria nel processo che vede l'ex presidente della Regione Lombardia imputato per le presunte pressioni esercitate a favore di sue due ex collaboratrici: Mara Carluccio e Maria Grazia Patruzo, donna che secondo l'accusa sarebbe stata a lui legata da "una relazione sentimentale".

"La decisione di inserire Maria Grazia Paturzo nella delegazione lombarda in partenza per la missione istituzionale in Giappone del 2 giugno 2014 - ha detto il magistrato in aula - era dettata esclusivamente dalla relazione affettiva tra Maroni e la stessa Paturzo. La spese per il viaggio a Tokio, circa 7 mila euro, non potevano essere pagate da Regione Lombardia ma da Expo, dove Paturzo era stata assunta come temporany manager proprio su indicazione di Maroni. Ma Expo era una società a totale capitale pubblico, sempre soldi nostri sono".

Contratti Expo: Maroni, sono tranquillo, accuse ridicole

"Sono tranquillo. Le accuse formulate contro di me in aula oggi dal pm Fusco sono ridicole, totalmente prive di riscontri in fatto o in diritto e sono gia' state giudicate infondate dalla Corte di Appello di Milano, che ha assolto Christian Malangone per gli stessi fatti". Lo dichiara l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando la richiesta di condanna avanzata nei suoi confronti dal pm di Milano, Fusco.

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