Procura Milano, il grido di Greco: "Lavoriamo in emergenza, lo Stato ci aiuti"
Duro atto d'accusa del procuratore di Milano Francesco Greco: "Lavoriamo in emergenza, lo Stato ci aiuti"
ATTO DI ACCUSA DELLA PROCURA DI MILANO: "LAVORIAMO IN EMERGENZA, LO STATO NON CI AIUTA"
"Lavoriamo in emergenza, lo Stato non ci aiuta". In avvio di anno giudiziario che si inaugura il 26 gennaio in Cassazione e il sabato successivo nelle Corti d'Appello, Francesco Greco, dal giugno scorso Procuratore della Repubblica di Milano concede un'intervista esclusiva a Famiglia Cristiana da oggi in edicola.
FRANCESCO GRECO: "GRAVI CARENZE DI ORGANICO, LO STATO E' DISINTERESSATO"
Greco parla di giustizia, di sicurezza, della storia dell'ufficio che dirige. Denuncia preoccupazione per le scoperture di organico: "A Milano mancano i mezzi e lo Stato appare disinteressato. In Procura manca oltre il 40% di personale amministrativo, circa il 16% dei magistrati e ci sono tre procuratori aggiunti su otto nella città che ha il numero più alto di notizie di reato e il numero più alto di stranieri e di società residenti. Siamo preoccupati perché Milano - che pure definisce " ben organizzata e sicura" - è il motore dello sviluppo italiano e uno dei principali obiettivi del terrorismo islamico".
In tema di sicurezza, dice: "Ci deve confortare la professionalità delle nostre Forze dell'ordine all'avanguardia nel mondo sia per il controllo del territorio sia per la capacità di prevenire". Ma riconosce che la popolazione, in tempi di crisi, vive un sentimento di preoccupazione che va ascoltato: "I reati da strada sono in calo, ma ritengo che come ufficio ci dobbiamo impegnare e, stiamo avviando una convenzione con il Comune, perché le vittime più vulnerabili dei reati - donne, minori, anziani, vittime di truffe e di aggressioni varie - non abbiano più a sentirsi sole".