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Milano
Ragazza uccisa dal tramviere, Garlaschi si avvale di facoltà di non rispondere
Jessica Valentina Faoro

Ragazza uccisa, Jessica diede l'allarme una settimana prima: "Mi ha molestata"

Prima di essere uccisa Jessica aveva già dato l'allarme sul suo futuro assassino. Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, infatti, all’una di notte del primo febbraio la 19enne aveva chiamato i carabinieri, aveva raccontato che, mentre dormiva, l’uomo dal quale viveva aveva tentato un approccio sessuale. 

I carabinieri erano arrivati in via Brioschi per aiutarla. L'avevano ascoltata ma la situazione, esaminata con scrupolo e attenzione, non aveva presentato anomalie. I carabinieri avevano chiesto a Jessica Valentina se avesse bisogno di una soluzione abitativa, lei aveva risposto che andava da un’amica; l’avevano invitata a telefonare di nuovo in caso di necessità e, se lo riteneva opportuno, a presentare formale denuncia; alla domanda finale sull’eventualità di chiamare un’ambulanza per i controlli al pronto soccorso, poiché aveva una febbre di 37,5 gradi, la 19enne aveva spiegato che avrebbe raggiunto da sola l’ospedale San Paolo. Quella notte Jessica non torna più in quella casa, ma ci sarebbe poi tornata nei giorni seguenti. E sarebbe stata uccisa.

Ragazza uccisa: Garlaschi, "accoltellata per difesa"

Nonostante i goffi tentativi di far sparire il cadavere, le ferite alle mani, e la richiesta di aiuto al 118, alla fine Alessandro Garlaschi lo ha ammesso: ad uccidere la giovane Jessica Valentina Faoro e' stato lui. Ha sostenuto di averla colpita una decina di volte con il coltello con cui lei lo aveva minacciato durante un litigio per motivi futili, come la scelta di un film da vedere insieme. Le dichiarazioni, rese al magistrato e al capo della Squadra mobile nel corso di un lunghissimo interrogatorio, sono l'unica versione dei fatti a disposizione degli inquirenti: nella casa di Garlaschi quella notte c'erano solo l'assassino e la sua vittima dicannovenne, perche' la moglie di lui era a dormire dalla madre, come certificano le riprese delle telecamere. Il tranviere, diabetico, aveva da tempo l'abitudine di subaffittare un letto nell'appartamento in cui viveva a giovani donne in cambio dell'assistenza medica, che consisteva essenzialmente nel praticargli iniezioni di insulina. La giovane vittima, Jessica Valentina, affidata ai servizi sociali fin da bambina, ha trascorso la sua infanzia fra una famiglia e una residenza protetta, scappando appena poteva.

Chi la conosceva, nel quartiere Stadera a sud di Milano, riferisce della sua tristezza di non poter vedere la bambina che aveva avuto quando aveva appena 16 anni: anche in questo caso, era stato deciso l'affidamento ai servizi sociali. Appassionata di cani, frequentava il piccolo parco fra le case di via Brioschi dove ha incontrato Garlaschi, dopo aver risposto al suo annuncio di ricerca di una "coinquilina-infermiera". Anche il padre della vittima, ma e' un puro caso, e' un dipendente Atm.

Dopo averla lungamente sentita, gli investigatori hanno anche chiarito il ruolo della moglie di Garlaschi nella vicenda: nessun coinvolgimento nell'omicidio in quanto era assente, come spesso capitava quando preferiva non vedere quello che suo marito faceva con le giovani donne che lei stessa lo aiutava a cercare attraverso annunci sui social network. Compiuto l'omicidio, Garlaschi ha cercato prima di far sparire il cadavere bruciandolo; non riuscendoci, lo ha impacchettato nel cellophane e cercato di chiudere in un borsone, e poi nascosto sotto il divano letto del piccolo appartamento. Poi ha cominciato a telefonare al 118, chiedendo che intervenissero anche le forze dell'ordine, ed e' andato a riprendere la moglie a casa della suocera, oltre ad avvertire l'Atm che non sarebbe andato a lavorare. 

Garlaschi si è avvalso della facoltà di non rispondere


Si e' avvalso della facolta' di non rispondere Alessandro Garlaschi, il tranviere 39enne accusato di avere ucciso nella sua abitazione a Milano la 19enne Jessica Valentina Faoro. L'uomo ha preferito non rispondere alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia che si e' svolto nel carcere di San Vittore dove e' recluso.  Nelle prossime ore il giudice Anna Calabi convalidera' il fermo e disporra' la custodia cautelare in carcere. "Abbiamo avuto una banale discussione, lei mi ha ferito col coltello, l'ho disarmata e l'ho colpita", aveva detto Garlaschi subito dopo il delitto al pm Cristiana Roveda e agli uomini della Squadra Mobile. Fonti giudiziarie confermano che all'una di notte del primo febbraio la 19enne aveva chiamato i carabinieri raccontando che Garlaschi, dal quale viveva, aveva tentato un approccio con lei mentre dormiva.

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