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Milano
Reddito: Ncc protesta davanti a Regione Lombardia e in fila alle Poste

Reddito: Ncc in fila alle Poste, "rivendichiamo diritto al lavoro"

Ncc in piazza oggi nelle maggiori citta' italiane e poi tutti in fila alle Poste per richiedere il reddito di cittadinanza. "Una protesta larga, partecipata, diffusa e civile per rivendicare il diritto costituzionale al lavoro", ha spiegato Claudia Pavoletti, portavoce nazionale del Comitato Air (Autonoleggiatori italiani riuniti) per protestare contro una normativa nazionale che "di fatto sta soffocando le aziende di noleggio con conducente". Alla protesta ha aderito anche l'associazione Fai Trasporto Persone. "Siamo soddisfatti del risultato della nostra mobilitazione - ha aggiunto Francesco Artusa, fondatore di Fai Trasporto persone - perche' abbiamo avuto un grande riscontro. Oggi abbiamo visto un movimento unito e compatto e soprattutto convinto che siamo tutti quanti, al di la' delle varie sigle associative, sulle stessa barca che qualcuno vuole deliberatamente affondare". 

Le manifestazioni delle imprese di trasporto pubblico non di linea con conducente si sono svolte nelle principali citta' italiane da Milano a Roma, da Napoli a Firenze e a Torino prima davanti alle sedi delle Regioni, per richiedere il loro sostegno nei confronti del Governo che nega qualunque apertura e poi agli uffici delle Poste. Dove gli Ncc si sono messi in fila per presentare simbolicamente domanda di Reddito di Cittadinanza. "Una provocazione - spiega ancora Pavoletti - per far comprendere che un Paese che obbliga le imprese a chiudere e punta sull'assistenzialismo non ha un grande futuro davanti a se'. Noi siamo favorevoli a strumenti che aiutino i piu' poveri, ma riteniamo che sia masochistico costringere migliaia di aziende a chiudere e costringere tanti imprenditori e lavoratori a chiedere la carita' statale per poter vivere". "Noi non chiediamo trattamenti di favore - dice ancora Pavoletti - chiediamo solo il rispetto dei diritti delle aziende che rappresentiamo e che chiedono di poter lavorare senza lacci illegali come quello dell'obbligo di rientrare in rimessa dopo aver svolto un servizio, una norma criticabile sotto il profilo europeo e della concorrenza, o come quello di registrare i dati sensibili dei clienti e dei tragitti in palese violazione della normativa sulla privacy". "Non ci piace scendere in piazza a protestare, preferiamo stare in strada a lavorare, ma crediamo che sia venuto il tempo di essere ascoltati e compresi per questo siamo costretti a alzare la nostra voce", conclude Artusa.

A Milano hanno in un centinaio hanno organizzato un presidio davanti alla sede della Regione per poi mettersi in fila all'ufficio postale per presentare la domanda di Reddito di cittadinanza. "La manifestazione e' andata oltre le nostre piu' rosee aspettative" ha spiegato Francesco Artusa, fondatore di Fai Trasporto Persone, dopo l'incontro con il sottosegretario regionale Alan Rizzi e il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi. "Abbiamo chiesto alla Regione di riprendersi le competenze e sicuramente ci saranno sviluppi con mozioni e audizioni urgenti. Hanno capito la gravita' della situazione - ha aggiunto - Adesso speriamo che anche l'opinione pubblica la capisca".

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