A- A+
Milano
Regionali Lombardia, ecco chi ce la farà. Tutti i nomi del centrosinistra
Giorgio Gori

di Ma.TS.

La campagna elettorale per le Regionali 2018 non è ancora finita, anzi forse non è mai decollata. “Tutto può ancora succedere”, insistono gli sfidanti dell’attuale maggioranza. Così come tutto può rimanere invariato, che è quello che si augurano per tutta risposta i sostenitori del centrodestra (al governo della Lombardia ininterrottamente per 23 anni). I partiti sono preparati, e forse già pronti ad ogni scenario, ed è per questo che confrontano i numeri e analizzano i risultati dei sondaggi. In politica, però, si sa, i numeri diventano seggi, e quindi nomi. Affaritaliani.it Milano ha fatto una ricognizione. La prima puntata è dedicata al centrosinistra.

rosati12                 Onorio Rosati
 

Nello scenario peggiore per il popolo del centrosinistra la candidatura di Giorgio Gori non sarà sufficiente a ribaltare il risultato ottenuto nel 2013 da Umberto Ambrosoli. In quell’occasione la coalizione raggiunse i 21 seggi (degli 80 totali dell’aula di Palazzo Pirelli) prendendo 2.015.110 voti. Al Pd toccò la fetta più ampia della torta, con 17 consiglieri. Da quel momento però qualcosa è cambiato: due consiglieri dell’ala più a sinistra hanno formato un nuovo gruppo consiliare poi diventato “Liberi e Uguali”. Si tratta di Massimo D’Avolio, che non si è ricandidato in questa tornata, e di Onorio Rosati, che corre alla carica di governatore per LeU. Se quindi al suo seggio tornasse a sedere proprio lui, vestendo una nuova casacca, al Pd potrebbe sfuggire anche la poltrona dell’ex sindaco di Rozzano, contesa fra il MoVimento 5 Stelle, e la compagine a sinistra dei Dem.

A questo punto, il risultato di un voto più polarizzato rispetto a quello del 2013, potrebbe in una remota ipotesi premiare LeU… e il personaggio sicuramente più interessante all’interno della lista (che andrebbe a prendere un secondo posto) è quello di Rahel Sereke: su di lei i vertici del neonato partito puntano molto, per il suo passato da attivista nel campo dell’integrazione e per la sua presenza ad un TedX a Torino.

chiara cremonesi           Chiara Cremonesi
 

Continuando da sinistra verso il centro, la lista Lombardia Progressista sembra avere di fatto soltanto due nomi veramente spendibili: quello di Chiara Cremonesi, consigliera uscente e candidata a Brescia e Milano, e quello di David Gentili, presidente di commissione in Comune a Milano, con un discreto bacino di voti nel mondo dell’antimafia. Alla lista potrebbe toccare realisticamente un seggio, ma fra le curiosità con cui ha voluto stupire c’è la candidatura di Luis Orellana, senatore e ambientalista di estrazione grillina. Si prosegue con Gori Insieme, civica che raggruppa socialisti e verdi. Per la formazione il vero problema è raggiungere l’obiettivo dei 130mila voti con cui potrebbe scattare l’unico seggio possibile. La campagna è a corto di fondi, come negli stessi ambienti interni è stato detto chiaramente, ma la formazione non manca di personaggi davvero interessanti, come il professore di Islamistica della Cattolica, Paolo Branca: 60anni, da tempo consigliere della diocesi e anche in Vaticano per i rapporti con l’Islam, è uno dei massimi esperti di dialogo interreligioso (purtroppo molto spesso inascoltato dalla politica) che abbiamo in Italia. Branca per altro ha un omonimo e coetaneo nella lista pisapiana, l’ex sindaco di Carpiano. La lista Obiettivo Lombardia è stata realizzata per provare a recuperare voti anche al di là del capoluogo e nel nord della Regione: partita difficilissima, se dovesse scattare un consigliere potrebbe trattarsi del capolista Carmine Abagnale; già consigliere comunale a Milano ha un suo bacino di voti a cui attingere tra le forze dell'ordine.

Poi ci sono i numeri veri. Lista Gori. Così come al Patto Civico con Ambrosoli andarono 4 seggi, un risultato che va da un 7 a un 10 per cento sarebbe soddisfacente per la civica che porta il nome del candidato presidente. Due poltrone potrebbero già essere portate via dalle uscenti Daniela Mainini e Silvia Fossati. Nella scorsa tornata riuscirono a racimolare mille voti ciascuna e si impegnano oggi per eguagliare quel risultato. Il nome più pesante della lista milanese rimane però quello di Giovanni Battista Armelloni, “Giamba”, come lo ha chiamato durante la presentazione lo stesso Gori. Il presidente della Acli milanesi può contare su una macchina da preferenze, quella dell’associazionismo tradizionale cattolico, che si fa sempre sentire in periodo elettorale. Non faticherebbe ad aggiudicarsi il terzo posto un volto noto di Telelombardia, come Stefano Golfari.
 

Stefano Golfari
          Stefano Golfari

A contendersi la posizione c’è però anche Daniela Colombo che si è già misurata con il voto popolare, quando si è candidata con Ncd alle Europee risultando prima di non eletti. “Dai che questa volta ce la farai”, l’ha incitata ieri mattina il candidato presidente. Sono circa 800 invece le preferenze con le quali Elisabetta Strada è riuscita ad avere un seggio in Comune a Milano: se riuscisse a completare il risultato anche al di là del capoluogo potrebbe esser un nome da tenere in considerazione. Interessante infine la figura della giornalista Francesca Ulivi, ex direttrice di Mtv News e attenta al tema delle malattie croniche: per lei queste elezioni regionali potrebbero risultare un’ottima vetrina, ma forse nulla di più.

carmela rozza ape (2)
               Carmela Rozza

Dulcis in fundo il Pd. Sono 15 le sedie da riempire, calcolandole in base al 2013. La lista milanese è davvero agguerrita: potrebbero fare il pieno l’assessora alla sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, e Fabio Pizzul, già campione di preferenze. Partito metropolitano unito sulla candidatura del segretario Pietro Bussolati, che viene presentato come capolista e che non dovrebbe avere problemi, tanto quanto Carlo Borghetti, molto radicato nella sua Rho. Tenta il salto da Palazzo Marino al Pirellone con buone probabilità di riuscita anche Paola Bocci, insieme all’ex consigliere Alessandro Giungi. Da considerare è anche il nome di Alberto Fulgione, candidato sostenuto compattamente dall’area della Martesana, che va a riempire il vuoto lasciato dall’ex sindaco di Cernusco sul Naviglio, Eugenio Comincini; ha un passato tutto di partito Piera Landoni, già coordinatrice delle democratiche milanesi. Uscendo dalla provincia principale c’è Monza dove i nomi interessanti sono l’uscente Laura Barzaghi e Roberto Scanagatti, già sindaco del capoluogo brianzolo, battuto però alle ultime amministrative dal centrodestra di Dario Allevi. Faceva parte della sua giunta Carlo Abbà, che si candida nella stessa circoscrizione ma nella Lista Gori. A Bergamo è dato abbastanza per certo Jacopo Scandella, mentre a Brescia Gian Antonio Girelli. Se per il gioco dei resti dovesse scattare un seggio extra proprio nella provincia bresciana la seconda in lista sarebbe la deputata uscente (che non si ricandida alle politiche) Miriam Cominelli. Rimangono da assegnare alcuni territori meno battuti come Lecco, Lodi, Como e Pavia: per l’altro paio di seggi rimanenti è proprio lì che la lotta sarà all’ultimo voto.

Tags:
regionalinomicentrosinistraelezioni regionalielezioni lombardiaelezioni 2018







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.